Cistografia

Nei giorni scorsi ho provato a fare la cistografia minzionale (rientra in una lista di esami per l'ammissibilità al trapianto), purtroppo a causa del dolore enorme la cateterizzazione non é affatto riuscita. L'infermiere mi ha spiegato di aver inserito il catetere nell'uretra, senza raggiungere la vescica.
I tentativi di cateterizzazione sono stati due: in entrambi i casi ho avvertito prima un bruciore, poi un dolore intenso.
Vorrei sapere cosa posso fare, e se questo esame può essere effettuato con una minima anestesia.
Può essere utile una consulenza urologica?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La valutazione urologica pre-intervento dovrebbe essere di routine ed in ogni caso la riteniamo indispensabile. La vescica può essere opacizzata dal mezzo di contrasto radiologico anche se il catetere non arriva in vescica. Si esegue dunque una uretro-cistografia retrograda, che riterremmo molto utile per valutare la possibile presenza di restringimenti in grado di ostacolare la progressione del catetere.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio molto per la risposta. Provvederò presto a fissare un appuntamento per una visita urologica, e terrò a mente quanto da lei ben indicato.
Probabilmente il mio problema è collegato ad un intervento effettuato anni fa: fimosi e frenulo (circoncisione).
Grazie ancora!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La circoncisione è un intervento di plastica esterno, non dovrebbe aver nulla a che vedere con l’uretra.
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Utente
Utente
In questi mesi ho svolto numerosi esami per la candidatura al trapianto, sono fermo sullo screening urologico. Come suggeritomi dal dott. Piana - che ringrazio molto - ho effettuato due consulenze per capire la mia situazione. Dalle uroflussometrie risulta una decisa ostruzione, e in effetti riscontro un indebolimento del flusso.
Un urologo ha provato ad inserire un catetere di foley (20 ch), anche in questo caso ho avvertito molto dolore e il tentativo non è stato completato. Si ipotizza una severa ostruzione che impedisce il passaggio. Visto che i chirurghi richiedono la cistografia, proverò a tentare di nuovo il cateterismo. Scrivo per chiedere possibili suggerimenti o indicazioni. Potrebbe essere opportuno pianificare una cistoscopia in anestesia? oppure si può tentare di nuovo la cistografia minzionale?
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Utente
Utente
Torno a scrivere per sottoporre alla vostra attenzione il mio problema, che purtroppo ha compromesso fino ad oggi l'iter da me avviato. Ho tentato nuovamente la cistografia, senza successo: l'esame non è stato eseguito a causa dell'enorme dolore da me provato, al momento di provare l'inserimento del catetere. Il medico ha provato l'inserimento del catetere, ma ho avvertito un dolore particolarmente intenso: potrebbe dipendere da una mia accentuata iper-sensibilità, oppure da una infiammazione dell'uretra.
Il dolore è rimasto per diverse ore, insieme alla presenza di sangue nelle urine: l'urologo mi ha indicato il farmaco tranex.
Vi scrivo per chiedere come posso gestire i problemi da me riscontrati, dovendo comunque effettuare l'esame diagnostico allo scopo di valutare sia l'uretra, sia l’interno della vescica.
I medici trapiantologi temono che possa avere dei problemi a livello di collo vescicale, e non solo una stenosi uretrale: ad ogni modo, non si può ricorrere alla chirurgia endoscopica senza aver raggiunto obiettivamente la diagnosi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
A questo punto, per accelerare i tempi ed avere delle risposte certe, l'unica cosa da fare è una valutazione endoscopica in anestesia (uretro-cistoscopia).
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Utente
Utente
Ho effettuato la scorsa settimana la uretrocistoscopia in anestesia, il risultato diagnostico è stato il rilevamento di un problema al collo vescicale, e non una stenosi uretrale.
Il medico mi ha prospettato la convenienza di ricorrere ad un intervento chirurgico, che mi potrà causare quasi certamente una eiaculazione retrograda.
Mi è stato detto che i vari interventi endoscopici che riguardano il collo vescicale, sono proprio caratterizzati da un tasso elevato di casi di eiaculazione retrograda.
Non mi sono documentato a riguardo, mi permetto di scrivere per sapere quali alternative possono essere percorse.
Nel caso condividiate la necessità di intervenire, potete indicarmi una tecnica conservativa?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
La necessità di intervento la può giudicare solo chi ha valutato il caso direttamente. Ci permettiamo di aggiungere che una ostruzione del collo vescicale, presumibilmente da stenosi o sclerosi congenita dovrebbe essere confermata anche dal punto di vista funzionale con l’esecuzione di una indagine urodinamica (studio flusso/pressione). Questo esame è soprattutto in grado di darci notizie sulle condizioni di affaticamento della vescica, cosa che rende le indicazioni ad intervenire più o meno urgenti. L’intervento è sempre endoscopico e relativamente semplice, di breve durata e con breve degenza post-operatoria. Può essere effettuato con tecniche leggermente diverse a seconda della situazione e delle preferenze dell’operatore, lo scopo resta sempre quello di aprire un varco laddove ora vi è un restringimento. Aprire il collo vescicale facilita il flusso di urina ma parallelamente indice un reflusso in vescica del liquido seminale all’eiaculazione. Il compromesso tra questi due risultati è molto difficile, se non impossibile da ottenere. Se si è troppo delicati con da disostruzione volendo mantenere l’eiaculazione si rischia di vanificare lo scopo idraulico dell’intervento, con mancata risoluzione funzionale, rapida recidiva, persistenza del problema, eccetera.
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Utente
Utente
La ringrazio molto per la sua chiara e utile valutazione. Proprio come dice Lei, oltre alla cistoscopia, possono risultare determinanti per la stesura della diagnosi altri esami: la patologia del collo vescicale ha avuto due riscontri da altrettante uroflussometrie, da me effettuate nei mesi scorsi.
Probabilmente, l'intervento chirurgico si configura come determinante, e prenderò molto in considerazione le sue parole riguardanti il difficile compromesso tra la migliore risoluzione del problema del collo vescicale e il mantenimento della eiaculazione anterograda.
In effetti, mi trovo nella condizione di dover privilegiare la migliore risoluzione della patologia.
Mi ha fatto molto piacere leggere il Suo commento, trovo sempre importanti e autorevoli i Suoi contenuti.
Mi permetto di rivolgerLe una ultima domanda: Le confesso di aver investito due ore a leggere varie pubblicazioni, ma non essendo mia materia ho potuto comprendere solo in parte le informazioni. Da quanto appreso, esisterebbero vari approcci e diverse tecniche chirurgiche: Le chiedo se nel caso del collo vescicale possono essere utilizzate le tecnologie laser, anche per diminuire i rischi del sanguinamento.
La ringrazio molto per la Sua attenzione al mio caso.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Lo studio funzionale non consiste nella sola flussometria, è necessaaria una vera indagine urodinamica.
La favorevole risoluzione di una stenosi del collo vescicale poco dipende dalla tecnica adottata (tipo di laser, ansa diatermica, ecc.) quanto dall'esperienza dell'operatore. Come le abbiamo scritto, pur essendo un intervento tecnicamente molto semplice, è essenziale sapere dove e quanto incidere.