Varicocele, sclerosi collo vescicale, stenosi uretra.
Buongiorno a tutti. Qualche tempo fa avevo chiesto un altro consulto, riguardante questi stessi problemi. Dato che, ad oggi la mia situazione è solo peggiorata, ripropongo questo consulto, aggiornandolo alla mia situazione attuale. Spero che facendo ciò, non rompa qualche regola del sito.
Maggio 2015, 28 anni. Mi sottopongo a intervento di varicocele (incisione nell'inguine) e frenuloplastica. Nell'immediato post operatorio mi accorgo di avere un discreto sgocciolamento post minzionale. Ad oggi il sintomo persiste. Per circa un anno e mezzo il sintomo è solo lo sgocciolamento e le minzioni un pò più frequenti. Faccio vari accertamenti. Non risulta nessuna infezione o infiammazione, ma dall'ecografia risulterebbe una prostata leggermente ingrossata, una vescica piena normo distesa, ma con residuo post minzionale che varia dai 70 ml ai 100 ml, (ne ho fatte almeno tre). Tutte le flussometrie fatte fino ad ora risultano abbastanza anaormali per la mia età : flusso troppo debole L'urologo, nel dicembre 2016, se non ricordo male, mi prescrive Xatral per 20 gg. Nessun risultato. Mi prescrive anche, dopo il trattamento con l'alfa bloccante, Chinoplus 500. Dal quinto giorno, l'antibiotico mi causa forti dolori articolari e tendinei, e alcuni mesi dopo, anche problemi molto più estesi. Debolezza e stanchezza cronica, "bruciori" nei muscoli etc. Dopo circa due settimane dall'assunzione di questo farmaco noto che anche i sintomi urologici peggiorano. La frequenza urinaria diventa enorme. Arrivo ad urinare anche 12 volte al giorno. Mi reco da un'altro urologo. Faccio altri esami : cistografia, urodinamica e cistoscopia. Dall'urodinamica, risulta che ho una vescica che si distende troppo e non "spinge bene". Lo stimolo di urinare lo avverto intorno ai 600 ml. Dalla cistografia e dalla cistoscopia risulta una modesta stenosi uretrale e un collo vescicale un pò rigido. Secondo gli urologi che mi hanno seguito fino ad ora, non sarebbe il caso di oprerarmi, uno perchè gli effetti collaterali, ben noti, alla mia età, sarebbe meglio evitarli e due, perchè nessuno di loro ha la certezza che qeusti sintomi si risolverebbero definitivamente con un'operazione.
Io però al momento sto male. La mia qualità della vita è pessima. L'antibiotico mi ha dato e continua a darmi orribili effetti collaterali, ma quello che ad oggi ha l'effetto più invalidante è la vescica (o prostata?). Vado in bagno di continuo. Uso regolarmente il mittoval (con scarsi risultati) a volte combinato con cialis 5mg, che insieme, ho notato,hanno un'azione sinergica, e un minimo mi alleviano i sintomi. Ho un senso perenne di pesantezza-dolore nel baso ventre-inguine, che mi impedisce di dormire. Potenza sessuale enormemente peggiorata, come anche la sensibilità del pene. Infatti, durante i rapporti sessuali, mi è sempre più difficile ottenere e mantenere un'erezione soddisfacente, nonostante l'uso del cialis, e la sensazione di piacere è nettamente dimuita. A questo punto, cosa mi consigliate di fare?
Maggio 2015, 28 anni. Mi sottopongo a intervento di varicocele (incisione nell'inguine) e frenuloplastica. Nell'immediato post operatorio mi accorgo di avere un discreto sgocciolamento post minzionale. Ad oggi il sintomo persiste. Per circa un anno e mezzo il sintomo è solo lo sgocciolamento e le minzioni un pò più frequenti. Faccio vari accertamenti. Non risulta nessuna infezione o infiammazione, ma dall'ecografia risulterebbe una prostata leggermente ingrossata, una vescica piena normo distesa, ma con residuo post minzionale che varia dai 70 ml ai 100 ml, (ne ho fatte almeno tre). Tutte le flussometrie fatte fino ad ora risultano abbastanza anaormali per la mia età : flusso troppo debole L'urologo, nel dicembre 2016, se non ricordo male, mi prescrive Xatral per 20 gg. Nessun risultato. Mi prescrive anche, dopo il trattamento con l'alfa bloccante, Chinoplus 500. Dal quinto giorno, l'antibiotico mi causa forti dolori articolari e tendinei, e alcuni mesi dopo, anche problemi molto più estesi. Debolezza e stanchezza cronica, "bruciori" nei muscoli etc. Dopo circa due settimane dall'assunzione di questo farmaco noto che anche i sintomi urologici peggiorano. La frequenza urinaria diventa enorme. Arrivo ad urinare anche 12 volte al giorno. Mi reco da un'altro urologo. Faccio altri esami : cistografia, urodinamica e cistoscopia. Dall'urodinamica, risulta che ho una vescica che si distende troppo e non "spinge bene". Lo stimolo di urinare lo avverto intorno ai 600 ml. Dalla cistografia e dalla cistoscopia risulta una modesta stenosi uretrale e un collo vescicale un pò rigido. Secondo gli urologi che mi hanno seguito fino ad ora, non sarebbe il caso di oprerarmi, uno perchè gli effetti collaterali, ben noti, alla mia età, sarebbe meglio evitarli e due, perchè nessuno di loro ha la certezza che qeusti sintomi si risolverebbero definitivamente con un'operazione.
Io però al momento sto male. La mia qualità della vita è pessima. L'antibiotico mi ha dato e continua a darmi orribili effetti collaterali, ma quello che ad oggi ha l'effetto più invalidante è la vescica (o prostata?). Vado in bagno di continuo. Uso regolarmente il mittoval (con scarsi risultati) a volte combinato con cialis 5mg, che insieme, ho notato,hanno un'azione sinergica, e un minimo mi alleviano i sintomi. Ho un senso perenne di pesantezza-dolore nel baso ventre-inguine, che mi impedisce di dormire. Potenza sessuale enormemente peggiorata, come anche la sensibilità del pene. Infatti, durante i rapporti sessuali, mi è sempre più difficile ottenere e mantenere un'erezione soddisfacente, nonostante l'uso del cialis, e la sensazione di piacere è nettamente dimuita. A questo punto, cosa mi consigliate di fare?
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Si impone una rivalutazione neuro-urologica con studio elettro-fisiologico dell'innervazione pelvica ed eventuale ripetizione dello studio urodinamico. Si tratta di accertamenti delicati che devono essere condotti da Colleghi con definite competenze nelle patologie urologiche funzionali (c.d "neurourologi"). Non pensiamo che un comune approccio con farmaci convenzionali possa darle sollievo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie della rispsota Dottor Piana.
In passato lei mi aveva già rispsoto, prorpio su questo sito. E io seguendo il suo consiglio, mi ero sottoposto a una visita, in un centro di neurourologia. Purtroppo, e magari mi sbaglio, il medico che mi visitò quella volta, mi diede la sensazione di non prendere molto sul serio i miei sintomi. Bocciò subito l'ipotesi della sclerosi e della stenosi, disse che forse l'unica cosa plausibile era la vescica "debole" come risulta dall'urodinamica. Ma che tutti i miei sintomi erano dovuti "ad un eccessivo consumo di liquidi" e che probabilmente ora era diventato un fattore psicologico. Alla mia domanda su cosa avrei dovuto fare allora, lui rispose "niente di particolare". Di rivedere il consumo di liquidi, nonostante io gli avessi ribadito più volte che mangio e bevo come una persona qualsiasi, e di cercare di "dimenticare" i miei problemi, perchè probabilmente me li stavo creando da solo a questo punto. Lei capirà, come queste risposte mi abbiano lasciato particolarmente infastidito. Aggiungo un'altra cosa, qualche settimana fa ho fatto l'esame della vasopressina e poi l'osmolarità plasmatica e urinaria. Secondo l'endocrinologo sarebbe tutto a posto. Non c'e' sospetto di un diabete insipido. Un'ultima cosa, lo studio elettro-fisiologico dell'innervazione pelvica, da lei menzionato, in cosa consiste? Si tratta di una semplice visita o è qualcosa da fare con dei particolari strumenti/macchine? Glielo chiedo perchè, durante la visita neurourologica, che poi secondo me, è stata solo l'ennesima visita urologica, svolta però da un neurourologo, il medico disse che a lui non sembrava esserci nessun danno neurologico o nervoso al tatto.
Grazie ancora Dottor Piana, i suoi consigli sono sempre molto apprezzati.
In passato lei mi aveva già rispsoto, prorpio su questo sito. E io seguendo il suo consiglio, mi ero sottoposto a una visita, in un centro di neurourologia. Purtroppo, e magari mi sbaglio, il medico che mi visitò quella volta, mi diede la sensazione di non prendere molto sul serio i miei sintomi. Bocciò subito l'ipotesi della sclerosi e della stenosi, disse che forse l'unica cosa plausibile era la vescica "debole" come risulta dall'urodinamica. Ma che tutti i miei sintomi erano dovuti "ad un eccessivo consumo di liquidi" e che probabilmente ora era diventato un fattore psicologico. Alla mia domanda su cosa avrei dovuto fare allora, lui rispose "niente di particolare". Di rivedere il consumo di liquidi, nonostante io gli avessi ribadito più volte che mangio e bevo come una persona qualsiasi, e di cercare di "dimenticare" i miei problemi, perchè probabilmente me li stavo creando da solo a questo punto. Lei capirà, come queste risposte mi abbiano lasciato particolarmente infastidito. Aggiungo un'altra cosa, qualche settimana fa ho fatto l'esame della vasopressina e poi l'osmolarità plasmatica e urinaria. Secondo l'endocrinologo sarebbe tutto a posto. Non c'e' sospetto di un diabete insipido. Un'ultima cosa, lo studio elettro-fisiologico dell'innervazione pelvica, da lei menzionato, in cosa consiste? Si tratta di una semplice visita o è qualcosa da fare con dei particolari strumenti/macchine? Glielo chiedo perchè, durante la visita neurourologica, che poi secondo me, è stata solo l'ennesima visita urologica, svolta però da un neurourologo, il medico disse che a lui non sembrava esserci nessun danno neurologico o nervoso al tatto.
Grazie ancora Dottor Piana, i suoi consigli sono sempre molto apprezzati.
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Purtroppo a distanza noi possiamo basarci solo su quanto lei ci riferisce, altra cosa è la valutazione diretta, che può portare anche a conclusioni diverse rispetto alle ipotesi che si possono formulare. La valutazione neurologica del perineo si basa su un esame obiettivo particolare (valutazione dei riflessi) palpatori e sullo studio elettrofisiologico dei riflessi evocati sacrali, ch si effettua con una paricolare apprecchiatura in modo non invasivo.
[#5]
Utente
Buonasera, dottor Piana. Finalmente dopo parecchio tempo, sono riuscito a trovare un centro che esegua l'esame da lei consigliato. Una sola cosa, a scanso di equivoci : lei l'ha definito "studio elettrofisiologico dell'innervazione pelvica" e così io l'ho riferito all'equipe del centro in cui andrò a farlo. Loro però, lo hanno definito "studio o indagine elettrofisiologica del nervo pudendo". Mi hanno garantito che si tratta dello stesso esame. Lei me lo conferma? Scusi la domanda, che potrà sembrare banale, ma, dovendo affrotnare un viaggio, non vorrei poi ritrovarmi ad eseguire un altro esame.
Grazie ancora.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.5k visite dal 26/07/2018.
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