Perdite biancastre dal pene
Buon pomeriggio,
sono affetto da un varicocele al 4 stadio, per il quale, dopo qualche anno, a Marzo 2018 ho effettuato spermiogramma e spermiocoltura per verificare fosse tutto ok in termini di fertilità, come consigliato dal medico che individuò il varicocele la prima volta, anni fa.
Dalla spermiocoltura a Marzo 2018 è emersa un'infezione da Stafilococco emolitico, per la quale l'allora medico mi prescrisse un antibiotico (purtroppo non ne ricordo il nome). Per una serie di motivi di trasferimenti lavorativi non ho poi controllato più la situazione.
A Novembre 2018 inizio ad avvertire dei bruciori durante la minzione e delle perdite biancastre dal pene, in particolare con la prima minzione al mattino.
Recatomi dal medico di base, il sospetto è stato si trattasse di gonorrea o altre malattie a carattere sessuale. Mi è stato quindi prescritto l'esame per verificare vi fossero infezioni da gonorrea o clamidia, ma l'esito è stato negativo.
L'esame del tampone uretrale ha però fatto risultare un'infezione da Stafilococco emolitico, per cui mi è stata prescritta una cura con Levofloxacina.
I sintomi sembravano passati, almeno per i primi 7-10 giorni dalla fine della cura, ma si sono poi ripresentati.
Ritornato dall'urologo, mi viene effettuato un Test di Stamey per cui risulta un'infezione di Stafilococco hominis nel liquido di secrezione prostatica, mentre la spermiocoltura è risultata senza contaminazioni.
Mi è stata quindi prescritta una cura di 5 giorni con Bassado e in contemporanea 15 giorni con Bactrim.
Anche questa volta, i sintomi sono scomparsi per un 7-10 giorni, ma ora si sono ripresentati, forse anche più aggressivi dell'inizio (le perdite le ho ogni volta che ho una minzione, spesso trasparenti, ma la mattina e in altri momenti biancastre). Tornato dall'andrologo, che a questo punto mi confessa di non sapere come comportarsi, mi chiede le analisi del mitto iniziale delle urine che, come è sempre stato anche nei casi precedenti, dà un'assenza di crescita microbica.
Fino ad ora mi sono rivolto agli ambulatori ospedalieri, ma inizio ad essere preoccupato della situazione. Come muovermi? Chiedo il consulto di un privato? Di cosa potrebbe trattarsi? Consigli?
Grazie in anticipo.
sono affetto da un varicocele al 4 stadio, per il quale, dopo qualche anno, a Marzo 2018 ho effettuato spermiogramma e spermiocoltura per verificare fosse tutto ok in termini di fertilità, come consigliato dal medico che individuò il varicocele la prima volta, anni fa.
Dalla spermiocoltura a Marzo 2018 è emersa un'infezione da Stafilococco emolitico, per la quale l'allora medico mi prescrisse un antibiotico (purtroppo non ne ricordo il nome). Per una serie di motivi di trasferimenti lavorativi non ho poi controllato più la situazione.
A Novembre 2018 inizio ad avvertire dei bruciori durante la minzione e delle perdite biancastre dal pene, in particolare con la prima minzione al mattino.
Recatomi dal medico di base, il sospetto è stato si trattasse di gonorrea o altre malattie a carattere sessuale. Mi è stato quindi prescritto l'esame per verificare vi fossero infezioni da gonorrea o clamidia, ma l'esito è stato negativo.
L'esame del tampone uretrale ha però fatto risultare un'infezione da Stafilococco emolitico, per cui mi è stata prescritta una cura con Levofloxacina.
I sintomi sembravano passati, almeno per i primi 7-10 giorni dalla fine della cura, ma si sono poi ripresentati.
Ritornato dall'urologo, mi viene effettuato un Test di Stamey per cui risulta un'infezione di Stafilococco hominis nel liquido di secrezione prostatica, mentre la spermiocoltura è risultata senza contaminazioni.
Mi è stata quindi prescritta una cura di 5 giorni con Bassado e in contemporanea 15 giorni con Bactrim.
Anche questa volta, i sintomi sono scomparsi per un 7-10 giorni, ma ora si sono ripresentati, forse anche più aggressivi dell'inizio (le perdite le ho ogni volta che ho una minzione, spesso trasparenti, ma la mattina e in altri momenti biancastre). Tornato dall'andrologo, che a questo punto mi confessa di non sapere come comportarsi, mi chiede le analisi del mitto iniziale delle urine che, come è sempre stato anche nei casi precedenti, dà un'assenza di crescita microbica.
Fino ad ora mi sono rivolto agli ambulatori ospedalieri, ma inizio ad essere preoccupato della situazione. Come muovermi? Chiedo il consulto di un privato? Di cosa potrebbe trattarsi? Consigli?
Grazie in anticipo.
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Non ravvediamo nella sua situazione nulla di francamente sospetto, quanto lei osserva è assai probabilmente la secrezione della ghiandola prostatica (il cosiddetto liquido pre-seminale) probabilmente aumentato di quantità e densità a causa di una infiammazione o congestione. La causa infettiva, se mai c'è stata, è stata ora ampiamente decaputata dalla generosa terapia antibiotica. Restano ovviamente i disturbi irritativi, che sono comuni a queste manifestazioni, note per il loro lungo decorso e la generale resistenza ai farmaci. In questi casi, noi riteniamo importanti una terapia anti-infiammatoria ed una particolare cura della funzione intestibnale, poiché quest'ultima è assai frequantemente coinvolta nella comparsa di questi problemi. Molta parsimonia invece nella prescrizione di ulteriori antibioticio, in particolare se non c'é febbre. Il controllo specialsitico diretto è comunque essenziale, affidandosi ad uno specialsita con cui lei possa intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 29/03/2019.
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