Ascesso testicolare o tumore testicolo?
Buongiorno e mi scuso in anticipo se mi dilunghero' nella spigazione del mio caso.
Il giorno 17/06/2018 ho dovuto accedere al pronto soccorso della zona dove abito a seguito di un dolore lancinante e improvviso all'inguine destro (premetto che la settimana precedente avevo riscontrato dolore inguinale sopportabile e liquido biancastro uscire dal glande). Dopo lunga attesa al pronto soccorso passo al reparto urologia dove dopo visita nella quale mi viene riscontrata un orchiepididimite e mi viene fatta una manovra al testicolo destro dolorosissima di distensione del epididimo senza effettuare nessuna ecografia di controllo vengo mandato a casa con una cura antibiotica a base di ciproxin. 6 giorni dopo a seguito di continuo dolore (a seguito per mia incuranza di uno sforzo fisico fatto a casa) rientro dal pronto soccorso e mi ricoverano dopo visione dell'ecografia che questa volta hanno deciso di farmi. Il testicolo era molto dolente e ingrossato e presentava due formazioni cavitarie tra loro accostate a contenuto disomogeneo di aspetto necrotico di dimensioni rispettivamente di 22 e 19mm con vascolarizzazione solo pericapsulare.
Dopo 6 gg di ricovero con trattatmento antibiotico endovenoso vengo dimesso, dopo aver fatto esame dei marcatori (negativo) ed ecografia dell addome (tutto negativo) senza una diagnosi certa ma con molti dubbi. i dottori parlavano di ascesso o seminoma. i giorni successivi sempre presso l ospedale faccio altri controlli e mi viene suggerito una biopsia in estemporanea del testicolo perché comunque se non si erano assorbiti in 2 settimane gli ascessi a loro detta non si assorbivano più e che comunque il testicolo era destinato a restare nella migliore delle ipotesi al massimo come una "nocciolina".
Visto l'approcio con questi medici che mi aveva dato poca fiducia mi rivolgo ad un noto primario di zona che fin dalla prima visita mi esclude categoricamente l ipotesi neoplastica ma propende per un orchiepididimite trascurata sfociata in ascesso.
Nei mesi successivi, dopo essermi rifiutato di effettuare la biopsia concordiamo per controlli serrati.
In data 22/08 faccio un altra ecografia che evidenzia una riduzione delle 2 aree sfumate ipoecogene a 7mm ciascuna (dai precedenti 22 e 19mm) e nuovamente i marcatori (ancora negativi)
Il giorno 17/06/2018 ho dovuto accedere al pronto soccorso della zona dove abito a seguito di un dolore lancinante e improvviso all'inguine destro (premetto che la settimana precedente avevo riscontrato dolore inguinale sopportabile e liquido biancastro uscire dal glande). Dopo lunga attesa al pronto soccorso passo al reparto urologia dove dopo visita nella quale mi viene riscontrata un orchiepididimite e mi viene fatta una manovra al testicolo destro dolorosissima di distensione del epididimo senza effettuare nessuna ecografia di controllo vengo mandato a casa con una cura antibiotica a base di ciproxin. 6 giorni dopo a seguito di continuo dolore (a seguito per mia incuranza di uno sforzo fisico fatto a casa) rientro dal pronto soccorso e mi ricoverano dopo visione dell'ecografia che questa volta hanno deciso di farmi. Il testicolo era molto dolente e ingrossato e presentava due formazioni cavitarie tra loro accostate a contenuto disomogeneo di aspetto necrotico di dimensioni rispettivamente di 22 e 19mm con vascolarizzazione solo pericapsulare.
Dopo 6 gg di ricovero con trattatmento antibiotico endovenoso vengo dimesso, dopo aver fatto esame dei marcatori (negativo) ed ecografia dell addome (tutto negativo) senza una diagnosi certa ma con molti dubbi. i dottori parlavano di ascesso o seminoma. i giorni successivi sempre presso l ospedale faccio altri controlli e mi viene suggerito una biopsia in estemporanea del testicolo perché comunque se non si erano assorbiti in 2 settimane gli ascessi a loro detta non si assorbivano più e che comunque il testicolo era destinato a restare nella migliore delle ipotesi al massimo come una "nocciolina".
Visto l'approcio con questi medici che mi aveva dato poca fiducia mi rivolgo ad un noto primario di zona che fin dalla prima visita mi esclude categoricamente l ipotesi neoplastica ma propende per un orchiepididimite trascurata sfociata in ascesso.
Nei mesi successivi, dopo essermi rifiutato di effettuare la biopsia concordiamo per controlli serrati.
In data 22/08 faccio un altra ecografia che evidenzia una riduzione delle 2 aree sfumate ipoecogene a 7mm ciascuna (dai precedenti 22 e 19mm) e nuovamente i marcatori (ancora negativi)
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La sua relazione ci è verosimilmente giunta solo in parte. Diremmo che per età e per presentazione del probelma, è a prescindere molto difficile che si tratti di una degenerazione tumorale. D'ogni modo, la prudenza non è mai troppa e si basa appunto su controlli diretti ed ecografici frequenti, nonché sul dosaggio dei marcatori tumorali (LDH, alfa-fetoproteina, beta-HCG). Alla biopsia si ricorre raramente, diciamo che se il sospetto è concreto, in un testicolo già malandato per esiti infiammatori cronici, spesso la soluzione migliore è asportarlo completamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Ringraziandola per il consulto pubblico la parte mancante della relazione:
a gennaio 2019 rifaccio i marcatori (negativi) e un altra ecografia dove le aree risultano ulteriormente ridotte a 4 mm e alla visione il "noto primario" mi dice che posso sospendere i controlli in quanto queste aree resteranno visibili in quanto ciccatrici della precedente infiammazione dovuta probabilmente ad una prostatite mentre all ospedale di paese continuano a sostenere che la situazione é dubbia.
Preciso che il testicolo come mi aveva detto il primario nel frattempo NON e diventato una nocciolina solo leggermente rimpicciolito e non presenta dolore o nobuli al tatto. Permane tutavia saltuariamente qualche fastidio inguinale/pelvico.
Alla luce di questo la mia domanda é: ma un eventuale massa tumorale si sarebbe riassorbita cosi tanto? Perché a detto dell resp di radiologia se fosse tumore non sarebbe regredito cosi tanto.
Ringraziandola anticipatamente porgo cordiali saluti
a gennaio 2019 rifaccio i marcatori (negativi) e un altra ecografia dove le aree risultano ulteriormente ridotte a 4 mm e alla visione il "noto primario" mi dice che posso sospendere i controlli in quanto queste aree resteranno visibili in quanto ciccatrici della precedente infiammazione dovuta probabilmente ad una prostatite mentre all ospedale di paese continuano a sostenere che la situazione é dubbia.
Preciso che il testicolo come mi aveva detto il primario nel frattempo NON e diventato una nocciolina solo leggermente rimpicciolito e non presenta dolore o nobuli al tatto. Permane tutavia saltuariamente qualche fastidio inguinale/pelvico.
Alla luce di questo la mia domanda é: ma un eventuale massa tumorale si sarebbe riassorbita cosi tanto? Perché a detto dell resp di radiologia se fosse tumore non sarebbe regredito cosi tanto.
Ringraziandola anticipatamente porgo cordiali saluti
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Utente
Grazie Dottore per le sue risposte. Mi conferma comunque che in caso di neoplasia le due aree sospette non si sarebbero ridotte così tanto (da 22 a 4mm) e che i tempi di riassorbimento di un ascesso testicolare sono lunghi e non massimo 2/3 settimane come mi era stato detto inizialmente durante il ricovero? Scusi l insistenza ma mi trovo difronte a pareri opposti e talvolta ho i sensi di colpa x non avere fatto la biopsia
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Questo nostro servizio gratuito è unicamente informativo, pertanto non possiamo metterci al livello dei Colleghi che conoscono direttamente il suo caso, mentre noi ci basiamo unicamente su quanto lei ci riferisce. Questi gravi fatti infiammatori del testicolo in genere lasciano tracce evidenti permanenti, percepibili alla visita diretta e ancor di più dall'ecografia. Conoscere la sua storia sarà quindi sempre essenziale per poter interpretare correttamente la situazione.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 05/05/2019.
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