Bruciore e dolore al glande da due anni
Buongiorno,
ho già chiesto su questo sito un consulto l'anno scorso sempre per lo stesso problema.
Premetto dicendo che ho 30 anni e conduco una vita sana e sessualmente attiva, nonostante il problema che mi affligge. Sono stato circonciso quando avevo 18 anni per problemi di fimosi e un anno fa sono stato operato di varicocele. L'intervento è andato a buon fine.
Scrivo per un problema che mi affligge da ormai 3 anni: un fastidio/bruciore al glande e una certa ipersensibilità/sensazione di calore. Se con le dita tocco la zona del meato mi da molto fastidio. Quando mi sveglio la mattina questo bruciore è associato a un fastidio all'asta del pene in prossimità del glande (è una irradiazione della sensazione al glande?), come se in quel punto fosse stato strizzato e in generale sento il pene indolenzito. Aggiungo che quando ho rapporti non avverto alcun fastidio però talvolta avverto bruciore durante le minzioni (soprattutto quella del mattino) e l'eiaculazioni. Ho esposto queste sensazioni ad un paio di urologi che mi hanno visitato negli ultimi due anni. A loro giudizio si tratta di una prostatite. Entrambi, dopo spermiogramma e analisi urine, mi hanno somministrato un ciclo antibiotico: Augmentin per una settimana. I risultati sono stati deludenti: questo fastidio mi accompagna tutti i giorni, dandomi non poche preoccupazioni. Ho anche eseguito una visita dermatologica la quale non ha riscontrato alcuna anormalità.
Consigliate una nuova vista? Quali ulteriori accertamenti dovrei fare per essere tranquillo?
Comprendo che senza un visita si impossibile fare diagnosi. Crede comunque questo fastidio sia legato alla prostata? Alle vie urinarie in genere? Perché il fastidio all'asta del pene?
Eventualmente sapreste consigliarmi centri specialistici in nord Italia dove poter affrontare un visita completa di tutti gli accertamenti necessari al fine di avere una diagnosi sicura e una terapia adeguata?
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte!
ho già chiesto su questo sito un consulto l'anno scorso sempre per lo stesso problema.
Premetto dicendo che ho 30 anni e conduco una vita sana e sessualmente attiva, nonostante il problema che mi affligge. Sono stato circonciso quando avevo 18 anni per problemi di fimosi e un anno fa sono stato operato di varicocele. L'intervento è andato a buon fine.
Scrivo per un problema che mi affligge da ormai 3 anni: un fastidio/bruciore al glande e una certa ipersensibilità/sensazione di calore. Se con le dita tocco la zona del meato mi da molto fastidio. Quando mi sveglio la mattina questo bruciore è associato a un fastidio all'asta del pene in prossimità del glande (è una irradiazione della sensazione al glande?), come se in quel punto fosse stato strizzato e in generale sento il pene indolenzito. Aggiungo che quando ho rapporti non avverto alcun fastidio però talvolta avverto bruciore durante le minzioni (soprattutto quella del mattino) e l'eiaculazioni. Ho esposto queste sensazioni ad un paio di urologi che mi hanno visitato negli ultimi due anni. A loro giudizio si tratta di una prostatite. Entrambi, dopo spermiogramma e analisi urine, mi hanno somministrato un ciclo antibiotico: Augmentin per una settimana. I risultati sono stati deludenti: questo fastidio mi accompagna tutti i giorni, dandomi non poche preoccupazioni. Ho anche eseguito una visita dermatologica la quale non ha riscontrato alcuna anormalità.
Consigliate una nuova vista? Quali ulteriori accertamenti dovrei fare per essere tranquillo?
Comprendo che senza un visita si impossibile fare diagnosi. Crede comunque questo fastidio sia legato alla prostata? Alle vie urinarie in genere? Perché il fastidio all'asta del pene?
Eventualmente sapreste consigliarmi centri specialistici in nord Italia dove poter affrontare un visita completa di tutti gli accertamenti necessari al fine di avere una diagnosi sicura e una terapia adeguata?
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte!
[#1]
Che si tratti di fastidi irradiati dalla prostata lungo l'uretra verso il glande è una certezza. Altrettanto certe solo le difficoltà nella cura delle irritazioni prostatiche a lungo decorso, correntemente definite prostatiti corniche. E' noto che, tranne nei casi acuti febbrili, l'infezione non è la causa diretta e gli antibiotici non poco o per nulla efficaci. Una nuova valutazione specialistica sarebbe comunque opportuna, se possibile da uno dei Colleghi che già la conosce. Più che antibitici ed integratori alimentari, in queste situazioni hanno maggiore importanza le attenzioni allo stile di vita, che deve essere indirizzato ad un generale equilibrio e moderazione.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 17/03/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.