Cistite e antibiotico batteriostatico

Buonasera,

sono una ragazza di 28 anni e mi trovo attualmente all'estero. Ieri mi è comparsa una cistite, che purtroppo per me non è un problema nuovo, ne ho almeno una all'anno, ma questa volta è comparsa a tre mesi di distanza dall'ultimo episodio. Sono andata immediatamente in un ambulatorio medico dove mi hanno analizzato un campione di urine confermando la presenza di batteri (non so come abbiano fatto in poco tempo, ripeto che sono all'estero e le modalità forse sono diverse, non saprei), ma per sapere quali batteri sono dovrò aspettare il responso con antibiogramma. Nel frattempo, la dottoressa che mi ha visitato mi ha prescritto Trimetoprim 160 mg ogni 12 ore per 7 giorni. Cercando su internet ho letto che tale farmaco è un batteriostatico e non battericida e che in Italia viene solitamente somministrato insieme a un'altra molecola. La mia paura, non avendolo mai preso prima, è che non sia abbastanza efficace nel debellare l'infezione che potrebbe peggiorare invece che guarire. Ho molta ansia perché anni fa ho avuto un episodio di cistite emorragica molto dolorosa e sono sempre terrorizzata si ripeta lo stesso iter.
La terapia che mi è stata data è corretta? I batteriostatici sono farmaci efficaci? Fra l'ansia e il fatto che non mi trovo a casa mia sto andando un po' troppo in agitazione.
Nel frattempo mi sto aiutando anche bevendo molta acqua.

Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione,
Un saluto
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
In effetti si tratta di una molecola comunemente associata ad un sulfamidico, a costituire un comunissimo preparato commerciale in uso da 50 anni almeno. D'ogni modo, in una cistite non complicata talora è sufficiente bere molta acqua ... pertanto possiamo pensare che qualsiasi terapia in prima battuta possa risultare efficace. D'ogni modo, lei beva lo stesso molta acqua e faccia in modo di avere una buona funzione intestinale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dr. Piana,

la ringrazio per la risposta. Il mio timore, appunto, era che la molecola da sola non fosse sufficiente ad abbattere la carica batterica causandomi una recidiva una volta terminata la terapia, ma presumo che non si possa sapere adesso. Intanto attendo i risultati delle analisi.
Per quanto riguarda l'intestino, l'ho sempre avuto un po' irregolare e in alcuni periodi peggiora, per questo motivo sto sempre attenda dal punto di vista igienico a evitare contaminazioni esterne (non capisco in quali altri modi possa altrimenti avvenire...), ma evidentemente non basta. Quando tornerò in Italia eventualmente troverò un urologo di fiducia.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Le malfunzioni intestinali sono la causa principale di buona parte delle infezioni delle basse vie urinarie. La contaminazione può avvenire per via esterna (l'igiene locale non è sufficiente, anci l'eccesso può essere controproducente) oppure anche direttamente vista la contiguità anatomica tra il retto e la vescica. opportuna ovviamente la valutazione urologica, ma certamente il problema dovrà essere affrontato anche dal punto di vista gastro-enterologico e nutrizionale.
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Utente
Utente
Sarà fatto.

Un'ultima domanda e mi tolgo un sassolino dalla scarpa: le recidive di cistite infettiva sono legate al possibile sviluppo di una cistite interstiziale? E' una cosa che mi inquieta molto, ho letto storie molto travagliate di persone affette.

Grazie mille per le risposte!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Assolutamente no, in genere si tratta di manifestazioni a genesi ed evoluzione completamente diversa.
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Utente
Utente
Ok dottore, grazie mille e buon lavoro.
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