Catetere e danni alla prostata

Buongiorno,
vi scrivo per chiedere un parere e possibilmente avere una soluzione.
Ventidue giorni fa ho eseguito un intervento chirurgico in artroscopia di meniscectomia. Avendo optato per l'anestesia spinale, ho ritrovato la sensibilità all'arto solo dopo 5 ore e quella ai genitali non prima di 9 ore.
Avendo avuto un globo vescicale, mi è stato proposto l'inserimento di un catetere che a malincuore ho dovuto accettare. L'operazione, eseguita da due ragazzi, presumibilmente operatori socio sanitari, dell'introduzione del catetere non è riuscita, o meglio il tubicino entrava correttamente nell'uretra ma non riusciva a superare la prostata. Hanno provato alcune volte senza riuscirci. A quel punto è stato chiamato un medico che in men che non si dica ha inserito un nuovo catetere e con una facilità estrema ha completato correttamente l'operazione e l'urina ha riempito la sacca di plastica di quasi due litri di urina.
Avendo una soglia del dolore piuttosto alta, tant'è che il decorso post operatorio è stato regolare e non ho avvertito alcun dolore, se non un semplice fastidio al ginocchio operato. Ho avuto invece un problema piuttosto serio che tuttora mi affligge. Come le dicevo all'inizio, ho acquistato la sensibilità ai genitali solo dopo 9 ore dalla pratica dell'anestesia spinale, quindi ho cominciato ad avvertire delle trafitture nella pancia, precisamente sopra il pube e un bruciore molto intenso nella zona perineale, la sensazione è stata quella di avere un coltello infilato nell'ano, sensazione che è durata per ben due settimane.
Tengo a precisare che in accordo con il medico di base ho iniziato il giorno dopo l'intervento in artroscopia una terapia antibiotica con due compresse al dì, intervallate ogni 12 ore, di ciproxin 500 come profilassi alla possibile infezione del catetere.
Nonostante questo, a distanza di quasi un mese, sento ancora quelle strane fitte nella zona perineale e sul ventre, sopra all'apparato genitale. La mia domanda è questa: c'è il rischio che i primi due tentativi di inserire il catetere eseguiti maldestramente dai due ragazzi abbiano spinto e danneggiato la prostata, visto che significavano che il tubicino del catetere non riusciva attraversarla?
Tengo a precisare che non ho mai avuto prostatiti prima di questo spiacevolissimo inconveniente.
Ringrazio i medici che risponderanno al mio fastidioso problema.
Grazie.
Luca
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Dubitiamo che vi sia stata una reale causa infettiva, piuttosto traumatica. La zona è molto,sensibile e delicata, non è necessario ipotizzare un danno grave per giustificare i suoi disturbi. Se, a parte i dolori, lei urina in modo regolare, è verosimile che il fastidio tenda a scemare, anche se lentamente. Se così non fosse, sarà il caso di sottoporsi ad una visita urologica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
io urino in modo regolare, ma la cosa che mi preoccupa è il continuo dolore nella zona perineale e nel ventre, appena sopra all'apparato genitale.
Lei ritiene che queste fitte siano dovute al trauma che ha subito la prostata durante i primi tentativi mal riusciti di inserire il catetere?
Quest'ultimo potrebbe aver causato un danno prostatico?
Sottolineo che sono già trascorsi 22 giorni dall'intervento e che mai prima d'ora avevo avuto fastidi di questo genere.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Si sottoponga alla visita di un nostro Collega specialista in urologia
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Utente
Utente
Prima di effettuare una visita urologica, non è meglio fare un'ecografia prostatica?
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Non immediatamente indispensabile, vista la storia, comunque se ha ha occasione senza ritardare la visita specialistica, faccia pure anche l'ecografia.
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Utente
Utente
Effettuata visita urologica come lei mi ha consigliato.
Il medico mi ha prescritto un'ecografia prostatica transrettale e alcuni esami del sangue da eseguire, tra cui il PSA. Null'altro in attesa degli esami.
Devo ritornare quando ho i referti.
Dottore, perdoni una domanda, ma cosa intendeva con la sua risposta "vista la storia?"
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Valutata l'evoluzione della situazione clinica.
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Utente
Utente
Bene, adesso dovrò nuovamente tornare a visita dall'urologo, perché a suo dire "senza un' ecografia transrettale e il PSA è impossibile fare diagnosi e non è corretto prescrivere alcun farmaco".
Vorrà dire che prenoterò e aspetterò i referti, quindi pagherò una nuova visita urologica.
Mah!
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Il PSA è un essenzialmente un marcatore tumorale, a nostro parere il suo utilizzo al di fuori di questi scopi non ha alcuna utilità. Si tratta comunque solo del nostro punto di vista comunque ...
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Utente
Utente
Che il PSA sia un marcatore tumorale è pacifico. Chiedendo delucidazioni all'urologo, mi è stato detto che è stato prescritto come completezza degli esami.
Resta il fatto però che senza aver prima visionato un'ecografia prostatica transerettale, non può prescrivermi nessun farmaco.
Quindi a breve dovrò ritornare nuovamente a visita e questo mi dispiace non poco.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Nell maggior parte dei casi è normale che vi sia una prima visita di orientamento con richiesta di accertamenti mirati, seguita da un controllo con diagnosi definitiva ed eventuali indicazioni terapeutiche e/o operative.
[#12]
Utente
Utente
Avendo ancora molto male nella zona perineale e nel basso ventre, volevo sapere quali danni può aver causato l'inserimento errato del catetere vescicale.
Qualcuno può spiegarmi?
Dall'ecografia inoltre risulta un residuo post minzionale pari a circa 60 cc, residuo minzionale che non avevo mai avuto prima.
[#13]
Utente
Utente
Qualcuno può gentilmente rispondermi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
L'inserimento di un comune catetere vescicale morbido può non riuscire al primo tentativo per vari motivi, compresa la scarsa pratica di chi lo esegue, ma non è verosimile che si creino dei danni veramente gravi. Pertanto è poco verosimile che i suai attuali disturbi siano da ascrivere a quella causa. Sulla natura di questi disturbi, a distanza non è possibile giudicare, la valutazione diretta è imprescindibile. Un residuo vescicale di 60 cc dopo l'ecografia non è di per sè significativo e va comunque valutato nell'insieme del bilancio minzionale (qualità del flusso, frequenza degli stimoli, eccetera).
[#15]
Utente
Utente
La ringrazio per avermi risposto.

Tenga però presente che un residuo vescicale di 60 cc non l'avevo mai avuto prima d'ora. Dato che eseguo, ogni anno, un'ecografia addominale completa, inclusa vescica e prostata.

Sempre dopo l'inserimento del catetere ho notato un altro spiacevolissimo effetto collaterale, ovvero l'eiaculazione retrograda, disturbo mai avuto prima.

A questo punto dubito seriamente che il catetere non abbia creato danni.

Esiste un farmaco che potrebbe dare sollievo al mio problema?

Ringrazio ancora tutti coloro che mi daranno risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Abbiamo il dubbio che per proprio questi disturbi le sia stato consigliato un farmaco della famiglia degli alfa-litici (es. tamsulosina) il cui quasi costante effetto collaterale è proprio l'eiaculazione retrograda. In ogni caso a distanza non è possibile dire molto di più, la valutazione diretta è indispensabile.
[#17]
Utente
Utente
Dottore, io la ringrazio per la disponibilità, ma mi chiedo veramente se lei abbia letto attentamente quanto ho scritto. E ne dubito davvero.

Nessun farmaco alfa litico mi è stato prescritto dall'urologo, se non un nuovo controllo tra 90 gg, per questo domandavo, dato che si è aggiunto o forse sarebbe meglio dire aggravato un ulteriore problema.

Saluti
[#18]
Utente
Utente
Gentili Dottori,
vi scrivo in quanto a distanza di nove mesi non ho risolto il mio problema.
E' ormai evidente che la manovra errata dell'inserimento del catetere vescicale abbia lesionato in parte la prostata, persiste infatti ancora molto dolore al ventre e nella zona perineale tanto da non riuscire a correre.
Il getto dell' eiaculazione è molto bassa e poca, rispetto a prima dell'intervento, e in alcuni casi retrograda.
Qualcuno può darmi qualche suggerimento sul da farsi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
La persistenza dei sintomi impone ovviamente che la situazione venga definitivamente chiarita con una valutazione specialsitica diretta, con assai verosimili indicazioni ad un riscontro endoscopico.
[#20]
Utente
Utente
Dottore, quello è ovvio, le visite urologiche sono state eseguite, così come esami del sangue, lo spermiogramma e spermiocoltura, ma non riesco a uscirne.

Con le risposte scontate che mi dà, mi sembra di sognare.

Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
E' stata anche eseguita l'endoscopia? Che cosa si è visto? Non è certo con la spermiocoltura che si può pensare di definire la situazione.
[#22]
Utente
Utente
Gentile dottore,
l'endoscopia mi è stata sconsigliata, in quanto ritenuta troppo invasiva per il problema presente infiammatorio, dovuto appunto all'errato inserimento del catetere.

Mi è stato prospettato una uretrografia retrograda.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
L'indagine radiologica costituisce un tempo intermedio, che può fornire solo una parte di informazioni, d'altronde una valutazione endoscopica ambulatoriale con strumento flessibile non può essere considerata invasiva. Si tratta comunque solo del nostro punto di vista. L'importante nel suo interesse è che si inizi a fare qualcosa.
[#24]
Utente
Utente
Da ciò che sembrava una cosa banale è uscito fuori qualcosa di molto serio e fastidioso.

Caro dottore, in questi mesi è stato fatto molto più di "qualcosa", visite urologiche, con tanto di esplorazione rettale, ecografie su ecografie, esami del sangue, spermiogramma, spermiocoltura, assunzione di antinfiammatori non steroidei, di prodotti fitoterapici, molecole differenti di antibiotici e cortisone.

Se lei chiama tutto questo "qualcosa", io alzo le mani, perché proprio io e lei non ci capiamo.

Dopo Natale proverò con l'uretrografia retrograda.

Saluti e grazie.
Prostata

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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