Flogosi prostatica 34 anni
Gentili Dottori,
sono un ragazzo sposato di anni 34 con una vita sessuale regolare e vi scrivo perchè 6 mesi fa circa dopo una eiaculazione ho sentito un fortissimo dolore tra ano e testicoli che è durato circa un'ora. Dopo qualche giorno sono cominciati dei fastidi che andavano e venivano durante la minzione e una sensazione di vescica sempre gonfia. Un mese fa mi sono finalmente deciso a recarmi dall'urologo dopo aver effettuato analisi urina e urinocultura risultate perfette e analisi psa con un valore di 1.13- L'urologo nel visitarmi la prostata sia con esplorazione sia con ecografia ha riscontrato un'infiammazione da curare con supposte per 20 giorni e permixon per 30 giorni. Già da metà cura ho notato grossi miglioramenti e il problema è sembrato quasi scomparire ma dopo poco aver smesso di prendere il permixon il fastidio seppur attenuato è ricomparso. Al controllo previsto dopo circa un mese sempre con esplorazione e ecografia il dottore ha sancito che l'infiammazione è passata e la prostata diminuita di volume e non riusciva a spiegarsi il persistere del fastidio e non ha ritenuto di proseguire con altre cure se non con della biarginina per aiutare la fertilità in quanto con mia moglie vorremmo provare ad avere figli(finora abbiamo usato il preservativo). Premetto di essere un tipo ansioso e so che il cervello può fare molto eppure questo fastidio ancora presente mi preoccupa. può essere sia frutto del mio cervello? Vi ringrazio per le risposte, Saluti.
sono un ragazzo sposato di anni 34 con una vita sessuale regolare e vi scrivo perchè 6 mesi fa circa dopo una eiaculazione ho sentito un fortissimo dolore tra ano e testicoli che è durato circa un'ora. Dopo qualche giorno sono cominciati dei fastidi che andavano e venivano durante la minzione e una sensazione di vescica sempre gonfia. Un mese fa mi sono finalmente deciso a recarmi dall'urologo dopo aver effettuato analisi urina e urinocultura risultate perfette e analisi psa con un valore di 1.13- L'urologo nel visitarmi la prostata sia con esplorazione sia con ecografia ha riscontrato un'infiammazione da curare con supposte per 20 giorni e permixon per 30 giorni. Già da metà cura ho notato grossi miglioramenti e il problema è sembrato quasi scomparire ma dopo poco aver smesso di prendere il permixon il fastidio seppur attenuato è ricomparso. Al controllo previsto dopo circa un mese sempre con esplorazione e ecografia il dottore ha sancito che l'infiammazione è passata e la prostata diminuita di volume e non riusciva a spiegarsi il persistere del fastidio e non ha ritenuto di proseguire con altre cure se non con della biarginina per aiutare la fertilità in quanto con mia moglie vorremmo provare ad avere figli(finora abbiamo usato il preservativo). Premetto di essere un tipo ansioso e so che il cervello può fare molto eppure questo fastidio ancora presente mi preoccupa. può essere sia frutto del mio cervello? Vi ringrazio per le risposte, Saluti.
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Il PSA è sostanzialmente ed unicamente un marcatore del tumore della prostata, evenienza che alla sua età non è verosimile. Pertanto il dosaggio di questo marcatore è del tutto inutile, anzi, in caso di alterazioni infiammatorie in atto, potrebbe dare risultati falsamente alterati, in grado di indurre inutili ansie.
Per il resto, il suo caso parrebbe rientrare nel numero delle frequentissime irritazioni a lungo decorso della prostata, spesso ad origine non infettiva ma unicamente congestizia. Non esistono terapie specifiche ed ogni specialista si regola in base alle proprie abitudini ed esperienza. L'utilizzo degli integratori alimentari è molto diffuso, la loro efficacia è tipicamente variabile ed imprevedibile, comunque se si ottiene un buon risultato è lecito insistere. Ricordando peròche queste situazioni, più che ai farmaci rispondono alle attenzioni dirette allo stile di vita che deve esre improntato ad un generiale regolarità
Per il resto, il suo caso parrebbe rientrare nel numero delle frequentissime irritazioni a lungo decorso della prostata, spesso ad origine non infettiva ma unicamente congestizia. Non esistono terapie specifiche ed ogni specialista si regola in base alle proprie abitudini ed esperienza. L'utilizzo degli integratori alimentari è molto diffuso, la loro efficacia è tipicamente variabile ed imprevedibile, comunque se si ottiene un buon risultato è lecito insistere. Ricordando peròche queste situazioni, più che ai farmaci rispondono alle attenzioni dirette allo stile di vita che deve esre improntato ad un generiale regolarità
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 18/07/2019.
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