Stenosi collo vescicale e dolore epididimo

Buonasera,
vi scrivo poichè è diversi anni che combatto con una serie di problemaitiche:

1) dolore epididimo sinistro (per cui ho fatto una cura di Augmentin senza miglioramento)
2) gocciolamento al termine dell'urina
3) mitto debole (verificato con flussimetria MAX 8 e tracciato allungato)
4) eiaculazione astenica (a goccia)
5) eiculazione precoce

Il mio urologo, dopo tante analisi (speriocultura, urinocultura, tampone) mi ha prescritto una cistoscopia e mi ha confermato la stenosi del collo vescicale, prospettandomi l'operazione e spiegandomi che lui è particolarmente ferrato su questa operazione..
Sono un po' confuso perché, tutti i sintomi sono in linea con questa diagnosi, ma mi sarei aspettato una stenosi uretrale piuttosto che del collo.
E' possibile infatti che anche una stenosi del collo possa portare ad eiaculazione astenica? Non è successivamente al collo e quindi nella prostata che avviene la spinta eiaculatoria?
E' probabile che vi sia un anche restringimento uretrale che crea questa situazione?

Vi ringrazio, ma prima di sottopormi ad un intervento vorrei esserne certo, dato che un eventuale intervento al collo vescicale ha probabilità alte di eiaculazione retrograda, mentre un'eventuale intervento sull'uretra non porterebbe a questi problemi.

Per il problema all'epididimo, dato che la situazione è cronica e tutte le colture hanno dato esito negativo, ho letto diversi articoli nei quali si consiglia comunque una cura antibiotica. Qual'è l'antibiotico più corretto in questi casi?

Inoltre, come ultima domanda, vorrei chiedervi se c'è un centro Pubblico a Roma specializzato su questi fronti.
Trovo enormi difficoltà a sostenere il tutto privatamente e senza un consulto organico ma saltando da specialista in specialista dilazionando tantissimo i tempi.
Spero di essere stato chiaro e vi ringrazio di tutto.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Se è stata eseguita una endoscopia delle basse vie urinarie (uretro-cistoscopia) certamente si sono escluse le stenosi dell'uretra, attraverso le quali lo strumento non avrebbe potuto materialmente passare per raggiungere la zona del collo vescicale, che è stato invece valutato direttamente. Piuttosto che stenosi, si tratta piuttosto di sclèrosi (scarsa elasticità) del collo vescicale. Questa rigidità può manifestarsi sia in apertura (disturbi di flusso) che in chiusura (eiaculazione ridotta o lenta). Tutti gli antibiotici vanno assunti a ragion veduta e se possibile in base ad una coltura ed un antibiogramma. I disturbi all'epididimo sono perlopiù infiammatori (tranne che nelle fasi acutissime e febbrili), pertanto l'utilizzo empirico dell'antibiotico non è consigliabile. Noi non possiamo fornire indicazioni dirette su singoli professionisti o centri di cura, ma certamente il trattamento endoscpico di una sclèrosi del collo vescicale è da considerare un intervento piuttosto semplice ed alla portata di buona parte degli specialisti, ovviamente anche presso le strutture pubbliche. L'unico problema sono al limite le liste d'attesa.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto per la celere risposta. Proverò a richiedere l'inserimento in una lista di attesa per l'intervento in regime ssn, chiaramente dopo una prima visita di valutazione presso la struttura stessa.
grazie ancora,
[#3]
Utente
Utente
La ringrazio Dr. Paolo Piana.
Mi scusi se la disturbo nuovamente ma vorrei sapere se la normale coltura dello sperma e delle urine evidenzia tutti potenziali batteri responsabili delle infezioni dell'epididimo. Le chiedo questo perché il mio urologo mi ha prescritto il classico esame colturale ma ho capito che per esempio la Clamidia e altri non sono diagnosticati con il test classico.
Qual'è il modo per essere sicuro che il test colturale evidenzi tutte le tipologie di batteri che possono insediarsi nell'epididimo?
La ringrazio vivamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Non è possibile individuare con certezza quali batteri interessino l'epididimo. L'urocoltura non può dirci nulla perché l'epidedimo non appartiene all'apparato urinario. La stessa spermiocoltura ha un valore relativo, perchè dall'epididimo all'esterno vi sono almeno 40 cm di percorso lungo il quale il liquido seminale incontra altre strutture anatomich (prostata, vescicole seminali, uretra) che possono caricarlo di altri batteri non specifici. Ciononostante questo secondo esame viene prescritto, in assenza di migiori possibilità. Sul liquido seminale possono anche essere ricercati i cosiddetti batteri intracellulari (clamidia, ureaplasma, ecc.). Per la la ricerca della clamidia esiste anche un test sierologico sul sangue.
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Utente
Utente
Buonasera Dottore,
mi scusi nuovamente per il disturbo ma vorrei riprendere il discorso per un dubbio che mi affligge.
Presento un esame di uroflussimetria che documenta un flusso inferiore alla norma con curva allungata ed appiattita
Tramite un'uretrocistoscopia flessibile il mio andrologo ha verificato una sclerosi del collo vescicale.
Mi viene quindi prospettata l'operazione per 'allargare' il collo vescicale.
Dato che però oltre a questo problema soffro anche di un dolore testicolare, potrebbe essere un problema prostatico che stringe il collo vescicale e mi crea dolori al testicolo?
Da un uretricistoscopia flessibile si comprende se la causa della sclerosi possa essere la prostata oppure il collo stesso?
Vi ringrazio, ma non mi vorrei sottoporre ad un operazione al collo per risolvere un problema che di fatto potrebbe essere conseguenza di un ingrossamento prostatico curabile magari tramite medicine.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Alla sua età il processo di fisiologico ingrossamento prostatico dovrebbe essere solo agli esordi, pertanto la componente ostruttiva (se presente) è certamente dovuta ad una stenosi / sclerosi congenita. Questa situazione non ha un verosimile collegamento diretto con i problemi testicolari, anche se è abbastanza comune la proiezione verso i testicoli dei fastidi generati a livello prostato-vescicale. Le decisioni operative dipendono da molti fattori che noi non conosciamo, prima fra tutti la reale gravità dell’ostruzione determinata con una indagine urodinamica (studio pressione / flusso).
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