Ipertrofia prostatica benigna e catetere
Mio padre, 87 enne soffre di ipertrofia prostatica benigna. Inoltre, ha un insufficienza renale 4 stadio (ma non ancora in dialisi). A parte le patologie indicate, considerata l’età, sta benone ed è autonomo Per la prostata prende xatral 10, proscar 5 da circa un anno. Nel mese di novembre 2018 si è sottoposto ad alcuni controlli tra cui un ecografia addominale dalla quale è emersa un ectasia di 2 grado calico pielica bilaterale con prostata di volume aumentato e lobo medio che non aggetta mel lume vescicale, residuo post minzionale di circa 60 cc. Nel mese di febbraio 2019 ha eseguito lo stesso esame ed è emerso un residuo post minzionale di 150 cc. L’urologo ha disposto nuove analisi in particolare creatinina, azotemia, elettroliti, ecc e successivo calcolo del residuo post minzionale. Mi ha detto di fargli bere due litri d’acqua al giorno ma se la creatinina ed il residuo non si abbassa (creatinina a genn 19 è 2,38; dic 18 era 2,36. Giugno 18 era 2,55), sarà necessario mettere un catetere vescicale, visto che per l’età non è operabile. Mio padre non ha difficoltà nella minzione, né bruciori, sebbene la minzione è abbastanza frequente durante il giorno (e tre volte nel periodo che va dalle 10 p.m alle 8 a.m) ma riesce comunque a controllarsi.
Volevo chiedere se in questi casi si mette il catetere permanente oppure devo portare periodicamente mio padre da un urologo per effettuare uno svuotamento della vescica ma il catetere non è permanente (soluzione che preferirei se fosse possibile). Per mio padre un catetere permanente sarebbe la perdita dell’autonomia che oggi ha.
Grazie per chi mi può consigliare.
Francesco Capasso
Volevo chiedere se in questi casi si mette il catetere permanente oppure devo portare periodicamente mio padre da un urologo per effettuare uno svuotamento della vescica ma il catetere non è permanente (soluzione che preferirei se fosse possibile). Per mio padre un catetere permanente sarebbe la perdita dell’autonomia che oggi ha.
Grazie per chi mi può consigliare.
Francesco Capasso
[#1]
Se suo padre sta generalmente bene, anche ad 87 anni non vi sono controindicazioni così inesorabili all'esecuzione di un intervento disostruttivo. oggigiorno con le tecniceh endoscopiche basate sul laser l'invasività dell'intervento è modesta, l'anestesia periferica e l'ospedalizzazione breve o brevissima. Certamente il caso andrebbe conosciuto in modo più approfondito, ma in linea di massima non saremmo così pessimisti. L'unica soluzione alternativa è il cateterismo, a permanenza ovvero ripetuto autonomamente più volte al giorno, dopo ogni minzione per eliminare il residuo. Va da sè che la seconda soluzione sia assai difficilmente praticabile per un anziano. In conclusione, sarebbe opportuno rivalutare atrtentamente il caso con l'urologo di fiducia, perché in ogni caso così non può rimanere.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
Noi non possiamo fornire indicazioni su singoli professionisti o centri di cura, comunque gli interventi endoscopici sulla prostata utilizzando il laser (ve ne sono vari tipi, ma il risultato è analogo) sono ormai molto diffusi, con certezza anche nella sua grande città.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 24/02/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.