Pielonefrite acuta

Buongiorno dottori.

2 giorni fa mentre sono a lavoro comincia a salirmi la febbre e mi vengono dolori a entrambi i fianchi destri all'altezza dei reni. Vado in bagno ad urinare e vedo del sangue nelle urine.
Spaventato mi dirigo in pronto soccorso (sono trasfertista e quindi sono in Svizzera).
Mi accolgono in urgenza, mi fanno subito una flebo e mi fanno analisi di sangue e urine.
Dopo un'attesa di un'oretta ricevo referto:
- Pielonefrite acuta.
- Cura: ciprofloxacina 500mg 2 volte al giorno mattino e sera.

Inoltre di prendere tachipirina e ibuprofene per febbre e dolore.

Già il giorno dopo, dopo due compresse di antibiotico e sicuramente l aiuto dell ibuprofene tutto sembrava risolversi. Niente febbre e dolore quasi impercettibile.

Oggi dopo due giorni non ho preso né tachipirina (non ho febbre) ne ibuprofene.
Ora il dolore è peggiorato rispetto a ieri, ma sicuramente migliorato rispetto a due giorni fa (di gran lunga).
Stavo pensando che non è stata fatta una urinocoltura, potrebbe questo essere spia che magari l'antibiotico non è azzeccato al 100%?

Inoltre devo rifare delle analisi a breve tempo? Come devo comportarmi da adesso in poi?

Il medico mi ha detto prenda l antibiotico e solo in caso di febbre alta e dolore forte torni in pronto soccorso.
Non ho febbre e ho un dolore sopportabile ma che sembrerebbe essersi fermato in termini di miglioramento.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La presenza di febbre giustifica la terapia antibiotica empirica. Solo se la febbre non scendesse dopo 3-4 giorni si potrebbe pensare di cambiare antibiotico, cosa che comunque non si fa mai volentieri. Il dolore ridotto potrebbe non essere significativo, in assenza di febbre. Diremmo che non vi siano attualmente elementi di franco sospetto, la terapia è da completare, dopo di che bisognerà eseguire un esame delle urine con urocoltura. Eventi di questo tipo in un maschio della sua età sono comunque abbastanza rari, pertanto sarà opportuno in seguito valutare con attenzione se sussistanto degli elementi favorenti. Questo sarà possibile con la visita diretta di un nostro Collega specialista in urologia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno dottore grazie per il suo consulto.

Oggi il dolore ancora diminuisce ma senza una svolta, se possiamo così definirla. C'è ancora fastidio, ma non c'è febbre.

Volevo a questo punto chiederle: sono un trasfertista e mi sono bloccato qua dove lavoro per poter stare più tranquillo con le cure. Per tornare a casa devo affrontare 5 ore e mezza di macchina. Lei cosa consiglia? Sono qui solo e in caso di necessità posso dirigermi solo in ospedale e non da uno specialista. Si può tornare a casa affrontando queste 5 ore di macchina o è totalmente sconsigliato?

Infine mi spaventa un po' leggere che questo tipo di eventi è raro alla mia età. Posso chiederle quali possono essere questi "elementi favorenti"?

È una malattia che raggiunge la totale guarigione?
Insomma, è un quadro in linea di massima preoccupante, o posso stare sereno. Scusi l'agitazione ma è il primo medico che sento da quando sono uscito dall'ospedale.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
E' ovviamente impossibile darle un consiglio universalmente valido, poiché questo dipende da una serie di fattori che a distanza sono impossibili da valutare. La cosa più opportiuna ci pare sia completare la terapia che le hanno consigliato, quindi se i disturbi persistono, si ripresenti dove è già stato valutato in precedenza.
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Utente
Utente
Purtroppo sono qui per lavoro e non potrò stare qui per sempre. Anzi sarei già dovuto tornare a casa e quindi essere rivisitato dagli stessi medici è per me impossibile.

A questo punto l'unica cosa che mi rimane da chiederle è se queste 5 ore di macchina sono da abolire totalmente dalle mie ipotesi o va bene che io le faccia per poter finalmente tornare a casa.

La ringrazio molto del suo aiuto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
E torni a casa, perbacco, certamente non morirà per questo.