Una cistite cronica
Salve dottore, volevo esporre il mio problema che ormai mi perseguita da più di un mese.
Un mese fa, durante la mestruazione, al 2° giorno precisamente, ho avvertito un forte e intenso bruciore e dolore, come se a fine minzione mi stringesse qualcosa, sia quando urinavo sia dopo, insomma, era perennemente stabile ma fortunatamente senza presenza di sangue. Dopo due giorni mi reco in farmacia e mi danno delle bustine Monuril per disinfettare la vescica. Ho preso le due dosi; la situazione migliorò tantissimo però non del tutto, nel senso che i sintomi lievi rimasero, però il forte bruciore andò via e la frequenza minzionale anche. All'ultima mestruazione (la seguente in pratica) un giorno prima di arrivare, riavverto questi sintomi che mi accompagnano per tutta la sua durata. Alche riprendo le Monuril che mi fanno lo stesso effetto. Decido di andare dal medico che mi diagnostica una cistite cronica, mi prescrive l'esame dell'urina, l'urino coltura più eventuale antibiogramma e nel frattempo che le analisi fossero pronte mi prescrive le bustine Utibis, a base di D-mannosio e frutti rossi. La situazione è nettamente migliorata, ovvero non sento più quello stringimento alla fine, rare volte ho bruciore durante la minzione ma la cosa che è rimasta è il bruciore, a volte forte a volte lieve, a fine minzione, che si protrae per tanto tempo dopo ed è come se uscisse qualcosa dalla vagina (mi scusi la terminologia poco adatta). L'esame dell'urina è negativo: pH 6.0, peso specifico 1.003 poi alcuni leucociti, alcune cell. delle basse vie urinarie e rare emazie. Il medico mi disse che se il batterio era escherichia coli, con il d mannosio sarebbe andato via ed effettivamente l'esame è negativo. Io ho fatto l'esame dopo cinque giorni di assunzione perché il medico mi disse che potevo farlo perché non avrebbe compromesso l'esito dell'esame. Ora la cura è terminata, cosa potrebbe essere? Mi scusi il lungo messaggio ma sono disperata.
Un mese fa, durante la mestruazione, al 2° giorno precisamente, ho avvertito un forte e intenso bruciore e dolore, come se a fine minzione mi stringesse qualcosa, sia quando urinavo sia dopo, insomma, era perennemente stabile ma fortunatamente senza presenza di sangue. Dopo due giorni mi reco in farmacia e mi danno delle bustine Monuril per disinfettare la vescica. Ho preso le due dosi; la situazione migliorò tantissimo però non del tutto, nel senso che i sintomi lievi rimasero, però il forte bruciore andò via e la frequenza minzionale anche. All'ultima mestruazione (la seguente in pratica) un giorno prima di arrivare, riavverto questi sintomi che mi accompagnano per tutta la sua durata. Alche riprendo le Monuril che mi fanno lo stesso effetto. Decido di andare dal medico che mi diagnostica una cistite cronica, mi prescrive l'esame dell'urina, l'urino coltura più eventuale antibiogramma e nel frattempo che le analisi fossero pronte mi prescrive le bustine Utibis, a base di D-mannosio e frutti rossi. La situazione è nettamente migliorata, ovvero non sento più quello stringimento alla fine, rare volte ho bruciore durante la minzione ma la cosa che è rimasta è il bruciore, a volte forte a volte lieve, a fine minzione, che si protrae per tanto tempo dopo ed è come se uscisse qualcosa dalla vagina (mi scusi la terminologia poco adatta). L'esame dell'urina è negativo: pH 6.0, peso specifico 1.003 poi alcuni leucociti, alcune cell. delle basse vie urinarie e rare emazie. Il medico mi disse che se il batterio era escherichia coli, con il d mannosio sarebbe andato via ed effettivamente l'esame è negativo. Io ho fatto l'esame dopo cinque giorni di assunzione perché il medico mi disse che potevo farlo perché non avrebbe compromesso l'esito dell'esame. Ora la cura è terminata, cosa potrebbe essere? Mi scusi il lungo messaggio ma sono disperata.
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Innanzi tutto non è assolutamente corretto farsi curare dal farmacista, che è uno stimato professionista, ma il suo ruolo è solo quello di dispensare ed eventualmente preparare i farmaci che solo il medico può prescrivere, secondo scienza e coscienza. Tutto questo a maggior ragione se si tratta di antibiotici, ovvero farmaci che non devono giammai essere assunti "alla leggera".
Per il resto, ci pare che la situazione si possa ricondurre ad un episodio di banale cistite, in via di risoluzione nonostante qualche pasticcetto iniziale. Tenga presente che i batteri coninvolti nelle infezioni delle basse vie urinarie derivano praticamente sempre dal proprio intestino ed è lì che devono essere concentrate le attenzioni.
Per il resto, ci pare che la situazione si possa ricondurre ad un episodio di banale cistite, in via di risoluzione nonostante qualche pasticcetto iniziale. Tenga presente che i batteri coninvolti nelle infezioni delle basse vie urinarie derivano praticamente sempre dal proprio intestino ed è lì che devono essere concentrate le attenzioni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 12/06/2018.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.