Adenoma prostatico
Dopo ecografia transrettale il referto ha riportato questa diagnosi. "Vescica abbondantemente distesa, con pareti appena ispessite per iniziale ipertrofia detrusoriale, esenti da lesioni focali. Non si rilevano formazioni litiasiche vescicali o a livello dei segmenti ureterali distali. Ghiandola prostatica aumentata di volume (DL 5.4 cm; DAP 4 cm; DT 6 cm). I profili appaiono morbidamente lobulati ma conservati e l'ecostruttura disomogenea per la presenza di una componente centrale plurinodulare riferibile ad adenomiomatosi di tipo trilobato , con III lobo aggettante nel pavimento vescicale e lieve dominanza dell'adenoma dx. Nel contesto dell'adenomioma sono evidenti calcificazioni perinodulari e periuretrali da esito, e cisti da ritenzione, la maggiore in sede mediana -para-mediana anteriore dx di 7.5 mm. Lo studio strutturale di dettaglio della prostata vera periferica mette in evidenza ecostruttura finemente disomogenea ma non si rilevano lesioni focali a carattere espansivo di rilievo ultrasonografico. Normale la delimitazione capsulare distrettuale. Normale aspetto delle vescicole seminali. Residuo vescicale post- minzione abbondante (circa 146 ml). Necessario monitoraggio del PSA e PSA/free e videat urologico." Nella visita urologica mi è stata consigliato l'intervento di turp per parziale resezione dell'adenoma e sconsigliata la terapia farmacologica. Vorrei qualche parere in merito. Grazie
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Quanto interessa l'urologo non sono tanto le dimensioni o le caratteristiche ecografiche della prostata in un ingrossamento benigno, quanto piuttosto i disturbi urinari che vi sono asociati. La correlazione non è così evidente e proporzionale, vi sono uomini molto anziani con prostate gigantesche che urinano ancora in modo decente e cinquantenni con ingrossamenti modesti ma con disturbi resistenti alla comune terapia farmacologica. Pertanto, ogni decisione andrebbe a nostro parere presa in base ai suoi eventuali disturbi, cui lei non fa cenno. Inoltre, prima di pensare ad un intervento, certamente la maggioranza degli specialisti valuterebbe l'efficacia sui sintomi di almeno qualche mese di terapia farmacologica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Grazie Professore, l’ultima Uroflussometria che ho fatto risale a marzo 2018 e i risultati sono poco confortanti: tempo di svuotamento 60s - tempo di flusso 59s - tempo di flusso max 21s - flusso massimo 7.3 ml - flusso medio 4.4 ml - volume espulso 267ml - Oggi in una giornata normale 5 minzioni con una media di 350 ml a minzione. Il getto non è al massimo ma neanche un filino. Di notte non urino e di solito quando sento il minimo stimolo vado al bagno. Se bevo 2 litri d’acqua e la vescica si riempie e quindi aumenta di volume allora esce un filino come getto e quindi ci metto un po’ prima di finire. Questo è quanto.
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I sintomi dunque sono già abbastanza consistenti, ancorché non molto influenti sulla sua qualità di vita. Se non ha mai assunto terapia, varrebbe la pena di valutarne gli effetti (alfa-litico ed eventuale dutasteride). In caso contrario, l'intervento disostruttivo sarebbe senz'altro consigliabile.
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Utente
Grazie Professore, è un po’ quello che pensavo anch’io non vedo tutta questa urgenza per l’intervento. Adesso io sto prendendo Omnic che nell’arco della giornata aiuta parecchio. Però da quanto so non dovrebbe influire sulla riduzione della prostata. Quindi i farmaci che Lei consiglia forse si potrebbe provare a prenderli... Grazie di nuovo, non voglio farLe perdere altro tempo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.8k visite dal 05/03/2019.
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