Prostatite acuta

Attualmente sono in cura per una presunta prostatite acuta. Un giorno mi accorgo di non riuscire a urinare anche con lo stimolo e quando ci riesco noto del sangue nelle urine oltre che avere brividi e debolezza. Il medico di famiglia allora mi fa subito fare le analisi del sangue e delle urine e nel frattempo mi da l antibiotico berny . Prendo due bustine e i sintomi spariscono. Dalle analisi risulta però che ho il psa alto 8.39 allo il medico mi fa fare una visita urologica, dove l urologo trova la prostata regolare e mi prescrive mictalase e prostavir per 30 giorni dato che avevo gia preso l antibiotico e non avvertivo sintomi, e poi tra 30giorni le analisi per vedere se il psa è sceso. Nel frattempo però comincio ad avvertire una sensazione fastidiosa ai genitali e un calore. Allora qui mi sorge il dubbio se la cura antibiotica abbia funzionato o meno e in accordo con il medico faccio una spermiocultura. La domanda è conviene aspettare 11 giorni per il responso, o conviene prendere subito gli antibiotici, è normale avere questi sintomi o devo preoccuparmi? P.s sono passate diverse settimane dalla cura antibiotica alle prescrizioni dell urologo.
Dr. Paolo Piana Urologo 45.5k 1.9k
La vera prostatite acuta è una manifestazione abbastanza rara, caratterizzata da febbre anche molto elevata e disturbi urinari molto fastidiosi. Non ci pare che sia questo il suo caso. In linea di massima, solo in situazioni di questo tipo è opportuno iniziare una terapia antibiotica in modo empirico, in tutti gli altri casi è opportuno attendere l'esito degli esami batteriologici. L'uso improprio degli antibiotici è oggigiorno molto pericoloso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Aggiornamento: la spermiocoltura era negativa il fastidio è passato e poi ritornato dopo una settimana le nuove analisi indicano Psa totale 0.54, Psa libero 0.07, psa libero/totale 0.127.(Non ho menzionato che ho praticato coito interrotto)
e L'ecografia recita questo:

Reni in sede di dimensioni nei limiti con sostanziale conservazione rapporto corticomidollare. Non calcoli ne ectasia delle vie escretrici bilateralmente.
Vescica normodistesa con pareti modicamente inspessite ma sostanzialmente regolari e ecopriva. Ghiandola prostatica di dimensioni nei limiti con microcalcificazioni periuretali tenuamente ipoaecogenacome per esiti di fenomeni flogistici. Vescichette seminali lievemente ectasiche residuo post -minzionale dopo minzione spontanea di circa 30-35 ml. La domanda è che l'urologo senza vedere le nuove analisi e senza sapere del coito interrotto ha proposto una cura dell'interstino a base di fermenti , queste nuove informazioni incidono sulla diagnosi del dottore?
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Dr. Paolo Piana Urologo 45.5k 1.9k
Il dosaggio del PSA ala sua età di 35 anni, come moltissime volte abbiamo già scritto, è assolutamente inutile e costituiscce solo una spesa ingiustificata se eseguito in regime di Servizio Sanitario Nazionale.
L'ecografia ci dice poco o nulla, forse solo i segni di una lieve infiammazione prostatica avvenuta nel passato. Buona parte dei disturbi della sfera uro-genitale dipendono più o meno direttamente dall'intetino. I fermenti lattici vanno benissimo, ma ancor più importante e curare l'alimentazione.
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