La bilateralita' della neoplasia
Buon giorno,
ho 61 anni, dopo biopsia prostatica a seguito di psa 4.002, la diagnosi e' stata:Adenocarcinoma acinare della prostata di grado 6 gleason- 3+3.
La neoplasia interessa in forma focale:
uno dei 2 frustoli della zona periferuca sinistra
il frustolo della zona periuretrale sinistra
il frustolo della zona periferica laterale destra
uno dei 2 frustoli della zona cantrale destra
Indenni da neoplasia infiltrantei restanti campioni prostatici (8)
Quadri associati di neoplasia intraepiteliale ad alto grado.
Mi e' stata vivamente consigliata una prostatectomia radicale e mi e' stato detto esere impossibile un intervento con tecnica nerve sparing, considerata la bilateralita' della neoplasia.
Il responso e' angosciante, data la mia eta', per la complicanza di una quasi certa perdita totale della funzione erettile...
Vi sarei grato se mi poteste consigliare una alternativa, sempre chirurgica, possibile per avere qualche probabilita' di mantenere almeno uno dei due nervi.
Grazie davvero per la vostra attenzione.
Cordiali saluti,
Carlo Piazza
ho 61 anni, dopo biopsia prostatica a seguito di psa 4.002, la diagnosi e' stata:Adenocarcinoma acinare della prostata di grado 6 gleason- 3+3.
La neoplasia interessa in forma focale:
uno dei 2 frustoli della zona periferuca sinistra
il frustolo della zona periuretrale sinistra
il frustolo della zona periferica laterale destra
uno dei 2 frustoli della zona cantrale destra
Indenni da neoplasia infiltrantei restanti campioni prostatici (8)
Quadri associati di neoplasia intraepiteliale ad alto grado.
Mi e' stata vivamente consigliata una prostatectomia radicale e mi e' stato detto esere impossibile un intervento con tecnica nerve sparing, considerata la bilateralita' della neoplasia.
Il responso e' angosciante, data la mia eta', per la complicanza di una quasi certa perdita totale della funzione erettile...
Vi sarei grato se mi poteste consigliare una alternativa, sempre chirurgica, possibile per avere qualche probabilita' di mantenere almeno uno dei due nervi.
Grazie davvero per la vostra attenzione.
Cordiali saluti,
Carlo Piazza
[#1]
Gentile lettore,
tenga conto che, realisticamente parlando, il risparmio di un solo fascio neurovascolare sarebbe comunque lontano dal garantirle una situazione di potenza postoperatoria.
Parallelamente sappia che esistono valide strategie terapeutiche per gestire una difficoltà erettile dopo prostatectomia radicale senza tecnica nerve-sparing.
tenga conto che, realisticamente parlando, il risparmio di un solo fascio neurovascolare sarebbe comunque lontano dal garantirle una situazione di potenza postoperatoria.
Parallelamente sappia che esistono valide strategie terapeutiche per gestire una difficoltà erettile dopo prostatectomia radicale senza tecnica nerve-sparing.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Utente
Grazie, Dr.Pescatori per la sua pronta risposta.
Mi permetto di chiederle, se possibile, quali strategie terapeutiche potranno offrirmi una soluzione accettabile alla mio "prossimo " DE, a parte quelle che prevedono l'impianto di protesi, che non potrei accettare.
Grazie ancora per l'attenzione.
Cordialmente,
Carlo
Mi permetto di chiederle, se possibile, quali strategie terapeutiche potranno offrirmi una soluzione accettabile alla mio "prossimo " DE, a parte quelle che prevedono l'impianto di protesi, che non potrei accettare.
Grazie ancora per l'attenzione.
Cordialmente,
Carlo
[#3]
Gentile lettore,
alcune possibiltà terapeutiche comprendono l'auto iniezione con Caverject, l'uso di Vacuum Device ("Dispositivo a vuoto per l'erezione"). Occasionalmente (ma è l'eccezione) anche i farmaci per bocca possono funzionare. Da ultimo: non demonizzi necessariamente la protesi, non prima almeno di averne parlato con chi si avvale di questa opzione terapeutica.
Il concetto di fondo è che la probabile difficoltà erettile dopo prostatectomia radicale causa una alterazione delle vie che portano il comando dell'erezione, ma non vi è nessuna alterazione della sensibilità (tanto è vero che si può raggiungere l'orgasmo con adeguata stimolazione, anche in assenza di erezione). Si tratta di trovare il meccanismo (farmacologico, meccanico o chirurgico) per farle ottenere l'erezione, che possa essere accettato/gradito da lei. Se può almeno in parte consolarla: per l'erezione vi sono diverse strategie, per la sensibilità non ne esiste nessuna.
alcune possibiltà terapeutiche comprendono l'auto iniezione con Caverject, l'uso di Vacuum Device ("Dispositivo a vuoto per l'erezione"). Occasionalmente (ma è l'eccezione) anche i farmaci per bocca possono funzionare. Da ultimo: non demonizzi necessariamente la protesi, non prima almeno di averne parlato con chi si avvale di questa opzione terapeutica.
Il concetto di fondo è che la probabile difficoltà erettile dopo prostatectomia radicale causa una alterazione delle vie che portano il comando dell'erezione, ma non vi è nessuna alterazione della sensibilità (tanto è vero che si può raggiungere l'orgasmo con adeguata stimolazione, anche in assenza di erezione). Si tratta di trovare il meccanismo (farmacologico, meccanico o chirurgico) per farle ottenere l'erezione, che possa essere accettato/gradito da lei. Se può almeno in parte consolarla: per l'erezione vi sono diverse strategie, per la sensibilità non ne esiste nessuna.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 12/02/2009.
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