Cosa fare dopo prostectomia radicale?
Buongiorno dottori,
mio padre etá 64 anni é stato operato di prostatectomia radicale robotica a fine maggio.
Ha dovuto tenere il catetere per circa tre settimane a causa di persistenza di spandimento di mdc dall'anastomosi vescico uretrale. Dopo rimozione del catetere é riuscito ad urinare senza problemi. Le minzioni sono piuttosto frequenti ma niente incontinenza.
I risultati dell'esame istologico sono i seguenti: Prostata sede bilateralmente di aree di adenocarcinoma del diametro max di 1,3 cm a destra e 1 cm a sinistra con Gleason score 7 (4+3), subcapsulare, infiltrante la capsula e tessuti molli. Presenti figure di di invasione degli spazi perineurale. La neoplasia é presente sul margine di resezione uretrale e vescicale bilateralmente e sui tessuti molli bilateralmente. Class UICC 2017 Pt3a R1 EPE+
Purtroppo nel giorno del dimissioni non abbiamo avuto la possibilitá di parlare con un dottore. Non siamo molto contenti del rapporto medico paziente e vorremmo trovare un altro specialista che ci possa dare maggiori informazioni. Questa volta penso che ci rivolgeremo ad un'altra struttura.
Da quel poco che capisco credo che la situazione sia piuttosto grave.
Ci é stato detto che fra circa 40 giorni deve essere misurato il PSA. Sulla diagnosi di dimissioni si parla di successiva radioterapia.
In questo caso voi cosa consigliereste ad un paziente?
Per il momento come dicevo prima mio padre non ha nemmeno incontinenza.
Grazie per i vostri consigli.
mio padre etá 64 anni é stato operato di prostatectomia radicale robotica a fine maggio.
Ha dovuto tenere il catetere per circa tre settimane a causa di persistenza di spandimento di mdc dall'anastomosi vescico uretrale. Dopo rimozione del catetere é riuscito ad urinare senza problemi. Le minzioni sono piuttosto frequenti ma niente incontinenza.
I risultati dell'esame istologico sono i seguenti: Prostata sede bilateralmente di aree di adenocarcinoma del diametro max di 1,3 cm a destra e 1 cm a sinistra con Gleason score 7 (4+3), subcapsulare, infiltrante la capsula e tessuti molli. Presenti figure di di invasione degli spazi perineurale. La neoplasia é presente sul margine di resezione uretrale e vescicale bilateralmente e sui tessuti molli bilateralmente. Class UICC 2017 Pt3a R1 EPE+
Purtroppo nel giorno del dimissioni non abbiamo avuto la possibilitá di parlare con un dottore. Non siamo molto contenti del rapporto medico paziente e vorremmo trovare un altro specialista che ci possa dare maggiori informazioni. Questa volta penso che ci rivolgeremo ad un'altra struttura.
Da quel poco che capisco credo che la situazione sia piuttosto grave.
Ci é stato detto che fra circa 40 giorni deve essere misurato il PSA. Sulla diagnosi di dimissioni si parla di successiva radioterapia.
In questo caso voi cosa consigliereste ad un paziente?
Per il momento come dicevo prima mio padre non ha nemmeno incontinenza.
Grazie per i vostri consigli.
[#1]
Diremmo che visti i risultati dell'esame istologico, le indicazioni alla radioterapia siano indiscutibili, al di là del risultato del PSA, che ovviamente più basso è, meglio è. Invece, in caso di un valore consistente del PSA bisognerà eventualmente associare anche una terapia ormonale. alemno per qualche tempo in attesa e durante la radioterapia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#3]
La radioterapia agisce ovviamente con massima efficacia sulle cellule tumorali, che sono più sensibili ai raggia. le moderne modalità della tecnica permettono di "mirare" con molta precisione. Vi possono essere comunque delle irritazioni a livello della vescica e dell'ultimo tratto dell'intestino, controllabili e comunque accettabil, data la necessità del trattamento. Tutto questo le verrà comunque spiegato nel dettaglio dal radioterapista.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 26/06/2018.
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