parere su mia biopsia
Spett Dott. ho 62 anni 63 kg 170 cm.. psa 12-2018 = 6.7...asintomatico e assenza di familiarità..la storia clinica della mia prostata,comincia nel 2012,un giovane urologo alla mia prima visita, (psa 2.3) riscontrava la parte destra indurita..fin da subito mi consigliò una biopsia,.. dopo un mese mi visitò un più famoso ed esperienzato primario urologo,(a lui non dissi nulla del parere del collega) tale primario,nelle molteplici visite avvenute negli anni sucessivi, diceva che la mia prostata al tatto era OK...a fine 2018 un anomalo incremento del psa mi prescrisse la R:M.. ,nella quale emerse una zona con piridas 4-5..a ciò segui la biopsia,mirata in allegato..(visto il parere dell'urologo 2012) ho il sospetto che tale adenacarcinoma, sia li già da molti molti anni..perchè il carcinoma è sul lobo destro, quello stesso lobo che lui già nel 2012 riscontrava indurito..ovviamente vista la scarsa agressività io sarei del parere di monitorare l'evoluzione, del carcinoma, senza affrettare troppo l'intervento radicale..perchè leggo che è consigliabile togliere la prostata con tutti gli annessi e connessi ? perchè non tentare una radioterapia soft, per allungare un po la permanenza della prostata nella sua sede naturale?...l'evoluzione del carcinoma è scontato ?? potrebbe nel tempo aumentare il Gleason...o addirittura uscire dalla sede prostata? potrebbe retrocedere? il mio urologo ora è in vacanza,ma già mi parlò di intervento in caso di Gleason medio..io stavo pensando di avere più pareri specialistici,cosa ne pensate voi in merito, interpellassi un oncologo o un radiologo.??..chiedo cortesemente un parere su come procedere.GRAZIE. saluti Roberto
INFORMAZIONI CLINICHE : Sospetto K prostatico
MATERIALE IN ESAME
A ) prostata, agobiopsia prostatica :-lobo DESTRO zona LESIONE 1-2-3-4-5-6
B ) Prostata, Agobiopsia prostatica: -lobo SINISTRO zona APICE 1-2
C ) Prostata, Agobiopsia prostatica: -Lobo SINISTRO zona MEDIA 1-2
D ) Prostata, Agobiopsia prostatica : lobo SINISTRO zona BASE 1-2
DESCRIZIONE MACROSCOPICA
A ) fustoli agobioptici di cm1,3 (A1), cm 1,4(A2) , cm1,1 (A3), cm 1 (A4), cm 1,2 (A5)
cm 1,5 (A6)
B ) Fustolo agobioptici di cm 1,2 (B1) e cm 1,1 (B2)
C ) Fustolo agobioptici, di cm 1,5 (C1) e cm 1,5 (C2 )
D ) Fustolo agobioptici, di cm 1,2 (D1 ) e cm 1,3 (D2)
DIAGNOSI
A) Fustolo agobioptico di prostata con focolaio di adenocarcinoma, SCORE 6 (3+3) di Gleason... gruppo1 sec. WHO (2016), infiltrante il 30%(A2) il 70% (A3) l'80% (A4) il 20% (A5) il 30% (A6) del campione; la neoplasia, giunge focalmente sul margine chinato nel fustolo A3
Fustolo agobioptici di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa (A1)
B ) fustoli agobioptici di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa.
C ) Fustoli agobioptici, di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa.
D) Fustolo agobioptico di prostata con focolaio di adenocarcinoma, SCORE 6 (3+3) di Gleason gruppo 1 sec. WHO (2016), infiltrante il 5% (D1) e il 20% (D2) del campione..
INFORMAZIONI CLINICHE : Sospetto K prostatico
MATERIALE IN ESAME
A ) prostata, agobiopsia prostatica :-lobo DESTRO zona LESIONE 1-2-3-4-5-6
B ) Prostata, Agobiopsia prostatica: -lobo SINISTRO zona APICE 1-2
C ) Prostata, Agobiopsia prostatica: -Lobo SINISTRO zona MEDIA 1-2
D ) Prostata, Agobiopsia prostatica : lobo SINISTRO zona BASE 1-2
DESCRIZIONE MACROSCOPICA
A ) fustoli agobioptici di cm1,3 (A1), cm 1,4(A2) , cm1,1 (A3), cm 1 (A4), cm 1,2 (A5)
cm 1,5 (A6)
B ) Fustolo agobioptici di cm 1,2 (B1) e cm 1,1 (B2)
C ) Fustolo agobioptici, di cm 1,5 (C1) e cm 1,5 (C2 )
D ) Fustolo agobioptici, di cm 1,2 (D1 ) e cm 1,3 (D2)
DIAGNOSI
A) Fustolo agobioptico di prostata con focolaio di adenocarcinoma, SCORE 6 (3+3) di Gleason... gruppo1 sec. WHO (2016), infiltrante il 30%(A2) il 70% (A3) l'80% (A4) il 20% (A5) il 30% (A6) del campione; la neoplasia, giunge focalmente sul margine chinato nel fustolo A3
Fustolo agobioptici di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa (A1)
B ) fustoli agobioptici di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa.
C ) Fustoli agobioptici, di prostata con iperplasia adenofibroleiomiomatosa.
D) Fustolo agobioptico di prostata con focolaio di adenocarcinoma, SCORE 6 (3+3) di Gleason gruppo 1 sec. WHO (2016), infiltrante il 5% (D1) e il 20% (D2) del campione..
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In una lesione limitata con grado Gleason 3+3 la sorveglianza attiva è un'alternativa proponibile, previa attenta discussione sui pro- ed i contro con il suo urologo di riferimento, che essendo un "primario famoso ed esperienziato" sarà certamente in grado di informarla per il meglio e presentarle le alternative:
- sorveglianza attiva;
- prostatectomia radicale;
- trattamento focale conn ultrasuoni (HIFU);
- bachiterapia
. Quanto possiamo dirle anche noi è che invece non esiste l'opzione di una radioterpia "soft", l'iradiazione esterna è radicale ed a piene dosi, diremmo più difficilmente proponibile alla sua età.
- sorveglianza attiva;
- prostatectomia radicale;
- trattamento focale conn ultrasuoni (HIFU);
- bachiterapia
. Quanto possiamo dirle anche noi è che invece non esiste l'opzione di una radioterpia "soft", l'iradiazione esterna è radicale ed a piene dosi, diremmo più difficilmente proponibile alla sua età.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Ex utente
Dott Paolo, nel ringraziarla per la cortesia, e la rapidissima risposta, volevo sottolinearle il fatto che il mio urologo osservando l'esito della multiparametrica, disse che non è proprio piccola la zona interessata..(pare occupi abbastanza del lobo destro.).per aiutarla nella valutazione le allego il referto della multiparametrica, su cui feci la biopsia mirata...io visto il FORTISSIMO sospetto che il carcinoma si sia insediato li da molto tempo,e l'assenza assoluta di problematiche, sarei orientato ovviamente alla vigilanza attiva...sono poco informato sul trattamento a ultrasuoni HIFU e la Brachiterapia ( sono indicati anche per carcinomi non piccolissimi?) eventuali rischi/postumi ? GRAZIE Roberto
P.S. in allegato l'esito R.M.
- RM PROSTATA SENZA E CON MDC
- RM DIFFUSIONE_PREFUSIONE SENZA E CON MDC ASSOCIATA AD ESAME DI
Esame espletato per lo studio multiparametrico della prostata morfologico,in diffusione e prefusione.Vescica moderatamente distesa con pareti diffusamente ispessite come da "sforzo". Prostata aumentata in dimensioni (47x35x40mm,volume stimato di 34 cc, PSAD 0.19 ) La ghiandola prostatica ha struttura marcatamente disomogenea nel lobo medio che appare ipertrofico con presenza di minute areole cistiche e con possibili calcificazioni nello stoma anteriore, nel suo contesto si evidenzia :
-area1: lungo tutta la ghiandola di destra in sede periferica con interessamento anche della zona anteriore ( PZpl, PZpm, PZpa, AS) apprezzabile area di 3x1.5mm ipointensa in T2 e con marcata restrizione in Diffusione;dopo somministrazione di MdC durante le fasi dinamiche dimostra impregnazione progressiva con wash-out. Il profilo ghiandolare sul versante di destra in corrispondenza della lesione descritta appare mal riconoscibile e sfumato, come per sospetta infiltrazione. Vescichette seminali simmetriche, nei limiti. Non significative linfoadenomegalie inguinali, nè pelviche.
CONCLUSIONI : L'area sopradescritta alla base in sede perifericadestra dimostra sospetto alto con PI-RADS (versione2) di 5 con ECE : 4.. indispensabile prosecuzione con biopsia mirata. si allega report espletato con softwer Watson per l'analisi multiparametrica.
P.S. in allegato l'esito R.M.
- RM PROSTATA SENZA E CON MDC
- RM DIFFUSIONE_PREFUSIONE SENZA E CON MDC ASSOCIATA AD ESAME DI
Esame espletato per lo studio multiparametrico della prostata morfologico,in diffusione e prefusione.Vescica moderatamente distesa con pareti diffusamente ispessite come da "sforzo". Prostata aumentata in dimensioni (47x35x40mm,volume stimato di 34 cc, PSAD 0.19 ) La ghiandola prostatica ha struttura marcatamente disomogenea nel lobo medio che appare ipertrofico con presenza di minute areole cistiche e con possibili calcificazioni nello stoma anteriore, nel suo contesto si evidenzia :
-area1: lungo tutta la ghiandola di destra in sede periferica con interessamento anche della zona anteriore ( PZpl, PZpm, PZpa, AS) apprezzabile area di 3x1.5mm ipointensa in T2 e con marcata restrizione in Diffusione;dopo somministrazione di MdC durante le fasi dinamiche dimostra impregnazione progressiva con wash-out. Il profilo ghiandolare sul versante di destra in corrispondenza della lesione descritta appare mal riconoscibile e sfumato, come per sospetta infiltrazione. Vescichette seminali simmetriche, nei limiti. Non significative linfoadenomegalie inguinali, nè pelviche.
CONCLUSIONI : L'area sopradescritta alla base in sede perifericadestra dimostra sospetto alto con PI-RADS (versione2) di 5 con ECE : 4.. indispensabile prosecuzione con biopsia mirata. si allega report espletato con softwer Watson per l'analisi multiparametrica.
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Ex utente
,,Grazie dottor Paolo Piana, valutando per ultima l'opzione la chirurgica,valutando i miei dati edd età, quale soluzione secondo Lei potrebbe avere meno effetti collaterali?
... Io psicofisicamente opterei per una vigilanza... questa mia tesi immagino dovrà essere supportata da un professionista...in questo caso, cosa pensa lei di un PSA quadrimestrale + una nuova miltiparametrica a un anno di distanza? con la multiparametrica si valuta con precisione se l'estensione del carcinoma aumenta? o per far questo è sufficiente il PSA ?? il punteggio Gleason potrebbe con il tempo mutare ? GRAZIE Roberto
... Io psicofisicamente opterei per una vigilanza... questa mia tesi immagino dovrà essere supportata da un professionista...in questo caso, cosa pensa lei di un PSA quadrimestrale + una nuova miltiparametrica a un anno di distanza? con la multiparametrica si valuta con precisione se l'estensione del carcinoma aumenta? o per far questo è sufficiente il PSA ?? il punteggio Gleason potrebbe con il tempo mutare ? GRAZIE Roberto
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Ex utente
Dott.capisco la delicatezza e la complessità della tematica...chiedevo solamente un parere disinteressato non certo una diagnosi, che sarà fatta logicamente dal mio urologo al ritorno dalla vacanza....in ogni caso GRAZIE per la serietà e la cortesia delle risposte date fin'ora... saluti Roberto
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Il fine principale di questo portale di consulenza gratuita è fornire informazioni, eventuali pareri ed i consigli dipendono dalla complessità della situazione e talora rischierebbero di essere fuori luogo proprio per l'incompletezza degli elementi di giudizio, molti dei quali non sono generalmente percepibili per il paziente ma sono essenziali per il medico.
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Ex utente
Spett.. dott.. Paolo Piana,io reduce da un influenza,e in attesa del mio uorologo, mi sto informando sulla Brachiterapia.. mi pare di aver letto che la tecnica (diffusissima in America) non lo sia altrettanto in Italia... leggendo quà e là mi pare che le mie caratteristiche fisiopatologiche potrebbero essere valutabili per tale opzione..Logicamente dovrò contattare un centro che pratica tale metodo....se non chiedo troppo? ( Io abitando zona Vicenza in Veneto) quale centro in Italia, potrei contrattare per maggiori info ?? scusi se le faccio una seconda domanda :: sul mio referto mia bopsia leggo (( Score 6 Gleson 3+3 gruppo 1 sec.WHO(2016)...conosco la scala Gleason, ma cosa si riferisce il (( guppo1 sec. WHO 2016 )) ..sperando in una sua cortese risposta,ai miei quesiti, la ringrazio e la saluto... Roberto
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Per ovvi motivi di correttezza noi non possamo fornire indicazioni in merito a singoli professionsti o centri di cura, con riferimento ad un caso specifico.
Il tumore Gleason 3+3 è considerato quello con aggressività più bassa e quindi inserito nel gruppo 1, considerato meno pericoloso.
Il tumore Gleason 3+3 è considerato quello con aggressività più bassa e quindi inserito nel gruppo 1, considerato meno pericoloso.
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Ex utente
Sett. Dott..Paolo, nel ringraziarla per la celerissima risposta, volevo precisarle che non era mia intenzione chiederle nominativi di singoli professionisti... tuttavia pensavo rientrasse in una domanda lecita il chiedere una generica lista di certri dove praticano Brachiterapia...scusandomi per le richieste inopportune, volevo chiederle :: secondo Lei perchè la Brachiterapia è da molti anni molto diffusa e praticata in America, mentre in Italia pare non sia ne molto conosciuta ne praticata ??....GRAZIE...cordiali saluti..
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Questa domanda sarebbe da porre ad un radioterapista, poiché si tratta di un approccio terapeutico di loro competenza. Il ruolo attivo dell'urologo nella procedura è marginale e talora se ne fa del tutto a meno. Ma nessuno piange per questo, basta che le indicazioni le ponga sempre e comunque l'urologo. Come trattamento locale alternativo, oggi la brachiterapia è stata affiancata dagli ultrasuoni focalizzati (HIFU), trattamento però altrettanto poco diffuso, anche se si ha la percezione che qualcosa di simile potrebbe essere il trattamento del futuro.
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Ex utente
..Gazie Dott. Paolo,sempre molto interessanti le sue osservazioni, leggo che le opzioni terapeutiche deve sempre prenderle l'urologo...e nell'ipotesi che l'urolo indichi come unica soluzione la prostatectomia radicale, e a me in seguito a consulto specifico con oncologo-radiologo, venga offerta anche una buona prospettiva/alternativa per Radioterapia..Brachiterapia. e Hifu. ?? .chiedo ciò perchè leggendo quà e là, il problema è multidisciplinare, e chiaramente prima di decidere il dafarsi, sarà per me fondamentale sentire il parere anche di un'altro urologo,e un radiologo/oncologo.ho pure letto che esistono degli Oncourologi !! . a Lei risulta che esista tale specializzazione ?? GRAZIE Roberto
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Non facciamola troppo complessa, diciamo che vi sono urologi che per scelta acquisiscono una maggior competenza di altri nel trattamento dei tumori, o più spesso un solo tipo di tumore urologico (rene, vescica, prostata, testicolo). Ma sono competenze che si acquisiscono per strada, la formazione e l'etichetta è ugulale per tutti (almeno per ora!). Raramente nel tumore della prostata si è forzati a scegliere un tipo di trattamento, assai più spesso vi sono almeno 2 opzioni equipollenti e la scelta personale ponderata del paziente (dopo un counsellig completo ed esauriente) è sempre il fattore decisivo.. Poi, come è umano che sia, molti specialisti patiscono un po' della malattia del campanile ... e tendono a tirare il paziente nel proprio campo.
[#16]
Ex utente
...Spett.dott. oggi ho avuto un colloquio con il mio urologo...a suo dire l'opzione per me è solo la prostatectomia radicale;lui sostiene che nel mio caso la radioterapia e brachiterapia,risolverebbe solo per un tempo parziale il problema, ma poi in caso di ricaduta, l'intervento chirurgico ben riuscito,risulterebbe impossibile su una prostata radiada...bho sinceramente non so che pesci prendere...sarei tentato di chiedere consulto ad altri specialisti. tipo radiologi o altri urologi.....lei cosa ne pensa...?? GRAZIE Roberto
[#18]
Ex utente
..Spett Dott. Paolo Piana, in questo periodo ho avuto contatto con un centro dove praticano la Brachiterapia... pare che il mio caso non sia il candidato ideale per tale terapia, perchè analizzando la Risonanza multiparametrica, il radiologo/oncologo ha visto che c'è il sospetto (ECE4) che il focolaio sia ( forse) al limite della capsula...con tale situazione,Lui mi ha detto che per sicurezza, la Brachiterapia, andrebbe completata con 2-3 anni di ormonoterapia, il che vanificherebbe i vantaggi della brachiterapia....... valutando il trattamento chirurgico di prostatectomia radicale(che pare consigliato dai più a un 62enne) vista la scelta fra la tecnica chirurgica a "cielo aperto" appannaggio escusiva del mio seppur esperienzato primario urologo/chirurgo che opera SOLO a "cielo aperto" aggiungendo pure che in autunno 2019 va in pensione e opera in un ospedale a 50 km da casamia... e la prostatectomia radicale,con robotica Da Vinci praticata nell'ospedale a 6 km da casa mia..ospedale diventato famoso in questa tecnica..ospedale con liste d'attesa lunghissime..( ci vogliono circa 4 -5 mesi di attesa per la sola visita con il primario )...
Ecco la mia domanda che mi macina il cervello da molti giorni : avendo letto molto sulla tecnica dell'intervento con il Da Vinci,che pare (se l'operatore/chirurgo è competente) salvaguardi di più eventuali possibilità di NERVE-SPARING.. nel mio caso clinico,a suo modesto parere posso permettermi l'attesa sopra descritta per optare per la più moderna chirurgia robotica a due passi da casa?...pensavo pure che optare per il Da Vinci, fra l'altro,visto il futuro post-operatorio, valuando eventuali complicanze,e il postcontrollo frequente del PSA, la vicinanza da casa e l'essere nella professione del chirurgo/operatore,mi trasmetterebbe apparentemente MOLTA più sicurezza nell'optare per la Robotica...in due parole : ha senso e posso clinicamente aspettare "la fila" con il Da Vinci, o mi devo affrettare per accedere il prima possibile "a cielo aperto" con il mio futuro prossimo al pensionamento primario-urolo che opera a 50 km da casa ? Corrisponde a verità che con la robotica usata da un buon professionista si hanno più probabilità di una buona riuscita del NERVE-SPARING.? GRAZIE, cordiali saluti Roberto
Ecco la mia domanda che mi macina il cervello da molti giorni : avendo letto molto sulla tecnica dell'intervento con il Da Vinci,che pare (se l'operatore/chirurgo è competente) salvaguardi di più eventuali possibilità di NERVE-SPARING.. nel mio caso clinico,a suo modesto parere posso permettermi l'attesa sopra descritta per optare per la più moderna chirurgia robotica a due passi da casa?...pensavo pure che optare per il Da Vinci, fra l'altro,visto il futuro post-operatorio, valuando eventuali complicanze,e il postcontrollo frequente del PSA, la vicinanza da casa e l'essere nella professione del chirurgo/operatore,mi trasmetterebbe apparentemente MOLTA più sicurezza nell'optare per la Robotica...in due parole : ha senso e posso clinicamente aspettare "la fila" con il Da Vinci, o mi devo affrettare per accedere il prima possibile "a cielo aperto" con il mio futuro prossimo al pensionamento primario-urolo che opera a 50 km da casa ? Corrisponde a verità che con la robotica usata da un buon professionista si hanno più probabilità di una buona riuscita del NERVE-SPARING.? GRAZIE, cordiali saluti Roberto
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In effetti è proprio con la laparoscopia assistita dal robot che si ottengono le migliori possibilità di salvaguardia dell'innervazone pelvica, laddove oncologicamente possibile. Nella scelta di un intervento, a parità di indicazoni, la fiducia nell'operatore e l'accessibilità logistica dela struttura ospedaliera più o meno si equivalgono. Pertanto in sostanza la scelta dipende solo da lei.
[#20]
Ex utente
Grazie dott.Piana Paolo, sempre celere , sintetiche e chiare le sue risposte... in questi giorni in un noto C.R.O. di Aviano in Friuli Venezia Giulia, ho avuto una visita in libera professione con un esperienzato oncolo, particolarmente specializzato nel trattamento radioterapico dei tumori prostatici...analizzando, la mia età, tutta la mia documentazione, e storia clinica come radiorerapia mi ha proposto quanto segue :
((( in relazione al volume prostatico, ed al basso rischio, dopo ADT neoadiuvante di 4 mesi, una radioterapia radicale ipofrazionata stereotassica con 5 sedute...)))
. A suo dire per trattare radiologicamente la mia prostata, basterebbero 4 mesi di farmaci, seguiti da sole 5 terapie a giorni alterni...a suo dire tutto ciò con scarsi effetti collaterali ( rigonfiamento delle mammelle e poco altro ) tutto ciò con buona possibilità di mantenere buona la virilità e nessuna incontinenza..... Scegliendo la chirurgia, a suo dire (vista la parziale bilateralità del carcinomma,c'è concreto rischio di impotenza..scegliendo la chirurgia robotica a suo dire,dovrei chiedere preventivamente al chirurgo, quante possibilità ci sarebbero di "salvare" qualche innervazione nervosa, atta all'erezione..scegliendo la radioterapia, negli anni,in caso di una recludescenza del carcinoma, a suo dire .avrei 5 possibilità : Hi-Fu, crioterapia,termoterapia, brachiterapia, e/o ulteriore radioterapia stereotassica...comprensivo per la mia confusione/indecisione sul dafarsi, mi disse che se su quella scrivania ci fosse contemporaneamente sia lui che il chirurgo non ci capirei assolutamente nulla, perchè ognuno porterebbe la sua specialità. come superiore all'altra...
Cosa pensa Lei della soluzione radioterapica proposta in alternativa alla consigliata chirurgia .?? GRAZIE..cordiali saluti Roberto
((( in relazione al volume prostatico, ed al basso rischio, dopo ADT neoadiuvante di 4 mesi, una radioterapia radicale ipofrazionata stereotassica con 5 sedute...)))
. A suo dire per trattare radiologicamente la mia prostata, basterebbero 4 mesi di farmaci, seguiti da sole 5 terapie a giorni alterni...a suo dire tutto ciò con scarsi effetti collaterali ( rigonfiamento delle mammelle e poco altro ) tutto ciò con buona possibilità di mantenere buona la virilità e nessuna incontinenza..... Scegliendo la chirurgia, a suo dire (vista la parziale bilateralità del carcinomma,c'è concreto rischio di impotenza..scegliendo la chirurgia robotica a suo dire,dovrei chiedere preventivamente al chirurgo, quante possibilità ci sarebbero di "salvare" qualche innervazione nervosa, atta all'erezione..scegliendo la radioterapia, negli anni,in caso di una recludescenza del carcinoma, a suo dire .avrei 5 possibilità : Hi-Fu, crioterapia,termoterapia, brachiterapia, e/o ulteriore radioterapia stereotassica...comprensivo per la mia confusione/indecisione sul dafarsi, mi disse che se su quella scrivania ci fosse contemporaneamente sia lui che il chirurgo non ci capirei assolutamente nulla, perchè ognuno porterebbe la sua specialità. come superiore all'altra...
Cosa pensa Lei della soluzione radioterapica proposta in alternativa alla consigliata chirurgia .?? GRAZIE..cordiali saluti Roberto
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Noi urologi siamo chirurghi di formazione, a sostanziale parità di indicazioni pare ovvio che tendiamo a privilegiare il risultato del nostro lavoro. Pertanto non è possibile esprimere un parere assolutamente obiettivo, sta sostanzialmente al paziente decidere, una volta adeguatamente informato, o per utilizzare un termine alla moda counselizzato . A margine di tutto ciò, possiamo dire che l’urologo si fa carico delle complicazioni talora gravi della radioterapia (rare, ma non inesistenti) mentre il radioterapista non si fa certo carico delle complicanze della chirurgia.
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 9.3k visite dal 21/03/2019.
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