Escheria coli

Salve, mi chiamo Michele. Ultimamente mia moglie, in menopausa, soffriva di cistite ripetute, da Escheria Coli dopo i rapporti sessuali, e sempre curate con antibiotici. Siamo giunti alla conclusione che la causa sono io. Urinocoltura e spermiocultura sono risultati negative, mentre dall'analisi del tampone uretrale, ripetuta per due volte in diversi laboratori, sono risultato positivo ad Escheria Coli a media carica. Dal successivo esame dell'ambiogramma risulta la sensibilità ai seguenti pricipi attivi:
Ertapenem <=0.25
Fosfomicina C/G6P <=16
Imipenem <=0.25
Meropenem <=0.125
Tigeciclina <=0.5
Piperacillina-Tazobactam <=4/4
A detta dello specialista sono medicinali ospedalieri, per cui ,essendo anche il problema personalmente asintomatico, non necessita proseguire per la risoluzione della problematica. Mi ha consigliato di bere molto e di curare l'igiene intima con detergente Fisian. Capisce che ora sono costretto ad usare il profilattico ad ogni rapporto sessuale per evitare problemi a mia moglie.
Ora la mia domanda è questa : è possibile che non c'è alcuna possibilità per la somministrazione, ed eventualmente se c'è bisogno anche di un ricovero, per poter accedere a questi medicinali per la risoluzione del mio problema?
Dimenticavo sono monorene da 14 anni, a seguito di un carcinoma renale.
La ringrazio anticipatamente ed rimango in attesa di una sua risposta. Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.6k 1.9k
Senz'altro lei non ha nessuna colpa! I batteri coinvolti nelle infezioni delle vie urinarie sono quasi sempre di origine intestinale e non hanno praticamente mai una trasmissione per via sessuale dal maschio alla femmina (piuttosto talora può succedere il contrario). In soggetti femminili predisposti (funzione intestinale alterata, stitichezza, colite, insufficiente idratazione, eccetera), il trauma relativo del rapporto sessuale può causare la migrazione di batteri intestinali che colonizzano l'area genitale, andandoo a causare le cistiti post-coitali, che sono abbastanza frequenti tanto da essere definite colloquilamente "cistiti della luna di miele". oggigiorno le linee guida specialsitiche inducono alla massima parsimonia nella prescrizione di antibiotici, che deve essere limitata alla presenza di febbre o di complicazioni (es. sanguinamento, disturbi estremamente intensi). In tutti gli altri casi si consiglia unicamente di migliorare l'idratazione bevendo molta acqua e - soprattutto - curare che la funzione intestinale sia la migliore possibile. In tutto questo, almeno una volta è opportuno che venga eseguita una ecografia dell'apparato urinario, per escludere che vi siano degli altri fattori predisponenti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie Dottore per avermi risposto con celerità. La sua risposta mi ha tranquillizzato, ma vorrei riporle qualche altra domandina.
Mi conferma che per quanto riguarda la mia positività del tampone uretrale non necessito di alcuna altra terapia, se non curare l'igiene intima?
Quindi il fatto che da quando uso il profilattico, mia moglie non abbia avuto altre ricadute sia stato puramente casuale?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.6k 1.9k
Il rapporto con il profilattico è assai meno traumatico, crediamo che piuttosto sia questa la ragione. D'ogni modo, la positività di un tampone uretrale in assenza di sintomi (secrezioni, bruciore urinario, ecc.). Non neessitano di alcuna terapia e sono da considerare contaminazioni del tampone da parte di germi innocui presenti sull'area genitale e nell'ultima parte dell'uretra.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore, é stato molto esauriente, cercheremo di curare molto di più igiene per evitare al minino qualsiasi tipo dicontaminazione. Ancora grazie.
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