Prostatite, consigli comportamentali

Salve.

Per poter far capire la mia situazione voglio spiegare per bene il mio problema.



È già da tempo (anni) che a volte dopo l'eiaculazione sentivo un forte bruciore nella zona del pene, e nella parte vescicale. Non mi ero mai preoccupato troppo di questo dolore, perché nel giro di una giornata passava da solo. Purtroppo in questo ultimo periodo la situazione si è complicata di più:
Durante le giornate in cui non mi masturbo sento "debolezza" a livello prostatico, nel senso che lo sento molto sensibile senza però darmi problemi con la minzione (a parte perdite di urina nei 2 o 3 minuti dopo la minzione). Nella giornata in cui avviene la masturbazione, invece, il bruciore torna intenso e dura 2 o 3 giorni portandomi non poco disagio. Questo mi ha portato ad un calo drastico del mio desiderio sessuale e anche di una buona erezione. Ho notato che il bruciore si intensifica (anche se non sempre) dopo essere andato di corpo, anche se in quel caso il bruciore tende a lenire lungo la giornata.
Preoccupato dunque verso dicembre vado dal mio medico di famiglia che mi preiscrive degli antibiotici per un mese ma purtroppo a nulla contarono. Alché mi son fatto visitare da un urologo che mi ha preiscritto 10 supposte di Topster e un esame per l'urine e per lo sperma alla ricerca di infezioni batteriche.
Purtroppo il Topster ho smesso di prenderlo dopo 5 utilizzi perché mi dava problemi non trascurabili all'intestino, praticamente dalla loro assunzione non riuscivo più ad andare di corpo e ho avuto un blocco intestinale che mi ha costretto all'assunzione di lassativi.
Dopo l'esame delle urine e dello sperma che non mi hanno rivelato alcuna infezione batterica, sono andato da un altro urologo (ora fisso) e mi ha diagnosticato una prostatite abatterica, ovvero una delle più rognose. Mi ha quindi prescritto il Pelviprost per 3 mesi, 2 volte al giorno per il primo mese, e 1 al giorno per i restanti due. Oggi è passato il primo mese, ovvero ho già consumato 3 scatole intere di pelviprost, ma purtroppo non ho notato alcun miglioramento.
La mia domanda è: è ancora troppo presto per dire che il Pelviprost non sta funzionando o posso già dirlo con sicurezza? Lascio passare questi altri 2 mesi o devo contattare già il mio urologo?


Grazie per le risposte che mi darete e per la pazienza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
È ben noto che queste irritazioni prostatiche a lungo decorso rispondono poco e male alle comuni terapie, tantomeno agli antibiotici, considerata l’assenza di una causa infettiva. Per questo motivo si raccomanda sempre di associare a qualsiasi tentativo di cura (antidolorifici maggiori, talora antidepressivi, ecc.) il rigoroso rispetto di regole inerenti lo stile di vita che deve essere indirizzato ad una sostanziale regolarità, con particolare riferimento ad idratazione, alimentazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Su questo stesso sito sono reperibili vari articoli che trattano diffusamente questi aspetti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Capisco. Effettivamente ho un vita sedentaria, causato sia per il lavoro d'ufficio che ho, sia per il fatto che alla sera studio. Durante questo periodo estivo però dovrei avere più tempo a disposizione alla sera. Vedrò dunque di iniziare un po' di movimento.
Sul cibo direi di non essere messo male. Consumo frutta e verdura e bevo praticamente solo acqua (sono astemio e non vado matto per le bevande gasate). Non fumo e non faccio uso di stupefacenti quindi direi che su questo lato sono sano. Vado di corpo 2 o 3 volte al giorno per cui a anche il mio intestino funziona bene. L'unico dubbio che mi permane è l'attività sessuale: come faccio ad averne se la libido è scesa di molto e se dopo l'eiaculazione provo dolore per giorni?

Grazie per la pazienza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Andare di corpo 3 volte al giorno non è così normale, in presenza di feci molli o poco formate si potrebbe sospettare qualche forma di intolleranza alimentare.
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Utente
Utente
L'intolleranza alimentare non l'avevo presa in considerazione. Effettivamente non sono formate le mie feci il che potrebbe rendere valida la sua teoria. Al mio medico di famiglia quando gli chiesi se era normale che ci andassi 3 volte al giorno mi disse di sì, ma non avevamo toccato l'argomento sulla loro consistenza ed a me non mi era proprio venuto in mente di dirglielo. Può una prostatite formarsi anche per una intolleranza alimentare?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Certamente sì. Le intolleranze alimentari causano alterazioni nell'equilibrio della flora batterica intestinale, con tutto quel che ne può conseguire.
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Utente
Utente
Capisco. Provvederò subito a prendere appuntamento con il mio medico di famiglia e farmi fare gli esami necessari per poter scoprire eventuali intolleranze. La ringrazio per i suoi consigli, le devo molto.
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