Calcificazione veru montanum
Salve, premetto di aver già scritto sull'argomento, ma ripropongo per ulteriori informazioni!
Dunque, come esito di una prostatite, ho riscontrato la formazione di una macrocalcificazione sul veru montanum col risultato di continui dolori, soprattutto in fase di erezione ed eiaculazione; anche la minzione risente del disturbo con riduzione del flusso per pressione sull'uretra. Purtroppo, tutte le terapie farmacologiche non hanno più alcun effetto, se non quello, palliativo, di ridurre occasionalmente l'eccessivo dolore o le frequenti infezioni all'apparato genitale provocate dalla cattiva espulsione delle urine. Sono un soggetto giovane, pertanto, la prospettiva di andare avanti con tale disturbo si può definire pressochè impossibile per diverse ragioni: dolore, erezione ed eiaculazione dolorosa, continue infezioni, sensazione di corpo estraneo ecc. Per il momento, gli urologi consulltati non hanno saputo consigliarmi approcci alternativi, limitandosi ad escludere categoricamente la possisibiltà di intervenire chirurgicamente perchè provocherebbe certamente eiaculazione retrograda. La domanda che vi pongo è la seguente: dal momento che le terapie farmacologiche sono pressochè inefficaci ed a lungo termine insostenibili per gli innumerevoli effetti collaterali, posto che l'intervento, nel mio caso, è sconsigliato, considerata la mia giovane età, realisticamente, quale prospettive terapeutiche possono esserci in un futuro prossimo? esiste qualche tecnica poco invasiva in grado di attenuare sensibilmnete il disturbo?
Grazie per il tempo dedicatomi, cordiali saluti.
Dunque, come esito di una prostatite, ho riscontrato la formazione di una macrocalcificazione sul veru montanum col risultato di continui dolori, soprattutto in fase di erezione ed eiaculazione; anche la minzione risente del disturbo con riduzione del flusso per pressione sull'uretra. Purtroppo, tutte le terapie farmacologiche non hanno più alcun effetto, se non quello, palliativo, di ridurre occasionalmente l'eccessivo dolore o le frequenti infezioni all'apparato genitale provocate dalla cattiva espulsione delle urine. Sono un soggetto giovane, pertanto, la prospettiva di andare avanti con tale disturbo si può definire pressochè impossibile per diverse ragioni: dolore, erezione ed eiaculazione dolorosa, continue infezioni, sensazione di corpo estraneo ecc. Per il momento, gli urologi consulltati non hanno saputo consigliarmi approcci alternativi, limitandosi ad escludere categoricamente la possisibiltà di intervenire chirurgicamente perchè provocherebbe certamente eiaculazione retrograda. La domanda che vi pongo è la seguente: dal momento che le terapie farmacologiche sono pressochè inefficaci ed a lungo termine insostenibili per gli innumerevoli effetti collaterali, posto che l'intervento, nel mio caso, è sconsigliato, considerata la mia giovane età, realisticamente, quale prospettive terapeutiche possono esserci in un futuro prossimo? esiste qualche tecnica poco invasiva in grado di attenuare sensibilmnete il disturbo?
Grazie per il tempo dedicatomi, cordiali saluti.
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Gli elementi che ci fornisce sono troppo scarni per poter valutare la situazione ed esprimere un giudizio. In linea di massima in questi casi che riguardano problemi di prostata e collo vescicale con indicazioni operative nel soggetto giovane, bisogna ad un certo punto scendere ad un compromesso tra l'evenienza di eiaculazione retrograda ed il sopportare disturbi intensi e non destinati a risolversi. Dopo aver calibrato precisamente le indicazioni (cosa che noi non possiamo fare) bisognerà discuterle apertamente e senza preconcetti. Sarà quindi il caso di affidarsi ad un nostro Collega con il quale si riesca ad instaurare un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la cortese risposta!
E' indubbio il fatto che lo strumento in questione esuli da qualsiasi pretesa diagnostica, d'altro canto,però, ritengo sia un utile mezzo di approfondimento e confronto col maggior numero possibile di specialisti competenti nel settore. Ai fini del problema in oggetto, è mio interesse migliorare soprattutto la consapevolezza sui reali rischi di un intervento ed, eventualmente, scoprire la possibilità di approcci terapeutici di più recente sviluppo, magari poco conosciuti agli addetti ai lavori. Al riguardo, sebbene lo stato dell'arte possa indicare come unica soluzione l'ntervento, esistono eventualmente tecniche meno invasive, o cumunque, anche nell'ambito dell'intervento, col miglor profilo di sicurezza? Non so se sia possibile da parte vostra indicare sul portale centri di riferimento all'avangardia!
Cordiali saluti.
E' indubbio il fatto che lo strumento in questione esuli da qualsiasi pretesa diagnostica, d'altro canto,però, ritengo sia un utile mezzo di approfondimento e confronto col maggior numero possibile di specialisti competenti nel settore. Ai fini del problema in oggetto, è mio interesse migliorare soprattutto la consapevolezza sui reali rischi di un intervento ed, eventualmente, scoprire la possibilità di approcci terapeutici di più recente sviluppo, magari poco conosciuti agli addetti ai lavori. Al riguardo, sebbene lo stato dell'arte possa indicare come unica soluzione l'ntervento, esistono eventualmente tecniche meno invasive, o cumunque, anche nell'ambito dell'intervento, col miglor profilo di sicurezza? Non so se sia possibile da parte vostra indicare sul portale centri di riferimento all'avangardia!
Cordiali saluti.
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Abbia pazienza, ma se non sappiamo di preciso cosa ci sarebbe da fare, non possiamo neanche esprimerci sulle diverse modalità di intervento, ammesso e non concesso che ve ne siano. La dizione "calcificazione del veru montanum" è troppo generica. In ogni caso, per motivi di correttezza noi non possiamo fornire consigli in merito a singoli specialisti e centri di cura con riferimento al caso specifico.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 13/03/2019.
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