Uretrite

Buongiorno

É da dicembre che lotto con un fastidio intimo, diagnosticato dall'urologo come uretrite.

Il 18 dicembre, a seguito di un arrossamento del glande, sensazione di glande freddo, sensazione di gonfiore ai testicoli, continuo stimolo di urinare, mi reco dal medico di base il quale mi diagnostica una lieve prostatite e mi prescrive cura con 2 pastiglie di zitromax in una sola volta.

Sebbene sembrasse migliorare mi ritrovo il 26 dicembre con la ricomparsa di tutti i sintomi e dunque il medico mi prescrive tampone uretrale e test delle urine eseguiti in data 4/1.

Il tampone evidenzia la presenza dei batteri klebsiella oxyotoca e Haemophlius parainfluenzae.
E altre forme batteriche ++
Il medico mi prescrive 18 gg amoxicillina in data 7/1
A metà cura sembrava migliorare per poi ricadere di nuovo nella stessa situazione iniziale senza però avere arrossamenti al glande e senza necessità continua di urinare.

Alla fine della cura mi viene prescritto altro tampone vista la persistenza dei sintomi dal quale risulta la presenza di Citrobacter freundii
Altre forme batteriche +

Da qui decido di affidarmi ad un urologo il quale mi prescrive levoxacin 10 gg e cefixima 14 gg. (Data 6/2). Esegue anche visita con ecografia, uroflussimetria e visita prostatica per via endorettale. Risulta tutto nella norma.
Anche questa volta sebbene sembrasse migliorare mi sono ritrovato punto e a capo coi sintomi, senza arrossamento del glande ma col meato che pare allargato e la parete del pene molto rigida al tatto.

Sono tornato dall'urologo in data 6/3 il quale mi ha sconsigliato ulteriore tampone per non aggravare l'infiammazione e mi ha prescritto una cura reintregativa: furadantin x30 gg enteromirto x 30 gg e zachelase x 20gg. Mi ha detto che a suo avviso il batterio non era più presente ma i sintomi sono dovuti all'infiammazione.

Per circa dieci giorni la situazione sembrava in netto miglioramento. Da circa 4 giorni a questa parte sono ricomparsi i sintomi: dolore ai testicoli, meato allargato, parete del pene che sembra indurita.
Ho scritto all'urologo il quale dice che con queste patologie é normale ed é dovuto all'infiammazione, di assumere topster supposta alla sera in caso di necessità. Per due sere l'ho preso senza avere risultati.

Ho diversi dubbi: come può essere certo che i batteri siano del tutto debellati?
Come é possibile che dopo 10 giorni di normalità la situazione abbia subito una ricaduta?
Sono quasi 4 mesi che combatto questa presunta uretrite, cosa posso fare?

Ringrazio in anticipo
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
La nostra esperienza ci ha insegnato che quasi sempre la scarsa o nulla efficacia delle terapie antibiotiche, anche energiche e protratte, si manifesta solo perché la componente infettiva di fatto non esiste, ovvero è stata rapidamente decapitata, mentre persistono gli evidenti segni di una tipica infiammazione prostatica a decorso prolugata, talora definita prostatite cronica abatterica. La nostra posizione riguardo agli antibiotici è improntata alla massima parsimonia, quantomeno in assenza di febbre ed altre complicazioni, questo per evitare di squilibare troppo la flora batterica intestinale ed indurre pericolose resistenze. La terapia è dunque sostanzialmente antidolorifica ed anti-infiammatoria, ma altrettanto importante è l'attenzione da riservare allo stile di vita, che deve essere improntato ad una generale regolarità, sotto tutti i punti di vista.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta.

É dunque normale un decorso così lungo?
Quanto può durare ancora?
Avere rapporti può peggiorare l'infiammazione? Mi consiglia di evitarli fino a guarigione?
L'attività sportiva é sconsigliata?

Per lavoro passo tutto il giorno seduto e mi rendo conto che la cosa mi crea maggior disagio rispetto a quando sono in movimento o sdraiato. Ci sono degli accorgimenti che possano darmi sollievo?

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
I cinque punti fondamentali su cui articolare le attenzioni allo stile di vita sono:
- alimetazione
- idratazione
- funzione intestinale
- attività fisica
- attività sessuale
Quando parliamo di regolarità, intendiamo che per ognuno di questi punti bisogna trovare un buon compromesso, senza eccessi, nè da un lato ne ddall'alto. Pertanto, nessuna rinuncia, ma il continuo controllo della situazione.
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Utente
Utente
Pur attenendomi ai vostri consigli, a distanza di un mese la situazione non é risolta.
Sono stato visitato da un secondo urologo il quale mi ha detto, a seguito dell'ispezione rettale, che la situazione é ok. Mi ha prescritto 4 voltaren supposta e bere uva ursina più ananase. A distanza di quasi tre settimane non ho notato miglioramenti. Persistono dolori ai testicoli, gonfiore nella zona sovrapubica, rigidità dei corpi spugnosi che mi sembra sempre in peggioramento; fastidio al glande, meato molto allargato, sensazione di ristrettezza del boxer, e per la prima volta ieri leggero dolore sotto la zona inguinale. Ho notato che sento poco lo stimolo di urinare, in particolar modo al mattino. La sintomatologia si presenta comunque a corrente alternata, ma dei fastidi li ho sempre. Al mattino prima di urinare la situazione sembra migliore ma una volta urinato tornano i fastidi.
Sono stato oggi dal medico di base il quale mi ha prescritto una cura con deltacortene 25 mg. Per 8 giorni dose intera+ 8 meta dose e poi a scemare.
Usare cortisonici in questo caso é corretto?

Cosa mi consigliate? Sono stato seguito da due urologi, non so più a chi chiedere. Sono ormai cinque mesi che sto combattendo questa malattia e entrambi gli specialisti, a mio avviso, hanno preso la cosa sotto gamba.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Se il cortisone è poco utilizzato dagli specialisti nella terapia della prostatite cronica un motivo ci deve pur essere, comunque ciò non toglie che un tentativivo possa essere lecito.
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Utente
Utente
Su consiglio dell'urologo non ho fatto la cura a base di cortisone bensì ho rifatto il tampone uretrale. L'esito riporta positività a enterococcus fecalis e haemophilus parainfluenzae.
Mi sorgono delle domande:

1. Il primo dei due batteri risulta sensibile alla amoxicillina giá usata da me in febbraio per curare la klebsiella riscontrata in un primo tampone. Come é possibile che questo batterio sia presente?

2. Il secondo batterio era presente nel primo tampone fatto a gennaio, curato con antibiotici. Nel secondo tampone non ne era stata più rilevata la presenza e ora, terzo tampone che eseguo, eccolo di nuovo.

3. La sintomatologia persiste, sto curando l'aspetto alimentare in modo maniacale, mantenendo uno stile di vita regolare. Quali sono i vostri suggerimenti? É il caso di sottoporsi a un altro ciclo di antibiotici? Gli urologi che ho frequentato mi danno pareri discordanti e il medico di base non ha dimestichezza con queste problematiche.

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Abbiamo molti dubbi che la positivià di questo tampone sia dovuta a contaminazione da parte di batteri residenti nell'ultimo tratto dell'uretra. In assenza di febbre, non consiglieremmo di insistere con gl antibotici. Bene invece le attenzioni allo stile di vita.
[#8]
Utente
Utente
Grazie della risposta intanto.

Ma la sintomatologia che persiste é dovuta ancora all'infiammazione, ancora a distanza di mesi?
Quanto può durare? Immagino non possa darmi delle durate certe ma può riportare casistiche precedenti alle mie magari.

Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Si tratta notoriamente delle infiammazioni più tenaci e difficili da curare in ambito urologico.
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Utente
Utente
Oggi mi è successa una cosa che non era ancora capitata. É come se il glande stesse facendo la muta, si staccano dei pezzi di pelle formando dei grumi bianchi. Leggo che potrebbe essere balanite. Purtoppo non potrò eseguire visita urologica prima di una settimana. Che consigli potete darmi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Spesso queste irritazioni del glande sono dovute ad una igiene locale troppo assidua, effettuata con detergenti molto aggressivi.
[#12]
Utente
Utente
Sono stato visitato circa tre mesi fa da un terzo urologo il quale mi dice che dal punto di vista urologico non vede problemi a seguito di vista approfondita con ispezione rettale ed ecografia. Anche lui mi ha detto di aspettare del tempo e mi ha prescritto 3 mesi di prostanax come antinfiammatorio.
L'urologo mi ha detto che non avendo avuto episodi febbrili ne episodi di perdite liquidi anomali dal pene probabilmente non si tratta di una uretrite.
Per tutto questo periodo ho avuto alti e bassi, riuscendo talvolta a stare anche due settimane senza alcun fastidio.
La sintomatologia che si ripresenta é leggero formicolio nella zona inguinale, corpi cavernosi rigidi, fastidio zona pubica, fastidio ai testicoli e allo scroto. Sento pesantezza nella fascia compresa tra il ventre e la zona alta delle gambe.
Ho avuto un episodio quando da seduto come se accusati delle scosse nell'uretra fino al pube/inguine

Mi viene il dubbio che non si tratti di un problema urologico.
Potrebbe essere qualcosa legato all'apparato nervoso? Ho letto qualcosa riguardo al nervo pudendo, potrebbero essere problematiche legate a quello?
Come mi consigliate di procedere?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k 19
Il quadro è abbastanza tipico per una ittitazione prostatica a decorso prolungato, impropriamente detto prostatite cronica.
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