Il pene ha subito una leggera pendenza
Buonasera a distanza di 1 anno dalla prima valutazione dinamica il pene ha subito una leggera pendenza a sinistra e ha fatto una leggera curva nella parte adiacente al glande. Mi fu diagnosticata una placca di 9 millimetri per tre mesi ho preso gli integratori sursum e peryenomu plus è poi li ho sospeso per 3 mesi.
Le funzioni ed i rapporti sono fattibili senza problemi ma comunque a distanza di 1 anni c è stata una modifica della forma
Eventuale operazione ha riuscita 100 % ?
Avete altri consigli data l'età ?
Grazie
Le funzioni ed i rapporti sono fattibili senza problemi ma comunque a distanza di 1 anni c è stata una modifica della forma
Eventuale operazione ha riuscita 100 % ?
Avete altri consigli data l'età ?
Grazie
[#1]
Gentile lettore,
di quale operazione stiamo parlando?
Lei sembra lamentare un'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie, patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento, nessuna di queste strategie "garantisce il 100% di riuscita".
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
di quale operazione stiamo parlando?
Lei sembra lamentare un'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie, patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.
La causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Un'osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento, nessuna di queste strategie "garantisce il 100% di riuscita".
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 23/04/2018.
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