Psa alto
Da anni ho episodi di infezioni urinarie ricorrenti, la prima prostatite nel 2009.
Da allora il PSA sale e scende, raggiunto un massimo di 11 nel 2010 per poi riscendere a 7, poi risalite e discese.
Da un paio di anni difficoltà alla minzione, con sforzo iniziale e interruzioni della minzione stessa.
L'anno scorso il Psa era a 8,70 fatta ecografia (sovrapubica) con volume della prostata 66,11 ml.
Vescica normodistesa, a pareti omogeneamente ispessite come per una condizione di ipertrofia da sforzo, esente da alterazioni parietali o formazioni endoluminali. Ghiandola prostatica di dimensioni aumentate che determina lieve impronta sul pavimento vescicale. Al controllo post minzionale residuo quantificabile in 66 ml circa.
Sono in terapia con Omnic ormai da 10 anni e serenoa repens da un anno.
L'urologo non ha ritenuto di effettuare esplorazione rettale ed ha richiesto uroflussimetria invasiva che però non sono riuscito a completare. Sono disabile non deambulante e una volta inserito il sondino rettale mi si chiedeva di andare ad una sedia a piedi, cosa che non riesco.
Indispettito, sono andato via.
Quest'anno ad aprile ho rifatto il PSA 11,2 con frazione libera 28%, ho prenotato nuova visita effettuata i primi di giugno. L'urologo stavolta ha effettuato la esplorazione rettale, trovandola molto infiammata (forte dolore per me), ma ritiene più piccola di quanto sostiene la ecografia dell'anno precedente.
Ha quindi prescritto Rocefin 8 fiale da 1g e orudis supposte per 8 giorni, ha detto di attendere 20 giorni e ripetere il PSA.
Dopo la visita i sintomi sono peggiorati, in particolare alla terza supposta di orudis ho avuto fortissimi bruciori in zona ano-rettale con comparsa di piccole emorroidi, per i restanti giorni è rimasta una sensazione di forte calore al retto e durante la minzione. Ho sospeso l'Orudis.
Il Rocefin sembrava aver avuto un po' di effetto gli ultimi due giorni, i primi giorni nessuno, poi interrotto è peggiorata di nuovo la situazione .
Ho preso daflon e i sintomi di bruciori sono migliorati un po', resta la difficoltà ad urinarie. Da due anni soffro anche di stipsi, vado di corpo con molto sforzo. Due piccoli polipi benigni asportati un anno e mezzo fa.
Dopo i 20 giorni dal termine della terapia ho rifatto il PSA e il risultato è stato terribile per me totale 19,3 frazione libera 17%. Dopo una settimana di mia iniziativa sperando in un piccolo calo ho ripetuto il PSA ed è praticamente invariato (19,5)
Domani farò ecografia transrettale, quello che volevo chiedere è se un aumento così rapido è compatibile più probabilmente con uno stato infiammatorio o devo temere il peggio, fermo restando che tornerò presto dall'urologo?
Grazie per la attenzione.
Da allora il PSA sale e scende, raggiunto un massimo di 11 nel 2010 per poi riscendere a 7, poi risalite e discese.
Da un paio di anni difficoltà alla minzione, con sforzo iniziale e interruzioni della minzione stessa.
L'anno scorso il Psa era a 8,70 fatta ecografia (sovrapubica) con volume della prostata 66,11 ml.
Vescica normodistesa, a pareti omogeneamente ispessite come per una condizione di ipertrofia da sforzo, esente da alterazioni parietali o formazioni endoluminali. Ghiandola prostatica di dimensioni aumentate che determina lieve impronta sul pavimento vescicale. Al controllo post minzionale residuo quantificabile in 66 ml circa.
Sono in terapia con Omnic ormai da 10 anni e serenoa repens da un anno.
L'urologo non ha ritenuto di effettuare esplorazione rettale ed ha richiesto uroflussimetria invasiva che però non sono riuscito a completare. Sono disabile non deambulante e una volta inserito il sondino rettale mi si chiedeva di andare ad una sedia a piedi, cosa che non riesco.
Indispettito, sono andato via.
Quest'anno ad aprile ho rifatto il PSA 11,2 con frazione libera 28%, ho prenotato nuova visita effettuata i primi di giugno. L'urologo stavolta ha effettuato la esplorazione rettale, trovandola molto infiammata (forte dolore per me), ma ritiene più piccola di quanto sostiene la ecografia dell'anno precedente.
Ha quindi prescritto Rocefin 8 fiale da 1g e orudis supposte per 8 giorni, ha detto di attendere 20 giorni e ripetere il PSA.
Dopo la visita i sintomi sono peggiorati, in particolare alla terza supposta di orudis ho avuto fortissimi bruciori in zona ano-rettale con comparsa di piccole emorroidi, per i restanti giorni è rimasta una sensazione di forte calore al retto e durante la minzione. Ho sospeso l'Orudis.
Il Rocefin sembrava aver avuto un po' di effetto gli ultimi due giorni, i primi giorni nessuno, poi interrotto è peggiorata di nuovo la situazione .
Ho preso daflon e i sintomi di bruciori sono migliorati un po', resta la difficoltà ad urinarie. Da due anni soffro anche di stipsi, vado di corpo con molto sforzo. Due piccoli polipi benigni asportati un anno e mezzo fa.
Dopo i 20 giorni dal termine della terapia ho rifatto il PSA e il risultato è stato terribile per me totale 19,3 frazione libera 17%. Dopo una settimana di mia iniziativa sperando in un piccolo calo ho ripetuto il PSA ed è praticamente invariato (19,5)
Domani farò ecografia transrettale, quello che volevo chiedere è se un aumento così rapido è compatibile più probabilmente con uno stato infiammatorio o devo temere il peggio, fermo restando che tornerò presto dall'urologo?
Grazie per la attenzione.
[#1]
Salve
L’andamento ondulante del PSA e la sua storia di prostatiti propendono per uno stato infiammatorio.
La diagnosi di certezza si ha però solo con la biopsia prostatica, mentre l’ecografia prostatica da sola non toglierà completamente il dubbio.
Non deve però temere il peggio, proprio alla luce di quanto suddetto.
Distinti saluti
L’andamento ondulante del PSA e la sua storia di prostatiti propendono per uno stato infiammatorio.
La diagnosi di certezza si ha però solo con la biopsia prostatica, mentre l’ecografia prostatica da sola non toglierà completamente il dubbio.
Non deve però temere il peggio, proprio alla luce di quanto suddetto.
Distinti saluti
Dr. Luca Di Gianfrancesco
[#2]
Utente
La ringrazio per la sollecita risposta, sono anche preoccupato per i disturbi minzionale, ormai urino a piccoli getti, la mattina un po' meglio e meglio quando svuoto l'intestino e post eiaculazione, altrimenti devo poi spingere sulla vescica per riprendere la minzione. Urino in tre riprese per cercare di svuotare il più possibile, ho infezioni urinarie con febbre ogni 4-5 mesi.
Il fatto è che continuano a richiedermi questo esame urodinamico invasivo e non riesco a farlo perché non trovo a Roma dove poterlo fare da disabile quale sono (esiti di polio). Una volta inserita la sondina rettale poi non so proprio come spostarmi, ho una discreta agilità con le braccia, ma le gambe sono completamente paralizzante, e temo che spostandomi sul lettino la sondina rettale possa uscire o andare più in profondità, e comunque non riesco proprio ad andare alla sedia dove c'è il sensore.
Temo che prima o poi mi cedano i muscoli vescicali continuando a sforzare.
Il fatto è che continuano a richiedermi questo esame urodinamico invasivo e non riesco a farlo perché non trovo a Roma dove poterlo fare da disabile quale sono (esiti di polio). Una volta inserita la sondina rettale poi non so proprio come spostarmi, ho una discreta agilità con le braccia, ma le gambe sono completamente paralizzante, e temo che spostandomi sul lettino la sondina rettale possa uscire o andare più in profondità, e comunque non riesco proprio ad andare alla sedia dove c'è il sensore.
Temo che prima o poi mi cedano i muscoli vescicali continuando a sforzare.
[#3]
Salve
Ci sono tante strutture che permettono di eseguire l’esame in sicurezza, anche nella sua situazione, e non sono solo strutture private.
L’esame urodinamico le permetterà di eventualmente identificare una causa neurologica alle sue problematiche ed agire di conseguenza.
Distinti saluti
Ci sono tante strutture che permettono di eseguire l’esame in sicurezza, anche nella sua situazione, e non sono solo strutture private.
L’esame urodinamico le permetterà di eventualmente identificare una causa neurologica alle sue problematiche ed agire di conseguenza.
Distinti saluti
[#4]
Utente
Buonasera,
Oggi ho effettuato l'ecografia transrettale, il referto è
Esame eseguito per via sovrapubica e transrettale.
Vescica a pareti regolari, esente da immagini patologiche endoluminali. La prostata è di dimensioni aumentate (dT 6 cm, dAP 5 cm, dl 6 cm) ed impronta il pavimento vescicale.
La ghiandola mostra disomogeneità strutturale centrale come da iniziale ipertrofia adenomatosa
, si apprezzano anche alcune cisti da ritenzione e calcificazioni parenchimali e periuretrali. La zona periferica è finemente disomogenea, con presenza nel lobo sinistro, nella porzione più craniale di un'area sfumatamente ipoecogena del diametro massimo di 2,2x1,3 cm circa (area di flogosi? Altro?), si consiglia correlazione con analisi clinico-laboratoristici ed eventuale RM con mdc. La capsula è integra.
Le vescicole seminali sono simmetricamente distese.
Il residuo minzionale è assente.
Mi par di capire che c'è un'area sospetta, il fatto che sia "sfumatamente" ipoecogena ha un significato o che sia sfumatamente o francamente ipoecogena è la stessa cosa?
Inoltre mi sembra di dimensioni molto grandi.
Grazie ancora per la risposta che vorrete darmi.
Oggi ho effettuato l'ecografia transrettale, il referto è
Esame eseguito per via sovrapubica e transrettale.
Vescica a pareti regolari, esente da immagini patologiche endoluminali. La prostata è di dimensioni aumentate (dT 6 cm, dAP 5 cm, dl 6 cm) ed impronta il pavimento vescicale.
La ghiandola mostra disomogeneità strutturale centrale come da iniziale ipertrofia adenomatosa
, si apprezzano anche alcune cisti da ritenzione e calcificazioni parenchimali e periuretrali. La zona periferica è finemente disomogenea, con presenza nel lobo sinistro, nella porzione più craniale di un'area sfumatamente ipoecogena del diametro massimo di 2,2x1,3 cm circa (area di flogosi? Altro?), si consiglia correlazione con analisi clinico-laboratoristici ed eventuale RM con mdc. La capsula è integra.
Le vescicole seminali sono simmetricamente distese.
Il residuo minzionale è assente.
Mi par di capire che c'è un'area sospetta, il fatto che sia "sfumatamente" ipoecogena ha un significato o che sia sfumatamente o francamente ipoecogena è la stessa cosa?
Inoltre mi sembra di dimensioni molto grandi.
Grazie ancora per la risposta che vorrete darmi.
[#5]
Salve
Come già suggerito, una diagnosi di certezza si può avere solo con una biopsia prostatica.
Ribadisco comunque il dato favorevole dell’andamento ondulante del psa nel tempo a spiegare il rialzo del psa verosimilmente su base infiammatoria.
Distinti saluti
Come già suggerito, una diagnosi di certezza si può avere solo con una biopsia prostatica.
Ribadisco comunque il dato favorevole dell’andamento ondulante del psa nel tempo a spiegare il rialzo del psa verosimilmente su base infiammatoria.
Distinti saluti
[#7]
Utente
Ho effettuato la risonanza e non sembra niente di buono
Descrizione: ghiandola prostatica di regolare morfologia, di dimensioni lievemente aumentate
(61mmx46mmx63mm DTxDAPxDL) a struttura disomogenea in relazione alla presenza di un adenomioma
centrale bilobato, delle dimensioni di circa 50mmx42mmx51mm (DTxDAPxDL), con impronta sul pavimento
vescicale e di esiti di pregresse prostatiti.
In corrispondenza del mantello ghiandolare, in sede medio-apicale, a livello del lobo di sinistra, si identifica
un'area a placca ipointensa nelle sequenze T2-dipendenti (delle dimensioni di circa 16mmx14mm, ore 4-5),
caratterizzata da restrizione del segnale in DWI/mappa ADC, con impregnazione post-contrastografica e
wash-out precoci, corrispondente a un PIRADS totale di V (vers 2).
Nel contesto dell'adenomioma si osserva multiple areole a morfologia pseudonodulare, ipointense nelle
immagini T2-dipendenti e con restrizione della diffusività, di cui la maggiore di circa 15 mm, in sede mediana, nel
lobo destro, ad ore 11, quest'ultima corrispondente ad un PIRADS totale di IV (vers 2).
Esiti fibrocicatriziali in corrispondenza della porzione periferica mediana-paramediana della base ghiandolare,
con parziale coinvolgimento della confluenza delle vescicola seminali.
Non evidenza di significative linfoadenopatie locoregionali ed a livello delle stazioni lombo-aortiche. Linfonodi con
asse corto inferiore al cm nelle stazioni iliache e inguinali bilateralmente.
Vescica poco distesa, per quanto valutabile esente da alterazioni parietali ed endoluminali, caratterizzata da un
omogeneo e diffuso ispessimento parietale come per ipertrofia detrusoriale.
Assenza di versamento libero endoperitoneale.
Marcate alterazioni degenerative delle articolazioni coxo-femorali.
CONCLUSIONI: i reperti descritti sono meritevoli di videat urologico specialistico e di approfondimento bioptico.
Quello che volevo chiedere, premesso che andrò presto dall'urologo, sembra che i linfonodi siano indenni, metastasi si possono diffondere anche per altra via?
E quegli esiti fibrocicatriziali alla confluenza delle vescicole seminali, hanno un qualche significato oncologico?
Grazie
Descrizione: ghiandola prostatica di regolare morfologia, di dimensioni lievemente aumentate
(61mmx46mmx63mm DTxDAPxDL) a struttura disomogenea in relazione alla presenza di un adenomioma
centrale bilobato, delle dimensioni di circa 50mmx42mmx51mm (DTxDAPxDL), con impronta sul pavimento
vescicale e di esiti di pregresse prostatiti.
In corrispondenza del mantello ghiandolare, in sede medio-apicale, a livello del lobo di sinistra, si identifica
un'area a placca ipointensa nelle sequenze T2-dipendenti (delle dimensioni di circa 16mmx14mm, ore 4-5),
caratterizzata da restrizione del segnale in DWI/mappa ADC, con impregnazione post-contrastografica e
wash-out precoci, corrispondente a un PIRADS totale di V (vers 2).
Nel contesto dell'adenomioma si osserva multiple areole a morfologia pseudonodulare, ipointense nelle
immagini T2-dipendenti e con restrizione della diffusività, di cui la maggiore di circa 15 mm, in sede mediana, nel
lobo destro, ad ore 11, quest'ultima corrispondente ad un PIRADS totale di IV (vers 2).
Esiti fibrocicatriziali in corrispondenza della porzione periferica mediana-paramediana della base ghiandolare,
con parziale coinvolgimento della confluenza delle vescicola seminali.
Non evidenza di significative linfoadenopatie locoregionali ed a livello delle stazioni lombo-aortiche. Linfonodi con
asse corto inferiore al cm nelle stazioni iliache e inguinali bilateralmente.
Vescica poco distesa, per quanto valutabile esente da alterazioni parietali ed endoluminali, caratterizzata da un
omogeneo e diffuso ispessimento parietale come per ipertrofia detrusoriale.
Assenza di versamento libero endoperitoneale.
Marcate alterazioni degenerative delle articolazioni coxo-femorali.
CONCLUSIONI: i reperti descritti sono meritevoli di videat urologico specialistico e di approfondimento bioptico.
Quello che volevo chiedere, premesso che andrò presto dall'urologo, sembra che i linfonodi siano indenni, metastasi si possono diffondere anche per altra via?
E quegli esiti fibrocicatriziali alla confluenza delle vescicole seminali, hanno un qualche significato oncologico?
Grazie
[#8]
Utente
Buongiorno,
Ho effettuato la biopsia prostatica per via transrettale, e purtroppo è stato confermato l'adenocarcinoma in 3 frustoli su 14, tutti nel lobo sinistro, in % variabile fra il 30 e il 50% del materiale.
Tutti Gleason score 6 (3+3)
Ciò che mi sembra strano è che i due frustoli definiti "target", che suppongo siano i due noduli sospetti alla risonanza sono risultati negativi, mentre sono definiti positivi due denominati equatore sinistro ed uno caudale sinistro.
L'urologo mi ha ora inviato a fare la scintigrafia ossea, qui ho altre perplessità. Come dicevo sono disabile causa una poliomielite e nella mia vita ho subito vari interventi chirurgici, in particolare due volte per scoliosi con innesto di artrodesi vertebrale lungo tutta la spina dorsale. Ho inoltre osteoporosi e un paio di anni fa mi era stata diagnosticata una artrite (probabilmente causata da una dengue che avevo avuto all'estero).
La mia paura sono i falsi positivi, riesce la scintigrafia a distinguere fra metastasi e queste situazioni?
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
Ho effettuato la biopsia prostatica per via transrettale, e purtroppo è stato confermato l'adenocarcinoma in 3 frustoli su 14, tutti nel lobo sinistro, in % variabile fra il 30 e il 50% del materiale.
Tutti Gleason score 6 (3+3)
Ciò che mi sembra strano è che i due frustoli definiti "target", che suppongo siano i due noduli sospetti alla risonanza sono risultati negativi, mentre sono definiti positivi due denominati equatore sinistro ed uno caudale sinistro.
L'urologo mi ha ora inviato a fare la scintigrafia ossea, qui ho altre perplessità. Come dicevo sono disabile causa una poliomielite e nella mia vita ho subito vari interventi chirurgici, in particolare due volte per scoliosi con innesto di artrodesi vertebrale lungo tutta la spina dorsale. Ho inoltre osteoporosi e un paio di anni fa mi era stata diagnosticata una artrite (probabilmente causata da una dengue che avevo avuto all'estero).
La mia paura sono i falsi positivi, riesce la scintigrafia a distinguere fra metastasi e queste situazioni?
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.2k visite dal 10/07/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.