Klebsiella pneumoniae donna 63 anni

Buon pomeriggio vi scrivo per chiedere una consulenza in merito ad un problema di salute di mia madre. Circa un mese fa ha iniziato ad avere diverse scariche di dissenteria, con dolori all'altezza colon (fianco destro) ed in data 4/07 ha effettuato esami sangue ed urine dai quali sono emersi: gamma gt 108, nelle urine 5.288 batteri e nell'elettroforesi proteine alfa1 0,39 - alfa2 0,92 - beta1 0,58 - beta2 0,55 e proteine totali 8,80. Il ns medico di base ci ha riferito che i dati non erano preoccupanti ed ha prescritto due bustine di Monuril ed urinocoltura dopo 15gg. Purtroppo mia mamma ha potuto prendere una sola bustina in quanto la notte è stata molto male con forti dolori di stomaco e dissenteria. In ogni caso il 27/07 ha fatto urinocoltura dalla quale sono emersi 2.791 batteri e positività alla Klebsiella Pneumoniae. Il medico ha quindo prescritto la ciproxin x una settimana x due volte al dì. Sono un po' preoccupata anche se il medico mi ha tranquillizzata, mi ha detto che è un batterio diffuso ma ammetto che navigando su internet se ne leggono di ogni. Mia madre specifico che nn ha sintomi, neanche bruciori ad urinari e tantomeno febbre, tosse con sangue o altro. Vorrei sinceramente sapere se la situazione è preoccupante e se le proteine leggermente superiori influiscono su tutto ciò e se con la cura antibiotica potrà risolversi il problema. Inoltre questo batterio come si contrae? Può essere attaccato alle persone/neonati? Mia madre viene purtroppo da un periodo di forte stress emotivo quindi anche il più banale dei sintomi x lei diventa un ostacolo insommortabile e va in crisi. Spero di ricevere risposte oneste e chiare. Grazie in anticipo per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Il problema è essenzialmente di tipo intestinale, le basse vie urinarie patiscono quindi le alterazioni funzionali e batteriche originate altrove. Quasi tutte le infezioni urinarie sono infatti causate da batteri presenti normalmente nell'intseino, che per vari motivi superano le difese e diventano aggressivi. In questi casi il massimo delle attenzioni va rivolta all'intestino, in particolare la prescrizione di antibitici deve avvenire con estrema cautela, a meno che ve ne sia la stretta necessità (es. febbre, complicazioni, sintomi importanti).
Le infezioni urinarie non si trasmetto per contatto diretto.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it