Prostatite batterica intestinale cronica
Gentile urologo, ho 35 anni, mi è stata diagnosticata da Suoi colleghi, con analisi dal vivo e spermiocolture, una prostatite cronica batterica che risale ad almeno 15 anni fa. Il batterio è lo streptococco faecalis. Non ho mai fumato, mai bevuto sostanze alcoliche, non ho rapporti sessuali da decenni perché sono single, e anche quando li avevo, erano sempre protetti. I problemi sono iniziati con la vita sedentaria da studente universitario e con periodi di astensione eiuculatoria che comuqnue non hanno mai superato i 40 gg consecutivi.
Gli urologi e i gastroenterologi che mi hanno avuto in cura negli anni, mi hanno prescritto vari antibiotici ma tutte le cure si sono rivelate inefficaci. Il batterio moriva, ma al suo posto sopraggiungeva senza soluzione di continuità, l'escherichia coli. Poi moriva anche quello con cura antibiotica, ma alla successiva spermiocoltura, tornava sempre e attualmente è presente la mia vecchia conoscenza, lo streptococco faecalis, anche con sole 10.000 colonie, che poi però si moltiplicano a dismisura. Ho rinunciato a curarmi da anni, per non devastare inutilmente la flora batterica intestinale ed aggravare la situazione con gli antibiotici. Ogni tanto la prostatite però torna acuta e i fastidi insopportabili tornano, al punto che in fasi acute non posso nemmeno camminare.
Domanda: Si può veramente guarire da una prostatite cronica batterica di origine intestinale, oppure sono destinato ad essere afflitto da questo problema a vita, con alti e bassi, perché nel 2019 la medicina non è in grado: 1) né di individuare la effettiva causa della prostatie intestinale 2) e conseguentemente di eliminare la causa piuttosto che l'effetto?
Gli urologi e i gastroenterologi che mi hanno avuto in cura negli anni, mi hanno prescritto vari antibiotici ma tutte le cure si sono rivelate inefficaci. Il batterio moriva, ma al suo posto sopraggiungeva senza soluzione di continuità, l'escherichia coli. Poi moriva anche quello con cura antibiotica, ma alla successiva spermiocoltura, tornava sempre e attualmente è presente la mia vecchia conoscenza, lo streptococco faecalis, anche con sole 10.000 colonie, che poi però si moltiplicano a dismisura. Ho rinunciato a curarmi da anni, per non devastare inutilmente la flora batterica intestinale ed aggravare la situazione con gli antibiotici. Ogni tanto la prostatite però torna acuta e i fastidi insopportabili tornano, al punto che in fasi acute non posso nemmeno camminare.
Domanda: Si può veramente guarire da una prostatite cronica batterica di origine intestinale, oppure sono destinato ad essere afflitto da questo problema a vita, con alti e bassi, perché nel 2019 la medicina non è in grado: 1) né di individuare la effettiva causa della prostatie intestinale 2) e conseguentemente di eliminare la causa piuttosto che l'effetto?
[#1]
Salve
certo che può guarire
bisogna solo indirizzare tutte le forze in tale direzione
la prostatite cronica è comune in moltissimi uomini, anche se la sintomatologia acuta ne interessa solo una minima parte.
Ci sono tante accortezze da prendere
Ma vedrà che imparerà a gestire da solo la situazione (un po' come avviene nelle donne per la cistite)
Cordiali saluti
certo che può guarire
bisogna solo indirizzare tutte le forze in tale direzione
la prostatite cronica è comune in moltissimi uomini, anche se la sintomatologia acuta ne interessa solo una minima parte.
Ci sono tante accortezze da prendere
Ma vedrà che imparerà a gestire da solo la situazione (un po' come avviene nelle donne per la cistite)
Cordiali saluti
Dr. Luca Di Gianfrancesco
[#2]
Ex utente
Grazie della risposta Dottore. A parte le classiche accortezze che consentono solo di convivere con il batterio, piuttosto che eliminarlo (ad es.evitare astenzione eiaculatoria, non fumare, non bere alcolici, non mangiare cioccolata e dolci, vivere bene, stare in forma ecc.) Come si elimina il problema alla radice, evitando che il batterio intestinale decida di trasferire la propria residenza nella prostata?
[#4]
Ex utente
Grazie della risposta Dottore.
Però gli antibiotici che ho usato hanno interamente eliminato, in un primo momento, ben 1.000.000 di colonie di streptococcus faecalis, solo che la spermiocoltura successiva, senza soluzione di continuità, evidenziava 10.000 unità di un altro batterio, l' escherichia coli. Dopo altra cura antibiotica, la successiva spermiocoltura evidenziava, nuovamente, solo 10.000 colonie di streptococcus faecalis. Quindi gli antibiotici nella prostata riescono ad arrivare, quanto meno nella mia.
Quello che mi interessa capire è il perché, per alcuni uomini, i batteri intestinali si trasferiscono dall'intestino alla prostata, con una facilità disarmante, come se tra intestino e prostata ci fosse un corridoio comunicante senza porte. La medicina attuale sa spiegare questo anomalo comportamento del corpo umano?????
Però gli antibiotici che ho usato hanno interamente eliminato, in un primo momento, ben 1.000.000 di colonie di streptococcus faecalis, solo che la spermiocoltura successiva, senza soluzione di continuità, evidenziava 10.000 unità di un altro batterio, l' escherichia coli. Dopo altra cura antibiotica, la successiva spermiocoltura evidenziava, nuovamente, solo 10.000 colonie di streptococcus faecalis. Quindi gli antibiotici nella prostata riescono ad arrivare, quanto meno nella mia.
Quello che mi interessa capire è il perché, per alcuni uomini, i batteri intestinali si trasferiscono dall'intestino alla prostata, con una facilità disarmante, come se tra intestino e prostata ci fosse un corridoio comunicante senza porte. La medicina attuale sa spiegare questo anomalo comportamento del corpo umano?????
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 23/06/2019.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.