Rigidità

Buonasera,
sono un ragazzo di 36 anni e qualche mese fa ho effettuato un ECO COLOR DOPPLER PENIENO con i seguenti risultati:

A) L'Esame EcoColorDoppler basale non ha evidenziato alterazioni dei corpi cavernosi nè della albuginea. I profili velocitometrici esaminati in corrispondenza delle Arterie Dorsali e Cavernose sono risultati nei limiti della norma con valori medi della Vps di 13cm/s.

L'ICI è stata effettuata con 10 mcg. di PGE1 ed ha determinato una risposta di: Tumescenza (0000X); Iniziale rigidità (000XX); Rigidità di medio grado (00XXX); Rigidità quasi totale (0XXXX); Rigidità totale (XXXXX).

B) L'Esame EcoColorDoppler dinamico effettuato dopo ICI, ha evidenziato una normale dilatazione dei sinusoidi con valori di picco del flusso sistolico nella norma per l''età; dopo 10 min. Vps 20cm/s. sulla A.Cav. sin e dopo 15 min. Vps 28 cm./s sulla A.Cav.dx.
La fase di dilatazione e dell'incremento dell'inflow arterioso si è presentata regolare, con normale incremento del diametro delle A.Cavernose e regolare emergenza delle arteriole elicine; nella fase tardiva la Vps ha raggiunto i 64 cm/s.
I valori della velocità diastolica sono rimasti anche nella fase tardiva, su valori borderline con Vd prossima ai 5 cm./s ed RI=0,90. Alla radice del pene si sono evidenziate modeste attività venose evidenti al Colordoppler.

Vi chiedo se tali risultati evidenziano problemi di rigidità e se la risposta è sì se necessito o meno dell'utilizzo di Cialis o Viagra e in quale misura, considerato che finora l'utilizzo che mi èn stato consigliato di tali farmaci (rispettivamente 1 pasticca da 20 mg e mezza da 100 mg) non mi ha dato grossi benefici nella risoluzione del problema.

Un'ultima domanda: l'orgasmo e l'appagamento sessuale della donna può dipendere dalle dimensioni del pene o soltanto da una buona rigidità indipendentemente dalle dimensioni stesse?

Vi ringrazio sin da ora per le risposte che vorrete cortesemente fornirmi.

I miei più cordiali saluti.

[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,

ma quali sono i suoi sintomi , i suoi disturbi?

Altra richiesta poi, se può, specifichi meglio che significano hanno gli O e le X quando lei descrive la risposta che ha avuto dopo l'iniezione intracavernosa di Prostaglandina E1.

All'ultimo quesito poi le posso dire che certo l'apparenza può avere dei risvolti "interessanti e curiosi" come "al circo" ma, mi creda, è mille volte meglio, in una relazione sessuale, un uomo che sa davvero come procurare piacere al partner e che conosce bene il proprio corpo, anche se non ha un pene da "elefante".

Secondo la mia personale "visione del problema" le posso dire che tecnica, esperienza, sentimento e molta fantasia per un uomo valgono molto di più dei "centimetri" posseduti .
Un pò lo stesso discorso vale per chi punta tutto sulla sua rigidità. Il rischio di avere qualche problema è molto alto.

Se posso infine darle un ultimo consiglio utile per capire certi complessi meccanismi di una regolare risposta sessuale, le direi di leggere il bel libro di Mary Roach dal titolo significativo "Godere", Einaudi editore, Torino.
E' un testo facile, ironico ed aggiornato su tutto questo tipo di tematiche.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,

lei ci ha descritto l'esito di un esame (l'ecocolordoppler), ma non ci ha dato alcune informazioni preliminari importanti. In cosa consiste esattamente il suo problema? Raggiunge la piena rigidità in qualche occasione (masturbazione, erezioni spontanee notturne o mattutine, inizio dei rapporti sessuali)? Si tratta più di un problema di ottenimento dell'erezione o di mantenimento della stessa?
Da ultimo, una domanda sull'ecocolordoppler da lei eseguito: la risposta erettile che ha ottenuto in corso di esame è stata di rigidità uguale, inferiore o superiore rispetto alla sua miglior erezione che riesce a ottenere da solo?

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#3]
Utente
Utente
Gentili dottori,
intanto Vi ringrazio per la pronta risposta.

Non so cosa sigifichino i simboli 0 e X; ho riportato quanto scritto dal medico sul referto in maniera puntuale.

Riguardo al mio problema ho una buona erezione inizialmente ma poi non riesco a mantenerla nel tempo, e ciò indipendentemente dal tipo di rapporto praticato (vaginale, orale o masturbazione).
Se poi ho un secondo rapporto a distanza di poco tempo (1 ora) la rigidità è ancora più scarsa e tende a calare dopo poche spinte.

Nel corso dell'esame da me effettuato la rigidità è stata leggermente peggiore di quella che ottengo normalmente.

I migliori saluti.
[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,

alla luce degli ultimi dati clinici che ci fornisce , si può pensare che il suo problema sia legato ad un "deflusso venoso" aumentato .

Però questa conclusione diagnostica deve, in primis, essere fatta dal suo andrologo.

Questo, anche alla luce delle terapie farmacologiche non sufficienti a superare il suo problema , valuterà se e come cambiare la strategia terapeutica già iniziata.

Comunque, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#5]
Dr. Luigi Gallo Urologo, Andrologo 393 6
Caro utente

Dal risultato del doppler penieno che lei ha riportato si deduce un sospetto per una disfunzione venocclusiva, comunemente definita anche "fuga venosa".
In tale situazione il sangue affluisce correttamente al pene, tuttavia il meccanismo di chiusura venosa viene meno, per cui il sangue affluito refluisce nuovamente.
Clinicamente questo problema coincide con quello che lei descrive, una erezione di buona qualità, che tuttavia non riesce a mantenere.
Purtroppo non sempre è possibile eseguire una diagnosi certa di fuga venosa, poichè molto spesso anche fattori psicoemotivi possono determinarla.
L' ecodoppler penieno è si un ottimo esame diagnostico, ma è fortemente influenzato dallo stato emotivo del paziente.
Cosa le ha detto il medico che le ha eseguito l' esame?
Ha anch' egli espresso sospetti per questa situazione?
Ci dia informazioni aggiuntive.
Forse possiamo aiutarla

Cordiali saluti
Dr Luigi Gallo
www.studiourologicogallo.it

[#6]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
la fuga venosa richiede anche una valutazione ormonale. E comunque la fuga venosa rimane un sintomo di altri problemi anche psicologici. Raramente è pura.
[#7]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

giudicare la situazione clinica di un giovane che lamenta la difficoltà a raggiungere una valida rigidità ed a mantenerla sufficientemente nel tempo in assenza di stimoli manuali, potrebbe far pensare ad una Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa che, spesso, si "intreccia" con problematiche generali ed emozionali.
Il quadro dovrebbe essere confermato con altri esami (Rigiscan, valutazione ormonale....)
Cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,

sentiti i nostri pareri bisogna a questo punto risentire il suo andrologo in "carne ed ossa" e poi , se lo desidera , ci tenga comunque informati sugli eventuali e futuri sviluppi del suo problema clinico.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
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