Malformazione renale
Salve a tutti,
Ho 28 anni e una storia alquanto complessa relativa al mio rene destro. In data 8 febbraio vengo ricoverata in chirurgia d'urgenza poiché accuso forti dolori al fianco destro, febbre a 38.5 e ematuria. Da ecografia renale subito si capisce che qualcosa non va, viene riscontrata idronefrosi di 3o grado per presunta stenosi del giunto pieloureterale e per drenare il rene mi viene applicata una nefrostomia percutanea. Faccio terapia antibiotica di 15 gg con augmentin e vengono effettuati ulteriori accertamenti : pielografia ascendente, rmn con contrasto e uro tac.
Da questi esami viene accertata la seguente diagnosi : rara malformazione consistente in stenosi del giunto del distretto inferiore in doppio distretto con uretere bifido associata a megapolicalicosi.
Il terzo superiore del rene ha spessore parenchimale conservato, è presente un distretto separato per il gruppo caliceale superiore, non dilatato e di cui si opacizza l'uretere. È invece ridotto lo spessore della corticale del terzo medio inferiore del rene ( max 6 mm). Le strutture del distretto renale inferiore appaiono dilatate e deformate a monte di un sistema collettore di scarico ridotto ( larghezza 3 cm , spessore 0.3 mm). Non si apprezzano dilatazioni di calibro dell'uretere.
Per quanto riguarda il rene sinistro risulta perfettamente normale ma di dimensioni lievemente superiori alla norma, ma non si evidenza idronefrosi.
Alla luce di ciò, sono stata sottoposto ad intervento in robotica, in cui è stata effettuata un'anastomosi su stent ureterale destro precedentemente posizionato. È stato congiunto, in parole povere, l'uretere principale con il distretto renale inferiore, eliminando la parte stenotica. Dal punto di vista chirurgico l'intervento è riuscito, sono stata dimessa senza complicazioni con stent e nefrostomia.
Dopo circa un mese ho rimosso lo stent e ho effettuato una pielografia trans nefrostomica, che ha evidenziato il permanere della megapolicalicosi e dell'idronefrosi e un ritardato passaggio del mezzo di contrasto solo in posizione supina. Non evidenziato stravaso di mezzo di contrasto.
Adesso ho rimosso la nefrostomia, non ho avuto coliche, mi sottopongono a controlli serrati con ecografie seriate. Ma da quando ho rimosso lo stent, continuo ad avere cistiti, ho preso Monuril, gentalyn e ora ciproxin tutto basato su antibiogramma ( E. coli carica 500000 )
Ho giovamento per due giorni ma già durante terapia antibiotica, ora sono al terzo giorno di ciproxin, ricompaiono i sintomi: bruciore a livello dell'uretra... solo questo è il sintomo e stimolo ad urinare spesso. Volevo un confronto con voi... perché non ne vengo fuori? È per la mia situazione renale, oppure perché ho una colite persistente ? Prendo fermenti in abbondanza, bevo tantissimo, mi lavo dalla vagina verso l'ano e mai viceversa, uso asciugamani separate per le due parti e uso solo salvaslip in cotone. Cosa devo fare di più ?
Grazie mille
Ho 28 anni e una storia alquanto complessa relativa al mio rene destro. In data 8 febbraio vengo ricoverata in chirurgia d'urgenza poiché accuso forti dolori al fianco destro, febbre a 38.5 e ematuria. Da ecografia renale subito si capisce che qualcosa non va, viene riscontrata idronefrosi di 3o grado per presunta stenosi del giunto pieloureterale e per drenare il rene mi viene applicata una nefrostomia percutanea. Faccio terapia antibiotica di 15 gg con augmentin e vengono effettuati ulteriori accertamenti : pielografia ascendente, rmn con contrasto e uro tac.
Da questi esami viene accertata la seguente diagnosi : rara malformazione consistente in stenosi del giunto del distretto inferiore in doppio distretto con uretere bifido associata a megapolicalicosi.
Il terzo superiore del rene ha spessore parenchimale conservato, è presente un distretto separato per il gruppo caliceale superiore, non dilatato e di cui si opacizza l'uretere. È invece ridotto lo spessore della corticale del terzo medio inferiore del rene ( max 6 mm). Le strutture del distretto renale inferiore appaiono dilatate e deformate a monte di un sistema collettore di scarico ridotto ( larghezza 3 cm , spessore 0.3 mm). Non si apprezzano dilatazioni di calibro dell'uretere.
Per quanto riguarda il rene sinistro risulta perfettamente normale ma di dimensioni lievemente superiori alla norma, ma non si evidenza idronefrosi.
Alla luce di ciò, sono stata sottoposto ad intervento in robotica, in cui è stata effettuata un'anastomosi su stent ureterale destro precedentemente posizionato. È stato congiunto, in parole povere, l'uretere principale con il distretto renale inferiore, eliminando la parte stenotica. Dal punto di vista chirurgico l'intervento è riuscito, sono stata dimessa senza complicazioni con stent e nefrostomia.
Dopo circa un mese ho rimosso lo stent e ho effettuato una pielografia trans nefrostomica, che ha evidenziato il permanere della megapolicalicosi e dell'idronefrosi e un ritardato passaggio del mezzo di contrasto solo in posizione supina. Non evidenziato stravaso di mezzo di contrasto.
Adesso ho rimosso la nefrostomia, non ho avuto coliche, mi sottopongono a controlli serrati con ecografie seriate. Ma da quando ho rimosso lo stent, continuo ad avere cistiti, ho preso Monuril, gentalyn e ora ciproxin tutto basato su antibiogramma ( E. coli carica 500000 )
Ho giovamento per due giorni ma già durante terapia antibiotica, ora sono al terzo giorno di ciproxin, ricompaiono i sintomi: bruciore a livello dell'uretra... solo questo è il sintomo e stimolo ad urinare spesso. Volevo un confronto con voi... perché non ne vengo fuori? È per la mia situazione renale, oppure perché ho una colite persistente ? Prendo fermenti in abbondanza, bevo tantissimo, mi lavo dalla vagina verso l'ano e mai viceversa, uso asciugamani separate per le due parti e uso solo salvaslip in cotone. Cosa devo fare di più ?
Grazie mille
[#1]
Mancano dati come la distanza di tempo dall'intervento.
Non è raro che dopo un pperiodo pittosto lungo di permanenza di cateteri e/o stents permangano disturbi minzionali.
Sarebbe utile un ecografia con valutazione del residuo post-minzionale che può mantenere la patologia infettiva sine die.
L'intervento che ha subito è certamente un intervento piuttost complesso e ambizioso ma giusto per un filo di dubbio mi chiedo se non sarebbe stato meno ambizioso e dal risultato più favorevole un'eminefrectomia del distretto inferiore( ma potrei sbagliare non avendo visto la documentazione )con asportazione dell'uretere omolaterale
Non è raro che dopo un pperiodo pittosto lungo di permanenza di cateteri e/o stents permangano disturbi minzionali.
Sarebbe utile un ecografia con valutazione del residuo post-minzionale che può mantenere la patologia infettiva sine die.
L'intervento che ha subito è certamente un intervento piuttost complesso e ambizioso ma giusto per un filo di dubbio mi chiedo se non sarebbe stato meno ambizioso e dal risultato più favorevole un'eminefrectomia del distretto inferiore( ma potrei sbagliare non avendo visto la documentazione )con asportazione dell'uretere omolaterale
Dr. eduard bercovich
[#2]
Utente
Salve dottore,
Sono stata operata un mese fa e ho rimosso lo stent una settimana fa.
Lei ha ragione, la prima ipotesi era di effettuare un intervento chirurgico in open e valutare se eseguire eminefrectomia, ma ho omesso un particolare:
Ho effettuato una scintigrafia renale sequenziale che ha decretato una funzionalità del rene destro pari al 40%. Con questo valore il medico ha optato per una chirurgia ricostruttiva, ma era anche lui incredulo che potessimo avere un risultato del genere.
Si per ora avverto un fastidio simil bruciore continuo a livello dell'uretra ( ho anche una irritazione della pelle vaginale forse perché mi lavo troppo e spesso!) e un fastidio quando la vescica si riempie, come se debba svuotarla subito !
Dove posso effettuare questa ecografia dottore? Potrebbe farsi privatamente?
Grazie mille
Sono stata operata un mese fa e ho rimosso lo stent una settimana fa.
Lei ha ragione, la prima ipotesi era di effettuare un intervento chirurgico in open e valutare se eseguire eminefrectomia, ma ho omesso un particolare:
Ho effettuato una scintigrafia renale sequenziale che ha decretato una funzionalità del rene destro pari al 40%. Con questo valore il medico ha optato per una chirurgia ricostruttiva, ma era anche lui incredulo che potessimo avere un risultato del genere.
Si per ora avverto un fastidio simil bruciore continuo a livello dell'uretra ( ho anche una irritazione della pelle vaginale forse perché mi lavo troppo e spesso!) e un fastidio quando la vescica si riempie, come se debba svuotarla subito !
Dove posso effettuare questa ecografia dottore? Potrebbe farsi privatamente?
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 28/04/2018.
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