Sgocciolamento post minzionale
Buongiorno,
Premetto di essere diabetico dall’età di 13 anni, di essere in analisi per ipocondria da oltre un anno e di aver avuto diagnosticate due prostatiti, una nel 2013 che si è protratta e curata male per circa 8 mesi, finchè un secondo urologo mi trovò la terapia giusta, ed una nel 2016 guarita in circa 4 mesi. Ho 48 anni e dalla fine di gennaio ho di nuovo accusato alcuni sintomi riconducibili alla prostatite, lieve dolore basso ventre, minzione frequente, sensazione di piccola staffilata sul pene e nell’ano più un disturbo che non mi era capitato nelle due volte precedenti ossia uno sgocciolamento post minzionale abbondante e anche a distanza di mezzora / 45 minuti dalla minzione. Il medico generico mi ha prescritto un ciclo di 10 gg di levofloxacina 500 e l'esame del PSA sia totale che libero che sono risultati nella norma. Perdurando il problema ai primi di marzo mi sono recato dall’urologo che mi aveva visto gli anni passati il quale dopo la spiegazione dei sintomi, l’ecografia alla pancia e l’ispezione rettale mi ha confermato la prostatite con balano postite e proctite. Vescica, rene e prostata erano per lui nella norma, la prostata di circa 39 mm. Mi ha prescritto alfuzosina 10 per almeno 60 gg, una supposta a base di curcuma, di cui non ricordo il nome, per 10 gg ed un integratore orale per venti. Dopo un miglioramento che mi faceva sperare in una guarigione ai primi di maggio ho ricominciato a sgocciolare nuovamente con insistenza e ad oggi il fastidio persiste. Non ho più nessun tipo di dolore o fastidio tranne questo imbarazzante sgocciolamento che passa da giorni in cui sembra sparito a giorni, come oggi, che è presente ed importante ad ogni minzione. Sono tornato dal mio medico curante che mi ha consigliato di proseguire con l’alfuzosina per altri due mesi e poi di valutare.
Volevo sapere se secondo voi la diagnosi e soprattutto la terapia sono corrette o se possono esserci altri farmaci da prendere o esami da fare. Questo sgocciolamento è veramente snervante. Nel 2013 l’urologo mi prescrisse delle supposte con del cortisone che questa volta non mi ha voluto dare per via del diabete.
Grazie.
Premetto di essere diabetico dall’età di 13 anni, di essere in analisi per ipocondria da oltre un anno e di aver avuto diagnosticate due prostatiti, una nel 2013 che si è protratta e curata male per circa 8 mesi, finchè un secondo urologo mi trovò la terapia giusta, ed una nel 2016 guarita in circa 4 mesi. Ho 48 anni e dalla fine di gennaio ho di nuovo accusato alcuni sintomi riconducibili alla prostatite, lieve dolore basso ventre, minzione frequente, sensazione di piccola staffilata sul pene e nell’ano più un disturbo che non mi era capitato nelle due volte precedenti ossia uno sgocciolamento post minzionale abbondante e anche a distanza di mezzora / 45 minuti dalla minzione. Il medico generico mi ha prescritto un ciclo di 10 gg di levofloxacina 500 e l'esame del PSA sia totale che libero che sono risultati nella norma. Perdurando il problema ai primi di marzo mi sono recato dall’urologo che mi aveva visto gli anni passati il quale dopo la spiegazione dei sintomi, l’ecografia alla pancia e l’ispezione rettale mi ha confermato la prostatite con balano postite e proctite. Vescica, rene e prostata erano per lui nella norma, la prostata di circa 39 mm. Mi ha prescritto alfuzosina 10 per almeno 60 gg, una supposta a base di curcuma, di cui non ricordo il nome, per 10 gg ed un integratore orale per venti. Dopo un miglioramento che mi faceva sperare in una guarigione ai primi di maggio ho ricominciato a sgocciolare nuovamente con insistenza e ad oggi il fastidio persiste. Non ho più nessun tipo di dolore o fastidio tranne questo imbarazzante sgocciolamento che passa da giorni in cui sembra sparito a giorni, come oggi, che è presente ed importante ad ogni minzione. Sono tornato dal mio medico curante che mi ha consigliato di proseguire con l’alfuzosina per altri due mesi e poi di valutare.
Volevo sapere se secondo voi la diagnosi e soprattutto la terapia sono corrette o se possono esserci altri farmaci da prendere o esami da fare. Questo sgocciolamento è veramente snervante. Nel 2013 l’urologo mi prescrisse delle supposte con del cortisone che questa volta non mi ha voluto dare per via del diabete.
Grazie.
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Gentile lettore,
purtroppo in presenza di queste situazioni cliniche storiche, complesse ed intricate, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa o le cause del suo reale problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico e poi dare anche una corretta prognosi.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto urologo od andrologo ed aspettare quello che lui ci dice a valutazione clinica terminata.
Un cordiale saluto.
purtroppo in presenza di queste situazioni cliniche storiche, complesse ed intricate, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la vera causa o le cause del suo reale problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico e poi dare anche una corretta prognosi.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto urologo od andrologo ed aspettare quello che lui ci dice a valutazione clinica terminata.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 22/05/2018.
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