E' davvero una prostatite?

Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 23 anni. Ho deciso di lasciare un messaggio su questo sito per chiedere un vostro parere. Premetto che ho sentito già due urologi ma vorrei altri pareri. Incomincio raccontando brevemente la mia storia con i vari sintomi.

Circa dieci anni fa sono stato operato d’urgenza per una torsione al testicolo sinistro. Per fortuna l’operazione è andata a buon fine e il testicolo è salvo e funzionante. In quell’occasione sono stato anche circonciso e mi è stato anche aumentato leggermente il diametro dell’apertura dell’uretra (per consiglio e scelta del medico).
Da diversi anni (non so quantificare bene, ma potrebbero essere anche 4-5), e in particolare da 2, accuso i seguenti sintomi non tutti con la stessa frequenza e intensità:

a) Il fastidio principale e sempre presente da anni è la perdita incontrollata di gocce di urina subito dopo la minzione. E’ un vero e proprio “sgocciolamento”. Segnalo che spesso vado a urinare diverse volte al giorno (forse più del normale) espellendo anche poca urina.
b) Il secondo fastidio più frequente e più noioso è un gonfiore dello scroto quando il pene non è in erezione. Lo scroto (e dunque non i testicoli) aumenta di un volume variabile fino ad una massimo di un pugno di una mano; in quei momenti la pelle è così tesa che non si riesce a pizzicarla con le dita. Rimane così per un tempo variabile, dandomi un senso di pesantezza e di ingombro.
Una volta ho notato che oltre al volume, aumentò notevolmente anche le temperatura: lo scroto era molto caldo, i testicoli pulsavano e avvertivo un senso di nausea. La sensazione durò per un quarto d’ora con lo scroto che si raffreddava sgonfiandosi per poi rigonfiarsi subito dopo ma sempre meno fino a passare il giorno seguente. Il tutto però era stato causato da una eiaculazione un po’ “forzata”.
Non sono riuscito mai ad individuare la o le cause apparenti o la situazione nella quale si gonfia più spesso. Mi è capitato alcune volte quando non riuscivo ad andare di corpo. Recentemente ho notato ancora che mi si gonfia anche l’addome tra l’inizio della coscia e i testicoli, sopra l’inguine tra i peli per intenderci. In quei giorni, quando il pene è in erezione, lamento un fastidio che parte dalla base del testicolo destro per arrivare fino all’inguine destro nella zona menzionata prima. E’ come se qualcosa mi tirasse (un nervo, non so) e, nell’intimità durante i preliminari, sono costretto a tenermi fermo con la mano il testicolo destro per non farlo muovere (la sensazione è che si possa torcere come l’altro operato o che si possa effettuare qualche movimento “strano”). Questi fastidi sono sempre ravvicinati se non coincidenti nello stesso periodo e passano per alcune settimane per ritornare all’improvviso. Se può aiutare, su suggerimento di un medico, durante il gonfiore, ho posto una luce sotto lo scroto: in “trasparenza” la pelle era scura e i testicoli si vedevano a fatica.
c) Il terzo fastidio, presente ormai da anni, spesso quando sono steso nel letto la mattina, è un senso di formicolio nella zona perineale (nello spazio di pelle tra lo scroto e l’ano), ai lati dello scroto, verso il basso, nello scroto, nell’inguine e dietro la coscia. E’ come se mi si “addormentasse” qualcosa e fossi costretto a svegliarla grattando insistentemente per più volte di seguito. In particolare nella zona dello scroto tra le dita riesco a sentire qualcosa (mi dà l’idea di un “tubicino”) che si addormenta. E questo accade ad entrambi i lati.
d) Recentemente invece mi è capitato che per un periodo (una settimana circa), forse per una ripetuta attività sessuale, ho accusato un bruciore durante e dopo l’eiaculazione in tutto il canale deferente: dall’interno del pube fino al prepuzio. E mi è capitato anche durante la minzione soprattutto all’apertura dell’uretra.
e) Ancora. Sempre recentemente ho avvertito per qualche giorno una fitta, un dolore, proprio alla base del testicolo sinistro operato. E nei giorni successivi brevi fitte, quasi scosse, interne nell’inguine sinistro.
f) Alcune volte il liquido seminale è poco denso e più chiaro.

Detto ciò ricapitolo la situazione e le terapie seguite.

Circa due anni fa, ho cominciato ad accorgermi di alcuni sintomi (in particolare il gonfiore allo scroto (b)), nonostante altri, come lo sgocciolamento (a) e il formicolio (c), fossero comunque presenti da tempo e sottovalutati e/o non notati dal sottoscritto. Si parlò di varicocele e dunque effettuai l’esame dell’eco-doppler (dove mi si diagnosticò un leggero varicocele ad entrambi i testicoli). L’unica soluzione possibile sembra l’operazione: la scleroembolizzazione (da me preferita) o l’intervento chirurgico (preferita dal medico). Indeciso sul da farsi, attesi alcuni mesi nei quali effettuai anche l’esame del liquido seminale che ebbe esito negativo. In particolare fu trovata una quantità di cc pari a 4, una mobilità nella prima ora del 40% e nella seconda del 30%, un indice di vitalità pari a 2, una presenza di forme anomale pari al 15% (teste appuntite e ipotrofiche e presenza di rari leucociti) e un indice di fertilità pari a 8. Quindi mi fu proposto una cura ormonale per “riattivare” i miei spermatozoi (se non erro, simile a quelle cure che si prescrivono per chi vuole avere figli ed è sterile). Ancora indeciso, cambiai medico.

Nel frattempo, documentandomi su Internet, lessi che il gonfiore allo scroto poteva essere causato da un’ernia inguinale e dunque effettuai anche un ecografia testicolare con il seguente responso: “testicoli volumetricamente e strutturalmente nella forma. Si segnala la presenza di una piccola formazione ipo – anecogena a livello della testa dell’epididimo destro con diametro maggiore di 8 mm compatibile con formazione di tipo cistico”.
Di ernia, però, non c’erano tracce.

Siamo ad ottobre scorso e, su richiesta di un nuovo urologo, effettuo l’esame delle urine, urinocoltura e una spermicoltura. Esami tutti con esito negativo e con nulla di rilevante. Quindi mi è stato prescritto una dose di Overal 300 per 15 giorni e un Ipertrofan 40 per 20 giorni diagnosticandomi una prostatite probabilmente causata da un’infezione presa in sala operatoria durante l’intervento al testicolo. Negli esami successivi delle urine è stata riscontrata la presenza di alcuni leucociti ben conservati e delle cellule epiteliali B.V.U.
A distanza di un mese (dicembre) ho rieseguito lo stesso ciclo di medicinali per lo stesso periodo di tempo e dopo tre mesi (dunque qualche settimana fa) ho eseguito nuovamente le analisi delle urine. Rispetto alle analisi precedenti, in più, sono state trovate lievi tracce di sangue e qualche forma rara di emazie. Durante questa terapia la situazione è leggermente migliorata, ma non di molto. Ho notato che lo sgocciolamento (a) era diminuito, e anche la quantità di gocce di urina perse, mentre gli altri sintomi erano poco frequenti se non del tutto assenti.
A distanza però di una settimana dalla fine della cura, tutti i sintomi sono tornati e in particolare ho riscontrato nuovi sintomi - quelli descritti nei punti d), e) ed f).
Nella nuova cura prescritta, il peso dei medicinali è stato aumentato con diagnosi una prostatite cronica. Dovrò assumere una compressa di Ipertrofan 40 al giorno per tre mesi e una compressa di Bactrim ogni dodici ore nei primi 10 giorni dei 3 mesi.

Nelle varie visite urologiche seguite, sempre con lo stesso medico, mi è stata controllata ecograficamente la prostata che risulta in buone condizioni, così come l’assenza di ernia inguinale.

Il “dubbio” è sorto quando il medico della mutua mi ha sottolineato che la cura che dovrò seguire nei prossimi tre mesi è molto forte, soprattutto in considerazione del Bactrim. Il consiglio è stato quello di rivolgermi ad un altro medico…
Personalmente mi fido del lavoro e della terapia che sto seguendo con questo urologo ma confesso che qualche dubbio e qualche “pensierino” di sentire una terza voce mi sia venuta…

Quale consiglio mi date? Seguo la terapia prescritta? E dai sintomi cosa mi diagnostichereste voi? Devo fare altri esami (come quello del sangue)?
Infine secondo voi il gonfiore allo scroto potrebbe essere un’ernia o un effetto della prostatite?
Grazie per l’attenzione
[#1]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro amico, mi sembra che ci sia piuttosto poco da discutere... in base a quanto da lei raccontato minuzosamente è chiaro che lei ha un quadro di varicocele sintomatico con associata ipermobilità testicolare. I disturbi dello sgocciolamento potrebbero essere dovuti ad una forma di infezione o irritazione alla prostata o anche alle vescichette seminali. Il mio consiglio è di non esitare a rivolgersi ad un urologo della sua zona per inquadrare organicamente il problema e risolverlo.
Ad onore del vero devo dirle che per la scelta del trattamento del varicocele ci penserei bene a fare la scleroembolizzazione, magari riservandola ad un secondo momento se l'intervento chirurgico non dovesse dare i risultati sperati.
Le riporto che in letteratura le recidive post-scleroembolizzazione sono più numerose di quelle post-chirurgia. Ad ogni modo la scelta è unicamente sua.
Si affidi all'urologo e tanti auguri per una buona risoluzione del caso.
dott. Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#2]
Utente
Utente
Per verificare la presenza del varicocele che esame dovrei fare? Dovrei rivolgermi ad un andrologo o ad un urologo?
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

deve rivolgersi ad un medico che possa visitarla da vicino. Sara' lui stesso a chiedere degli esami specifici in caso di dubbio.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Anzitutto le consiglio di farsi visitare dal medico di base. Quanto alla competenza specialistica, il varicocele è un patologia urologica ed andrologica, quindi l'uno vale l'altro a patto che sia ben addestrato a tale intervento.
dott. Daniele Masala.
[#5]
Utente
Utente
Ringrazio entrambi per le gentili e celeri risposte!
Ricapitolando...

- lo "sgocciolamento" e i vari bruciori sono dovuti da una prostatite;
- il formicolio è causato dal varicocele;
- il testicolo destro mobile da ipermobilità testicolare;
- devo fare un ecocolodoppler per sapere lo stato del varicocele;

I dubbi che mi rimangono ora:

1 - Il gonfiore allo scroto da cosa può essere causato? Sempre dal varicocele?
2 - La presenza del varicocele implica che non debba fare sforzi. Posso comunque fare nuoto libero?
2 - Devo proseguire la cura di antibiotici prescritti dal mio urologo per curare la prostatite (visto che sembra comunque esserci) o abbandono tutto per "dedicarmi" solo al varicocele??
3 - Devo dare priorità al varicocele? E l'unica soluzione è operarmi???
4 - Qual è la soluzione per l'ipermobilità testicolare?
5 - Come mai si sono concentrate tutte queste cose?? Sono patologico?
6 - Sapreste consigliarmi un urologo di Bari (o delle vicinanze) esperto per il mio caso? Non voglio affidarmi al "caso"...
Grazie in anticipo...
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