Giuntopatia renale
Salve ho 30 anni e nel mese di dicembre sono stata operata per giuntopatia renale in robotica. Prima dell’operazione avevo una dilatazione di 56 mm. A seguito dell operazione ho subito avuto problemi di ragadi e infezioni urinarie. Ora sono passate e ho fatto un eco addome che mostra chiaramente un aumento di dilazione pari a 70mm. Non capisco perché sia successo ciò. Cioè le parole sono queste: dilazione calico- pielica con diametro dell’ AP di 7cm e uretere lombare sx non dilatato in zona pielureteroplastica. E’ possibile che la compressione che provoca la mia dilazione non sia solo dovuto al restringimento del canale ureterale ma che ci siano elementi esterni che la causano? È possibile che l’operazione abbia risolto solo una parte del problema?
Vi ringrazio
Vi ringrazio
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Sulle misure rilevate dall'ecografia non si deve mai far conto eccessivo, se vi sono dei dubbi è sempre necessario eseguire una TAC, ovviamente da confrontare con una simile indagine che immagniamo sia stata eseguita prima dell'intervento. D'ogni modo sarebbe importante sapere da quanto tempo è stato rimosso lo stent, quanto tempo lo ha portato in precedenza e se attualmente sono presenti disturbi di qualsiasi tipo ed entità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
precisamente l'operazione è avvenuta il 28 dicembre 2017 e lo stent è stato rimosso il 9 febbraio 2018 a seguito di precedente infezione alle vie urinarie. NON è stata eseguita TAC ne prima ne dopo l 'intervento.
Oltre all'ecografia del 15 aprile 2018 che le precedentemente descritto il giorno 19 Maggio 2018 ho svolto una scintigrafia renale dove c'è chiaramente scritto ciò: "in fase di perfusione e corticale il rene sinistro appare nettamente ipoperfuso e ipocaptante "in toto". La fase di escrezione è poco visualizzata per lento accumulo paranchimale. Lo stimolo diuretico non induce significativo deflusso di radiourina. La conclusione dell'indagine evidenza una riduzione della funzione renale sinistra in un quadro di sospetto significato ostruttivo. "
ciò significa che l'ostruzione pre operazione è tutt'ora presente e la situazione in 5 mesi è decisamente peggiorata. A questo punto io mi chiedo cosa sia successo ... se è possibile ditemi cosa si potrebbe fare
Oltre all'ecografia del 15 aprile 2018 che le precedentemente descritto il giorno 19 Maggio 2018 ho svolto una scintigrafia renale dove c'è chiaramente scritto ciò: "in fase di perfusione e corticale il rene sinistro appare nettamente ipoperfuso e ipocaptante "in toto". La fase di escrezione è poco visualizzata per lento accumulo paranchimale. Lo stimolo diuretico non induce significativo deflusso di radiourina. La conclusione dell'indagine evidenza una riduzione della funzione renale sinistra in un quadro di sospetto significato ostruttivo. "
ciò significa che l'ostruzione pre operazione è tutt'ora presente e la situazione in 5 mesi è decisamente peggiorata. A questo punto io mi chiedo cosa sia successo ... se è possibile ditemi cosa si potrebbe fare
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Le possibilità sono essenzialemnte due:
- si è manifestata una precoce recidiva del rwstingimento dell'uretere nella zona operata, nella quale può aver avuto un ruolo la precoce infezione urinaria di cui ci ha parlato;
- le condizioni del rene erano già talmente degradate prima dell'intervento, che comunque nonostante la disostruzione.le cavità sono rimaste atoniche ed incapaci di scaricare attivamente.
Nella nostra esperienza la seconda condizione è più verosimile dalla prima. a patto ovviamente che l'intervento sia stato eseguito correttamente, cosa su cui ovviamente non abbiamo ragione di dover dubitare.
In ogni caso, a nsotro parere, rima di prendere qualsiasi tipo di decisione la situazione è da rivalutare endoscopicamente, con l'eventuale riposizionamento dello stent ueterale o di una protesi metallica settoriale, ovviamente se necesssario.
- si è manifestata una precoce recidiva del rwstingimento dell'uretere nella zona operata, nella quale può aver avuto un ruolo la precoce infezione urinaria di cui ci ha parlato;
- le condizioni del rene erano già talmente degradate prima dell'intervento, che comunque nonostante la disostruzione.le cavità sono rimaste atoniche ed incapaci di scaricare attivamente.
Nella nostra esperienza la seconda condizione è più verosimile dalla prima. a patto ovviamente che l'intervento sia stato eseguito correttamente, cosa su cui ovviamente non abbiamo ragione di dover dubitare.
In ogni caso, a nsotro parere, rima di prendere qualsiasi tipo di decisione la situazione è da rivalutare endoscopicamente, con l'eventuale riposizionamento dello stent ueterale o di una protesi metallica settoriale, ovviamente se necesssario.
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Utente
Benissimo mi ha spiegato perfettamente il mio caso. Ora hanno deciso di fare una nefrostomia temporanea per liberare il rene ma questa operazione cosa comporta per il mio corpo?quali controindicazioni potrebbero esserci? So che si rischi lesioni ad altri organi o ematomi è vero?solitamente quando ti dimettono consigliano di stare a riposo? Se si fa un lavoro dove si è sempre in piedi e si alzano pesi è consigliato fare cosa? E poi quali sono i risultati positivi della manovra?
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La nefrostomia è un passaggio intermedio, serve par fare una valutazione radiografica (pielografia discendente) e anche per "dare fiato" al rene sofferente. Certo è necessario portare un sacchetto di raccolta e non è una gran comodità, comunque certamente non si tratta della soluzione definitiva.
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Utente
Buonasera, ho effettuato la nefrostomia tutto è andato bene e sono riusciti a svuotare bene il rene al momento della manovra. Oggi è il primo giorno a casa e nel sacchetto che urina con il sangue è normale?e per quanti giorni potrà essere così? Lo chiedo per capire quando dovrò preoccuparmi ed eventualmente chiamare L ospedale
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Che ci siano ora tracce di sangue più o meno cospicue è normale, anzi, ci sarebbe quasi da stupirsi del contrario. In genere, dopo qualche giorno questo sanguinamento, che non è mai preoccupante, tende a ridursi, ma la presenza alternata di tracce di sangue può persistere per tutto il tempo in cui si mantiene la nefrostomia in sede.
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In assenza di febbre od altri segni di complicazione, l’esecuzione dell’urocoltura potrebbe portare alla prescrizione incongrua di antibiotici. Pertanto è opportuno che queste indicazioni vengano poste solo dallo specialista, che è in grado di interpretare il caso nel suo insieme
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Utente
Salve, ho la nefrostomia inserita oramai da 10gg. Non ho mai avuto dolore e L urina fino a sta notte è sempre stata chiara e limpida. Questa mattina mi sono svegliata con 40ml di liquido nero che puzza di uova marcio. Ora sto andando in ospedale. Ma cosa può essere siccesso? Per favore mi dica qualcosa
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Utente
Salve, in merito alla mia situazione precedentemente elencata ci sono novità che vorrei condividere. A seguito di clereance della creatinina dove il rene “malato” ha valore 18 è stato deciso di togliermi la nefrostomia che mi hanno inserito un mese e mezzo fa e x il momento si vorrebbe lasciare la situazione così e vedere se accuserò dolori o la situazione starà tranquilla e il rene quindi non dia ulteriori fastidi. Io chiedo è giusto aspettare? E nel caso in cui si deciderà di togliere il rene quanto secondo voi sarà il tempo di “degenza” post operatoria prima di tornare al lavoro?
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Questo rene può essere considerato una discutibile "ruota di scorta" e quindi mantenuto in sede nella misura in cui non sia esso stesso causa di complicazioni e disturbi. In effetti l'atteggiamento dei nostri Colleghi è condivisibile. Certo è che ai primi eventuali segni di complicazioni (dolore, febbre, ecc.) il rene dovrà essere rimosso. L'asportazione del rene in laparoscopia è un intervento in genere assai ben tollerato e la degenza post operatoria si può ridurre a soli 4-5 giorni.
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Di questa prospettiva dovrebbe parlare chiaramente con i nostri Colleghi che la stanno seguendo. Pensiamo che già entro qualche mese si potrà avere un'idea della possible evoluzione futura. In ogni caso, se mai si manifestassero complicazioni in gravidanza. vi sarebbe la possibiità di reinserire la nefrostomia od uno stent ureterale.
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Utente
Buonasera, i medici hanno deciso di rimuovere il rene. Io ora ho una nefrostomia inserita e ho una infezione batterica in corso che non mi crea sintomi o febbre ma è presente. Io ieri ho fatto gli esami preoperatori e ho presentato l’esito dell’urocoltura fatta presso un studio esterno. I medici hanno voluto ripetere l UROCOLTURA e quindi attendere di prescrivermi L antibiotico. Ora io chiedo: l’esito della nuova urocoltura arriverà giovedì della settimana prossima è solo dopo 4 giorni successivi a giovedì avrò l’intervento. È possibile che mi facciano l’operazione senza accertarsi che l infezione sia annientata? Cioè non sarebbe meglio spostare l’intervento?
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 4.9k visite dal 22/04/2018.
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