Prostatite misteriosa
Buongiorno cari dottori, vi espongo subito il problema, per ricevere un vostro consiglio, con la premessa che ho già consultato vari urologi ma nessuno riesce ad identificare il disturbo, e vi chiedo cortesemente di prestare attenzione alla mia storia, per magari capire al meglio la situazione, visto che qui al Sud, sanno solo prendere queste cose come banalità.
Circa 4 anni fa avevo 19 anni, ero disteso nel divano in erezione ( Perché in quel momento ero rilassato )
D'improvviso sentì come delle scossette/fitte lungo l'asta del pene per qualche secondo.
Al fine di ciò, iniziai a sentire la punta del pene gonfia, nel giro di qualche giorno i problemi si intensificarono ogni volta che urinavo o eiaculavo , il bruciore e il gonfiore si espandeva (parlo sempre della punta) la cosa strana è che il gonfiere non prende tutta la punta , ma solo il lato Sx. (Premetto che ero vergine all'epoca)
Inizialmente andai dal primo urologo che mi consigliò dei lavaggi e della pumata, ma non mi fecero effetto , e cosi decidemmo di farmi fare un ecografia alla vescica, risultato: uretrite/prostatite.
A parte questi sintomi se ne accompagnarono altri, come dolore/pesantezza nella zona inguinale, formicolii sotto i testicoli, dolore dopo l'eiaculazione, sempre sotto i testiscoli, e feci una cura di ciproxin.
Quest'ultimi sintomi scomparvero, ma rimase il problema della punta del pene, costantemente irritata, costantemente gonfia, e certi notti non riuscivo/e non riesco ancora a dormire per la frequente sensazione che devo urinare, perché mi sento come se devo espellere qualcosa.
Capita alle volte che sto meglio, come capita che sto peggio. Stesso vale per la masturbazione, capita che mi fa sentire meglio,capita che mi peggiora di netto per questo non mi masturbo più tanto spesso, circa 1 volta a settimana, questo mi provoca eiaculazioni notturni.
Da li a oggi, ho cambiato diversi urologi, perché dalle cure fornite non si riesce a guarire questa uretrite perenne.
Ho fatto diverse analisi, Urinocultura Spermocultura esami del sangue ma non hanno mai trovato nulla.
Tranne nel tampone: circa 1 anno fa lo feci, e trovaro la "Klebsiella" ; secondo il mio urologo però non si trattasse di una cosa importante da provarmi questo bruciore. Quindi mi diede altro ciproxin per 7 giorni. Ma niente..
Ho fatto varie cure , tracui mi hanno bombardato di supposte per la prostata, integratori per la prostata, e svariati antibiotici.
ma niente questo continuo fastidiosissimo disturbo alla punta non cede!
Adesso ho rifatto il Tampone e l'urinacultura entrambi hanno portato luce "CEPPO DI ENTEROCOCCUS FAECALIS" .
Quindi la mia domanda è la seguente; dato che consultandomi con più urologi , la pensono in modo differente:
Può questo "virus" provocarmi questa costante infanzione alla punta del pene?
E se fosse così, come mai spunta ora dalle analisi dopo 4 anni?
Sinceramente non so più che pensare , aspetto un vostro consiglio distinti saluti..
Circa 4 anni fa avevo 19 anni, ero disteso nel divano in erezione ( Perché in quel momento ero rilassato )
D'improvviso sentì come delle scossette/fitte lungo l'asta del pene per qualche secondo.
Al fine di ciò, iniziai a sentire la punta del pene gonfia, nel giro di qualche giorno i problemi si intensificarono ogni volta che urinavo o eiaculavo , il bruciore e il gonfiore si espandeva (parlo sempre della punta) la cosa strana è che il gonfiere non prende tutta la punta , ma solo il lato Sx. (Premetto che ero vergine all'epoca)
Inizialmente andai dal primo urologo che mi consigliò dei lavaggi e della pumata, ma non mi fecero effetto , e cosi decidemmo di farmi fare un ecografia alla vescica, risultato: uretrite/prostatite.
A parte questi sintomi se ne accompagnarono altri, come dolore/pesantezza nella zona inguinale, formicolii sotto i testicoli, dolore dopo l'eiaculazione, sempre sotto i testiscoli, e feci una cura di ciproxin.
Quest'ultimi sintomi scomparvero, ma rimase il problema della punta del pene, costantemente irritata, costantemente gonfia, e certi notti non riuscivo/e non riesco ancora a dormire per la frequente sensazione che devo urinare, perché mi sento come se devo espellere qualcosa.
Capita alle volte che sto meglio, come capita che sto peggio. Stesso vale per la masturbazione, capita che mi fa sentire meglio,capita che mi peggiora di netto per questo non mi masturbo più tanto spesso, circa 1 volta a settimana, questo mi provoca eiaculazioni notturni.
Da li a oggi, ho cambiato diversi urologi, perché dalle cure fornite non si riesce a guarire questa uretrite perenne.
Ho fatto diverse analisi, Urinocultura Spermocultura esami del sangue ma non hanno mai trovato nulla.
Tranne nel tampone: circa 1 anno fa lo feci, e trovaro la "Klebsiella" ; secondo il mio urologo però non si trattasse di una cosa importante da provarmi questo bruciore. Quindi mi diede altro ciproxin per 7 giorni. Ma niente..
Ho fatto varie cure , tracui mi hanno bombardato di supposte per la prostata, integratori per la prostata, e svariati antibiotici.
ma niente questo continuo fastidiosissimo disturbo alla punta non cede!
Adesso ho rifatto il Tampone e l'urinacultura entrambi hanno portato luce "CEPPO DI ENTEROCOCCUS FAECALIS" .
Quindi la mia domanda è la seguente; dato che consultandomi con più urologi , la pensono in modo differente:
Può questo "virus" provocarmi questa costante infanzione alla punta del pene?
E se fosse così, come mai spunta ora dalle analisi dopo 4 anni?
Sinceramente non so più che pensare , aspetto un vostro consiglio distinti saluti..
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Consultare più specialsti può essere legittimo, ma specie in casi dove le indicazioni sono sempre discutibili. può portare a confondere le idee e perdersi tra accertamenti e terapie poco focalizzate. Quasi sempre è invece opportuno fermarsi con il primo specialista con il quale si intrattenga un buon rapporto di comunicazione e fiducia, la pazienza fa il resto.
Per venire al suo caso, ci pare che molto probabilmente le colture siano state contaminate da questo batterio di provenienza intestinale, che spesso risiede Per il resto, i sintomi riconducono ad una irritazione prostatica a lungo decorso, colloquialmente detta prostatite cronica. In questi casi quasi sempre valgono più le attenzioni allo stile di vita che tutti gli antibiotici e gli integratori.
Per venire al suo caso, ci pare che molto probabilmente le colture siano state contaminate da questo batterio di provenienza intestinale, che spesso risiede Per il resto, i sintomi riconducono ad una irritazione prostatica a lungo decorso, colloquialmente detta prostatite cronica. In questi casi quasi sempre valgono più le attenzioni allo stile di vita che tutti gli antibiotici e gli integratori.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 09/07/2019.
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Approfondimento su Prostatite
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