La mia prostata è piccolina

Salve a tutti, Vi ringrazio anticipatamente per questo servizio. Ho 60 anni, un'ottima forza e salute fisica. Da un controllo ho scoperto di avere un PSA superiore al valore normale, ho fatto un'ecografia dalla quale non risultava nulla fuori dalla norma, antibiotici per curare un'infezione, di nuovo l'esame del PSA ancora alto (totale 5,74)e poi una biopsia con i seguenti risultati: 14 prelievi, dalla lettera A alla lettera P -
A-G: Frustoli di parenchima prostatico indenni da lesioni neoplastiche.
H- Frustolo di cm 0,7 occupato per l'80% da adenocarcinoma score di Gleason 3+3=6.
I: Frustolo di 1 cm occupato per il 20% da adenocarcinoma score di Gleason 3+3=6.
L: Frustolo di cm 0,8 occupato per il 60% da adenocarcinoma score di Gleason 3+3=6.
M: Frustolo di cm 1,1 occupato per il 30% da adenocarcinoma score di Gleason 3+3=6.
N-P: Frustoli di parenchima prostatico indenni da lesioni neoplastiche.
Il mio medico, che conosco solo da 6 mesi ma mi è sembrato molto bravo e competente, mi ha illustrato le diverse cure possibili, quali asportazione chirurgica, radioterapia e una nuova tecnica BRANCHITERAPIA. Sono stato molto colpito da quest'ultima tecnica sopratutto per i brevi tempi di ospedalizzazione 3-4 giorni e per il ritorno alle normali funzionalità. Questa tecnica così "miracolosa" funziona davvero? Se così perchè il mio medico nonostante me l'ha illustrata, mi consiglia comunque l'asportazione chirurgica con tutto ciò che ne consegue? La mia prostata è piccolina e potrei fare la branchiterapia, inoltre non ho alcun disturbo, mi sono accorto solo da un controllo con l'analisi del sangue. Al momento sono in attesa di fare i seguenti esami consigliatomi: rx torace, Tac addome superiore ed inferiore, Scintigrafia ossea, RMN. Vorrei proprio avere più di un parere per decidere quale strada sceglere. Grazie 1000. Saluti
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,
il concetto è che se la sua malattia è confinata all'interno della prostata con la chirurgia ha una prospettiva di guarigione del 100%.
Le difficoltà di erezione, secondarie alla prostatectomia radicale (e comunque affrontabili con diversi approcci) si presentano anche dopo la brachiterapia, anche se più tardi.
Ne discuta con il suo Urologo; ci faccia sapere.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#2]
Dr. Giovanni Luca Giliberto Urologo, Andrologo 113 4
Assolutamente daccordo con il collega Pescatori,
la sua malattia è verosimilmente organo confinata e rientra, almeno per la descrizione fatta, nei cosidetto gruppo LOW RISK. La migliore opzione terapeutica è la prostatectomia radicale nerve sparing, per quanto concerne la brachiterapia si possono avere problematiche con impatto importante sulla qualità di vita come problemi disurici importanti e proctiti ingravescenti. Il mio personale consiglio è quello di valutare insieme al suo urologo di fiducia i pro e i contro dei trattamenti prospettati mettendo al primo posto la radicalità oncologica e le eventuali sequele nel breve e nel lungo periodo post trattamento
Cordiali saluti

Dott. G.L. Giliberto

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