Stafilococco aureus vie urinarie

Buongiorno, circa un mese e mezzo fa ho iniziato ad accusare il sintomo di dover urinare molto spesso e con una certa urgenza; subito dopo ogni minzione non riscontravo alcun sollievo e mi rimaneva la sensazione di avere la vescica ancora piena, sentivo cioè il bisogno di correre in bagno anche ogni cinque/dieci minuti, urinando a volte poco ma comunque senza bruciori, cattivo odore o cose simili. Non avendo mai sofferto di simili disturbi mi sono rivolta al medico curante il quale mi ha detto che poteva trattarsi di cistite e mi ha prescritto il Monuril. Per qualche giorno mi sono sentita meglio ma poi il sintomo è ricomparso. Il mio medico mi ha quindi consigliato di fare l'urinocoltura e in attesa del risultato mi ha detto di prendere nuovamente il Monuril. Dall'urinocoltura è emersa la presenza di ENTEROCOCCUS F. e ST. AUREUS. che risultano, dall'antibiogramma, sensibili all'Amoxicillina (e resistenti alla Fosfomicina); di conseguenza il dottore mi ha prescritto l'Augmentin da prendere ogni dodici ore per sei giorni, e nuovamente l'urinocoltura da fare dopo dieci giorni la fine del trattamento. All'inizio della cura, che ho iniziato il 21 maggio, ho notato un miglioramento ma a partire dal penultimo giorno di antibiotico i sintomi sopra descritti sono ricomparsi e ancora oggi la situazione è sempre la stessa. È possibile che l'antibiotico non abbia fatto effetto? Cosa mi consigliate di fare? Non sono ancora passati dieci giorni dalla fine del trattamento per poter rifare l'urinocoltura ma a giudicare dai sintomi persistenti penso che il problema non sia stato risolto. Inoltre, siccome il mio medico è stato abbastanza vago, volevo sapere quali potrebbero essere le cause di questa infezione e se c'è la possibilità di contagiare altre persone; ho letto che lo St. AUREUS può essere abbastanza pericoloso e sono molto preoccupata. Spero che possiate aiutarmi, grazie anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Entrambi i batteri riscontrati appartengono alla classe dei gram positivi e pertanto non tipici delle infezioni delle basse vie urinarie. In questi casi è sempre da dubitare una contaminazione da parte di batteri normalmente residenti sulla pelle e le mucose dell’area genitale. Molto importante è considerare la presenza ed il numero di globuli bianchi nel sedimento urinario, dato di cui non disponiamo. A questo punto, prima di pasticciare ulteriormente con gli antibiotici, se i disturbi sono un minimo sopportabili, sarebbe il caso di attendere il risultato dei prossimi esami delle urine. Beva molta acqua e provveda di avere la funzione intestinale migliore possibile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it