Calcificazione prostatica
Gentili Dottori, sulla base della vostra esperienza, quante possibilità ci sono che a seguito della rimozione chirurgica di una macrocalcificazione sul veru montanum, si sviluppi eiaculazione retrograda permanente? Purtroppo, le terapie farmacologiche palliative( Profluss, bromelit, xatral, topster, chinoloni) non hanno sortito molti effetti ed i disturbi legati alla presenza di questo tessuto cicatriziale ( dolore, bruciore, continue infiammazioni, minzione difficoltsa, eiaculazione bloccata) sono divenuti ormai insostebili, soprattutto considerata la giovane età!
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Gentile Signore
le possibilità di avere una problematica di eiaculazione retrograda dopo gli interventi endoscopici sul tessuto prostatico è molto dipendente dalla quantità di tessuto che si rimuove. Quindi se la rimozione della calcificazione prostatica richiederà una minima incisione le possibilità di avere questo disturbo sono inferiori al 10% mentre molto più elevate se sarà necessario asportare una parte del tessuto prostatico al cui interno si trova la calcificazione
Cordiali saluti
le possibilità di avere una problematica di eiaculazione retrograda dopo gli interventi endoscopici sul tessuto prostatico è molto dipendente dalla quantità di tessuto che si rimuove. Quindi se la rimozione della calcificazione prostatica richiederà una minima incisione le possibilità di avere questo disturbo sono inferiori al 10% mentre molto più elevate se sarà necessario asportare una parte del tessuto prostatico al cui interno si trova la calcificazione
Cordiali saluti
Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano
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Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la cortese risposta! Considerata la mia condizione attuale, è molto probabile che dovrò tentare l'intervento, effettuando prima una necessaria valutazione del rapporto costo-benefici! Tuttavia, nell'immediato, sono alla ricerca di un qualche approccio terapeutico alternativo e meno invasivo. Dopo qualche ricerca in rete, ho letto che alcuni specialisti, direi pochissimi, stanno sperimentando le onde d'urto, lei cosa ne pensa? Esistono alternative valide all'intervento?
la ringrazio per la cortese risposta! Considerata la mia condizione attuale, è molto probabile che dovrò tentare l'intervento, effettuando prima una necessaria valutazione del rapporto costo-benefici! Tuttavia, nell'immediato, sono alla ricerca di un qualche approccio terapeutico alternativo e meno invasivo. Dopo qualche ricerca in rete, ho letto che alcuni specialisti, direi pochissimi, stanno sperimentando le onde d'urto, lei cosa ne pensa? Esistono alternative valide all'intervento?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 19/07/2018.
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