Diverticolectomia
Buongiorno,vorrei parere di esperti e consigli su questo mio problema.
Da Settembre 2018 a seguito di infezione urinaria e blocco urinario mi è stato inserito catetere vescicale.
In seguito è stata diagnosticata ipertrofia prostatica e diverticolo e messo in lista per intervento ATV +diverticulectomia, da allora continue infezioni urinarie nonostante cateterizzazione curate con antibiotici.
In Dicembre dopo rinvio operatorio giustificato dalla struttura dal fatto che dovevo mantenere terapia antiaggregante è stata effettuata cistosopia ( voluminosi lobi prostatici, vescica da sforzo a celle e colonne presenza sedimento. diverticolo retrotrigonale ad ampio colletto di cm 9.) ed è stato cambiata indicazione operatoria a Turp bipolare visto che il paziente deve mantenere terapia antiaggregante e deciso di affrontare successivamente problema diverticolo. Operato il 10/01/19, tutto bene il decorso, ma il referto istologico a messo in luce presenza di adenocarcinoma prostatico di tipo acinare, gleson 3+3=6 neoplasia coinvolge meno del 5%del tessuto analizzato ( reperti post operatori) pT1a. Deciso da urologi il controllo nel tempo visto il tipo di problema.Il 10/02 da coltura delle urine altra infezione urinaria proteus mirabilis, curato con antibiotici 10/3 altra infezione eschirichia coli che sto curando con antibiotici. Il 27/2 effettuata ecografia con rpm ( Vescica distesa con diverticolo di parete in sede postero inferiore delle dimensioni di 5x3x7 cm a contenuto transonico, RPM 240ml.
Ieri effettuato ennesima visita con Urologo sempre dello stesso Gruppo, dalla " visita" mi é stato detto che si impegna a farmi fare una ecografia transrettale da uno specialista di fiducia per evidenziare maggiormente la conformazione di questo diverticolo che dice sembra più una seconda vescica che un diverticolo e perciò è improbabile riuscire ad operare con successo. Quindi la soluzione più probabile sembra sia quella della autocaterizzazione. Dopo aver fatto notare che sono ancora abbastanza giovane mi è stato risposto che ci sono giovani tetraplegici che lo fanno per tutta la vita. Mi rendo conto che il problema è stato sicuramente trattato nel modo sbagliato ma non cerco rivendicazioni, l'unica cosa che mi interessa è trovare il modo più giusto per uscire da questa situazione. Ho 56 anni e una serie di patologie acquisite negli ultimi anni che mi hanno un pò segnato e mi condizionano, vi sarei veramente grato se mi aiutaste ad affrontare questo mio problema nel miglior modo possibile con il vostro parere professionale.
Grazie
Da Settembre 2018 a seguito di infezione urinaria e blocco urinario mi è stato inserito catetere vescicale.
In seguito è stata diagnosticata ipertrofia prostatica e diverticolo e messo in lista per intervento ATV +diverticulectomia, da allora continue infezioni urinarie nonostante cateterizzazione curate con antibiotici.
In Dicembre dopo rinvio operatorio giustificato dalla struttura dal fatto che dovevo mantenere terapia antiaggregante è stata effettuata cistosopia ( voluminosi lobi prostatici, vescica da sforzo a celle e colonne presenza sedimento. diverticolo retrotrigonale ad ampio colletto di cm 9.) ed è stato cambiata indicazione operatoria a Turp bipolare visto che il paziente deve mantenere terapia antiaggregante e deciso di affrontare successivamente problema diverticolo. Operato il 10/01/19, tutto bene il decorso, ma il referto istologico a messo in luce presenza di adenocarcinoma prostatico di tipo acinare, gleson 3+3=6 neoplasia coinvolge meno del 5%del tessuto analizzato ( reperti post operatori) pT1a. Deciso da urologi il controllo nel tempo visto il tipo di problema.Il 10/02 da coltura delle urine altra infezione urinaria proteus mirabilis, curato con antibiotici 10/3 altra infezione eschirichia coli che sto curando con antibiotici. Il 27/2 effettuata ecografia con rpm ( Vescica distesa con diverticolo di parete in sede postero inferiore delle dimensioni di 5x3x7 cm a contenuto transonico, RPM 240ml.
Ieri effettuato ennesima visita con Urologo sempre dello stesso Gruppo, dalla " visita" mi é stato detto che si impegna a farmi fare una ecografia transrettale da uno specialista di fiducia per evidenziare maggiormente la conformazione di questo diverticolo che dice sembra più una seconda vescica che un diverticolo e perciò è improbabile riuscire ad operare con successo. Quindi la soluzione più probabile sembra sia quella della autocaterizzazione. Dopo aver fatto notare che sono ancora abbastanza giovane mi è stato risposto che ci sono giovani tetraplegici che lo fanno per tutta la vita. Mi rendo conto che il problema è stato sicuramente trattato nel modo sbagliato ma non cerco rivendicazioni, l'unica cosa che mi interessa è trovare il modo più giusto per uscire da questa situazione. Ho 56 anni e una serie di patologie acquisite negli ultimi anni che mi hanno un pò segnato e mi condizionano, vi sarei veramente grato se mi aiutaste ad affrontare questo mio problema nel miglior modo possibile con il vostro parere professionale.
Grazie
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Si tratta evidentemente di una vescica atonica sfiancata da ostruzione cronica. Non possiamo credere che le sia stato davvero fatto qualcosa di male, si tratta unicamente delle sequele di qualcosa che le ha lavorato contro per molto tempo e che (forse) è stata sottovalutata. L'impossibilità di una valutazione diretta, anche degli accertamenti eseguiti, ci impedisce di formulare un giudizio circostanziato. Certamente concordiamo sulla necessità per ora degli autocateterismi. Evitare la distensione vescicale eccessiva e cronica può contribuire a medio-lungo termine al miglioramento della contrattilità del muscolo detrusore. E' quindi possibile che, se i residui post-minzionali tendessero a ridursi, ad un certo punto si potranno anche praticare solo saltuariamente e quindi sospendere del tutto. Per quanto riguarda le urocolture positive, queste originano verosimilmente dal lungo periodo in cui lei ha portato il catetere a permanenza prima dell'intervento. La prescrizione di antibiotici va sempre fatta con un certo senso critico, ad esempio solo se vi sono evidenti complicazioni (es. febbre). Inoltre, è indispensabile ripristinare e mantenere una buona flora intestinale con fermenti lattici, probiotici e quant'altro possa aiutare una funzione intesinale la più regolare possibile.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio dottor Piana
Vorrei chiederle, poichè devo fare attività fisica e che l'attività che svolgevo senza problemi era attività in bicicletta, se potrei o quando ( sono passati 2 mesi da turp) ricominciare tale attività sempre che non mi provochi problemi e se ipotesi della ecografia per vedere meglio la possibilità di effettuare intervento a diverticolo è una altra scusa per prendere tempo, visto che già è stata fatta cistoscopia oppure è effettivamente una procedura giusta.
vorrei inoltre sapere se comunque in caso di responso negativo all'intervento, sia meritevole chiedere consulto in altro centro magari più specializzato in interventi di quel tipo.
La ringrazio
Vorrei chiederle, poichè devo fare attività fisica e che l'attività che svolgevo senza problemi era attività in bicicletta, se potrei o quando ( sono passati 2 mesi da turp) ricominciare tale attività sempre che non mi provochi problemi e se ipotesi della ecografia per vedere meglio la possibilità di effettuare intervento a diverticolo è una altra scusa per prendere tempo, visto che già è stata fatta cistoscopia oppure è effettivamente una procedura giusta.
vorrei inoltre sapere se comunque in caso di responso negativo all'intervento, sia meritevole chiedere consulto in altro centro magari più specializzato in interventi di quel tipo.
La ringrazio
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Si tratta tutto sommato di procedure urologiche molto comuni (forse le più comuni in assoluto) pertanto non esistono centri di riferimento particolari. Ora che lo scarico è disostruito il diverticolo non dovrebbe più pe ggiorare, la decisione di rimuoverlo comunque dipende dall'aspetto radiografico, di cui noi non possimao disporre. Per quanto riguarda la bicicletta, pensiamo che tra un paio di mesi potrà tornare in sella, in modo comunque gradiale ed attento a cogliere la comparsa di eventuali disturbi.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 13/03/2019.
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