Richiesta parere su proseguio esami per prostatite abatterica cronica
Gentilissimi Dottori,
sono ormai da 4 anni in cura per una prostatite cronica abatterica. Vi riporto la mia storia farmacologica come l'ho riportata oggi al mio urologo (che non vedevo da tempo)
1) lenimev e ipertrofan (2 mesi) -> lieve miglioramento
2) levofloxacina (risultato allergico, interrotta)
3) augmentin (7 giorni) -> non miglioramento
4) bactrim f (10 giorni) + prostamev plus (20 giorni) -> peggiorato
5) prostamev plus (40 giorni) -> non migliorato
6) ipertrofan e dianural per 60 giorni -> non migliorato
7) pelvilen -> non beneficio
8) pausa per un paio d'anni, poi ho tentato la kinesiterapia ed elettrostimolazioni -> nessun beneficio
9) ibuprofene e noflox -> nessun beneficio
Ho fatto inoltre i seguenti esami (nessuno ha rilevato anomalie):
1) urinocoltura
2) spermicoltura
3) ecografia transrettale
4) uriflussimetria
5) lastra addominale e ecografia vescica
_____________________________________
Al netto di tutto questo, l'urologo ha deciso che ora io intraprenda una serie di esami diagnostici di II livello, che qui elenco:
1) Tampone uretrale con ricerca di germi tipici e atipici (Chlamydia, Candida, Ureaplasmi, Mycoplasmi, Klebsiella, Trichomonas, Proteus)
2) Uretrocistoscopia con strmento flessibile.
3) Elettromiografia del pavimento pelvico
4) RM Pelvica (fatta solo a Pavia, stando a quanto riferito)
e nel frattempo dovrei fare un tentativo terapeutico come segue:
Topster 1 supposta alla sera per 10 giorni + Pelvinox 1 compressa mattina e sera per 15 giorni
Ora, l'urologo mi ha indicato che se qualcuno degli esami sopra dovesse dare un esito positivo la terapia verterebbe su farmaci miorilassanti e, come extrema ratio, un INTERVENTO nella zona del pudendo...
Prima di imbarcarmi in questa serie di esami invasivi vorrei chiedervi dunque se secondo voi, obiettivamente, potrei trarre beneficio da tutto questo. E' molto probabile che li farò comunque in quanto vorrei risolvere il mio problema ma ho davvero bisogno di sentire un parere diverso.
Grazie e saluti
P.s: anche solo cercando informazioni sull'uretrocistoscopia leggo opinioni abbastanza inquietanti... vorrei davvero evitarmi questo travaglio. Gli altri esami presumo siano piu' tranquilli.
sono ormai da 4 anni in cura per una prostatite cronica abatterica. Vi riporto la mia storia farmacologica come l'ho riportata oggi al mio urologo (che non vedevo da tempo)
1) lenimev e ipertrofan (2 mesi) -> lieve miglioramento
2) levofloxacina (risultato allergico, interrotta)
3) augmentin (7 giorni) -> non miglioramento
4) bactrim f (10 giorni) + prostamev plus (20 giorni) -> peggiorato
5) prostamev plus (40 giorni) -> non migliorato
6) ipertrofan e dianural per 60 giorni -> non migliorato
7) pelvilen -> non beneficio
8) pausa per un paio d'anni, poi ho tentato la kinesiterapia ed elettrostimolazioni -> nessun beneficio
9) ibuprofene e noflox -> nessun beneficio
Ho fatto inoltre i seguenti esami (nessuno ha rilevato anomalie):
1) urinocoltura
2) spermicoltura
3) ecografia transrettale
4) uriflussimetria
5) lastra addominale e ecografia vescica
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Al netto di tutto questo, l'urologo ha deciso che ora io intraprenda una serie di esami diagnostici di II livello, che qui elenco:
1) Tampone uretrale con ricerca di germi tipici e atipici (Chlamydia, Candida, Ureaplasmi, Mycoplasmi, Klebsiella, Trichomonas, Proteus)
2) Uretrocistoscopia con strmento flessibile.
3) Elettromiografia del pavimento pelvico
4) RM Pelvica (fatta solo a Pavia, stando a quanto riferito)
e nel frattempo dovrei fare un tentativo terapeutico come segue:
Topster 1 supposta alla sera per 10 giorni + Pelvinox 1 compressa mattina e sera per 15 giorni
Ora, l'urologo mi ha indicato che se qualcuno degli esami sopra dovesse dare un esito positivo la terapia verterebbe su farmaci miorilassanti e, come extrema ratio, un INTERVENTO nella zona del pudendo...
Prima di imbarcarmi in questa serie di esami invasivi vorrei chiedervi dunque se secondo voi, obiettivamente, potrei trarre beneficio da tutto questo. E' molto probabile che li farò comunque in quanto vorrei risolvere il mio problema ma ho davvero bisogno di sentire un parere diverso.
Grazie e saluti
P.s: anche solo cercando informazioni sull'uretrocistoscopia leggo opinioni abbastanza inquietanti... vorrei davvero evitarmi questo travaglio. Gli altri esami presumo siano piu' tranquilli.
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Gentile utente, gli esami di secondo livello servono per poter escludere tutte le patologie che possono causare questi disturbi e cercare di fare una diagnosi del suo problema per esclusione. La cistoscopia è un esame fastidioso ma con lo strumento flessibile e previa introduzione di gel lubrificante e anestetico è tollerato pressochè da quasi tutti i pazienti senza problemi. La RMN che io sappia non è eseguita solo a Pavia ma in vari centri anche in Lombardia a meno che il collega non voglia ricercare qualcosa in particolare ed in contatto coni medici di Pavia. Prima di eseguire un intervento di questo tipo richiederei comunque un secondo parere in un centro che si occupi di neuro-urologia o valuterei insieme all'urologo curante anche altre tecniche alternative come l'osteopatia che possono in alcuni casi risolvere questo tipi di probelmi come le prostati croniche abatteriche. Cordialmente.
Dr. Alberto Macchi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 23/05/2018.
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