Fimosi congenita a 22 anni: circoncisione o pomate?

Salve a tutti,

sono un ragazzo di 22 anni e da sempre ho un problema di fimosi. Non credo sia serrata perché riesco a scoprire, seppur con fatica, il glande quando il pene è a riposo. In erezione la situazione è più problematica e fastidiosa, ma forzando un po' ci riesco comunque. Il problema è che, negli ultimi anni, grazie all'attività sessuale (per il momento nessuna penetrazione, solo esperienze di preliminari come masturbazione o sesso orale), mi sono reso conto che il problema è ben più grave: infatti quando il pene è in erezione da qualche minuto, il glande scoperto inizia a gonfiarsi ed infiammarsi, probabilmente per via del prepuzio troppo stretto che lo strozza sotto la corona, e finita l'erezione non riesce ad essere ricoperto. Più passano i minuti più la situazione diventa ingestibile perché avverto un insopportabile fastidio che influenza notevolmente le mie attività sessuali, che più che un piacere diventano un disturbo.

Inoltre ultimamente ho notato frequenti pruriti e arrossamenti del prepuzio, del frenulo, e della punta del glande, anche dopo la masturbazione nonostante io mantenga un'ottima igiene quotidiana.

Per tutti questi motivi ho deciso, forse anche troppo tardi, di recarmi da uno specialista: il primo a visitarmi mi ha detto che il problema è dovuto esclusivamente al frenulo corto, ma sinceramente mi sembra molto strano perché non è la parte che mi infastidisce in erezione. Credo che la sua diagnosi sia dovuta al fatto di avermi visitato con il pene a riposo, quindi non si è reso conto della gravità della cosa.

Per scrupolo prenoto una visita da un'altra dottoressa che mi dice che ho un importante problema di fimosi e parafimosi, con conseguenti infiammazioni frequenti, e mi spiega che è necessario il prima possibile un intervento di circoncisione per risolvere una volta per tutte il problema della pelle in eccesso e ristretta.

Ora mi trovo in una situazione di confusione: dovrei fidarmi più del primo specialista e sottopormi solo all'intervento della rimozione del frenulo (con il conseguente rischio di non risolvere il problema e dover ripetere l'operazione completa), o mi conviene dare retta alla dottoressa che mi ha visitato successivamente ed eliminare il problema alla radice subendo la circoncisione? Preciso che l'unica cosa che mi frena dal farla è una serie di info, probabilmente non corrette o poco precise, che ho letto su internet: dicono che si possa avere dolore nell'attività sessuale per tutto il resto della vita, o addirittura che il pene assuma una posizione e una forma non più lineare. Ho molta paura perché essendo un intervento irreversibile mi ritroverei questi problemi a vita. Ho letto inoltre che esistono delle soluzioni alternative come pomate al cortisone, ma sarebbero efficaci su un ragazzo che ha fimosi e parafimosi congenita da più di vent'anni?

Mi scuso per il messaggio eccessivamente lungo ma ci tenevo ad essere preciso. Vi ringrazio in anticipo sperando che possiate risolvere i miei dubbi.
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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione 2.6k 107
salve, ogni risposta può prendere una strada sbagliata. Così di istinto mi sento di proporre la circoncisione. Non ho mai avuto riscontro di problematiche quali quelle da lei descritte.....ma sicuramente qualche paziente non pienamente soddisfatto ci sarà...come in tutte le branche mediche

Dr. Andrea Militello.

Specialista in UROLOGIA ANDROLOGIA.

Ecografia, urodinamica

www.urologia-andrologia.net

www.andrologiamilitello.

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

la ringrazio per il parere. Volevo chiederle se, come ho scritto nella domanda, soluzioni alternative all'intervento come pomate a base di cortisone risolverebbero la situazione o sarebbero uno spreco di tempo e di soldi dato che il mio problema non si è presentato ultimamente ma l'ho sempre avuto.

In ogni caso sono in lista per la circoncisione, anche se non sono ancora convinto al 100% di quello che sto per fare.

Grazie mille
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