Corpo spongioso uretrale con qualche deposito calc
Dottori da un ECD penieno/scrotale è uscito qualche piccolo deposito calcifico per quanto riguarda il corpo spongioso uretrale. Premetto che soffro di prostatite cronica e ho anche calcificazioni periuretrali dall'eco prostatica. Questi piccole calcificazioni del corpo spongioso uretrale possono restringere il calibro dell'uretra? Sono potenzialmente gravi? Grazie.
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Le calcificazioni, in qualunque organo si trovino, denotano in genere la presenza di precedenti infiammazioni guarite. Si tratta di formazioni minuscole che non é verosimile pensare possano esercitare un’azione ostruttiva.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Grazie per la risposta. Queste infiammazioni che danno poi origine a calcificazioni genito-uretrali sono sempre correlabili a qualche infezione del tratto urinario o possono anche non essere per forza associabili a presenti o passati batteri? Volevo inoltre sapere secondo lei quale esame colturale sia il più attendibile da eseguire in questi casi. Grazie.
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Utente
Io presento ancora sintomi di prostatite quali diminuzione del mitto e vado spesso in bagno, in più ho fastidi vari nella zona pelvica e dolore al testicolo sinistro. All'ultima esplorazione rettale (fatta da poco) l'urologo mi ha detto che ho ancora la prostata un pò infiammata, ma è così da tantissimo ormai e questa infiammazione non vuole passare. Le ultime colture fatte (anche queste ultimamente) sono tutte negative e non so più che pensare se ho dei batteri che mi mantengono l'infiammazione attiva e quindi i disturbi e che magari non escono fuori dalle colture o se veramente io abbia una prostatite cronica di natura abatterica. E in quest'ultimo caso non so proprio come potrei risolvere sinceramente dopo così tanto tempo (più di un anno!). Per questo prima dottore le chiedevo quale esame colturale possa essere il più attendibile e come vada questo eseguito per avere un risultato comunque certo. La prostatite di natura abatterica in un ragazzo giovane io non ci credo molto sinceramente.
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Che lei non ci voglia credere è affar suo, ma la gran parte delle cosiddeddte "prostatiti croniche" (che pure è un termine impreciso) non ha, ovvero non ha più, una causa infettiva, decapitata dalle terapie antibiotiche precoci che quasi sempre vengon messe in atto.
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Utente
Dottore come mai allora queste infiammazioni si protraggono così a lungo senza riuscire a risolverle? Di antibiotici ne ho presi diversi su indicazioni degli urologi che mi hanno visitato in media sempre tra i 6gg e i 12gg in pratica tutti prescritti senza manco aver constatato una infezione conclamata e con antibiogramma ma solo sulla base dell'abitudine del medico che li prescriveva più la solita serenoa. Continuo comunque ad avere il disturbo o meglio i disturbi e non so perchè ne cosa posso fare.
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Utente
Comunque sono seriamente preoccupato che questa situazione di nfiammazione cronica alla prostata possa portare nel tempo ad un irrigidimento del collo vescicale e rimanerci quindi in questa situazione a vita. Mi sembra assurdo che non esistano soluzioni soprattutto per ragazzi della mia età.
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La lettura di almeno alcuni dei consulti fra le centinaia che ogni anno ci vengono posti su questo argomento le confermerà che per le irritazioni prostatiche a lungo decorso non esistono terapie codificate di sicura efficacia. Ogni specialista si regola in base alle sue abitudini ed alla sua esperienza. Spesso, più di farmaci ed integratori hanno importanza le rigorose attenzioni dirette allo stile di vita, che deve essere indirizzato ad una generale regolarità, in particolare riguardo ad alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
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Utente
La ringrazio per l'intervento dottore ho imparato bene a mie spese che questo problema non ha facile guarigione e ogni prostatite sembra come "unica" nel senso che ogni terapia è diversa e non esistono soluzioni uguali per tutti. Comunque ne approfitto per chiederle una cosa riguardo le norme preparatorie per una spermiocoltura associata a spermiogramma che ho prenotato in ospedale. Se ho parecchi giorni di astinenza va bene lo stesso o si può in qualche modo inficiare l'esito sia per quanto riguarda la ricerca batterica che quella spermatica? Lo chiedo perchè parecchi giorni di astinenza mi facilitano l'esecuzione dell'esame. Però mi preoccupa il fatto che magari parecchi giorni possano congestionare la prostata che è già cronicamente infiammata. Lei che suggerisce? Vanno bene lo stesso tanti giorni di astinenza prima di sottoporsi a spermiogramma con coltura? Grazie sempre.
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Utente
Mi sono dimenticato di chiederle riguardo l'urocoltura da fare prima della raccolta del liquido seminale, se si deve scartare il primo getto d'urine o se si deve urinare "tutto" nel contenitore. Purtroppo su internet stanno troppi pareri discordanti non si capisce niente. Grazie per le precisazioni.
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Utente
Le sue precisazioni mi sono molto d'aiuto la ringrazio per il servizio che offre tramite questo sito. Ho l'appuntamento con il mio urologo a fine mese e sto sempre avendo dei problemi urinari ma soprattutto strane perdite di liquido trasparente filante dal pene dove a volte sul glande scorrendo la pelle è come se si tornassero delle bollicine d'aria con tale liquido inodore e trasparente. Raramente sempre sul glande noto come se quest'ultimo fosse "umidiccio" e quando capita avverto invece uno sgradevole odore che puntualmente rimedio con della semplice acqua fresca senza utilizzare prodotti chimici aggressivi ma ritorna sempre. A tal proposito lei ritiene più indicative le analisi pcr sulle prime urine o magari il Tampone? Inoltre vorrei precisare che sto sotto terapia ancoticoaluglante per trombosi da un pò di tempo e volevo sapere se un'eventuale tampone uretrale possa essere controindicato con l'assunzione di anticoagulanti. Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 20 risposte e 2.6k visite dal 08/06/2019.
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