Dolori testicolari e inguinali
Gentili dottori, cercherò di esporre il mio problema nel modo più possibile sintetico per non abusare del vostro tempo.
Patologie urologiche già note prima del verificarsi dei sintomi di seguito riportati: varicocele al testicolo sinistro (classificato di III grado nel 2011) e due episodi di coliche renali, il primo nel 2004 e il secondo nel 2016.
Ai primi di gennaio 2018 ho iniziato a sperimentare occasionali sensazioni di prurito e lieve bruciore nella zona perianale e scrotale, di tanto in tanto associate a lieve fastidio durante la minzione.
Pochi giorni dopo, sono insorti improvvisi dolori acuti e subacuti al testicolo sinistro in posizione seduta (al lavoro o durante la guida) e soprattutto durante la notte. I dolori si sono poi irradiati all’inguine e alla muscolatura posteriore della gamba sinistra.
Verso la fine di gennaio sono stato visitato da un urologo che, sulla base di una rapida ecografia, ha rilevato una “punta d’ernia bilaterale” e ha diagnosticato un’infiammazione della prostata prescrivendo serenoa repens per 60gg e Brufen per 10gg.
Dato che i sintomi si continuavano a ripresentare, il medico di base mi ha prescritto:
- esame del sangue che non ha rilevato anomalie (VES 4, PSA 0,42, PSA 0,22) ;
- ecografia dell’addome inferiore che ha non ha rilevato alterazioni della prostata (ha solo segnalato una incisura del profilo esterno del III inferiore del rene sinistro);
- ecocolordoppler che ha solo confermato la presenza del varicocele di III grado.
- ecografia transrettale che ha non ha rilevato anomalie della prostata.
Due settimane fa sono stato visitato da un radiologo che, tramite ecografia scrotale, ha invece constatato l’aggravamento del varicocele a carico del testicolo sinistro riclassificandolo di quarto grado e la formazione di un nuovo varicocele di II grado a carico del testicolo destro. Il radiologo mi ha consigliato l’intervento tramite scleroembolizzazione retrograda.
Il dolore al testicolo nel frattempo è quasi svanito. Permangono:
- un'occasionale sensazione di prurito/formicolio/bruciore ai testicoli e alla zona perianale;
- indolenzimento della muscolatura posteriore della gamba sinistra che sfocia in occasionali crampi al polpaccio;
- dolore moderato all’inguine sinistro che risale lungo il fianco fino al costato.
Mi è capitato di provare anche un dolore alla base del pene simile a quello sperimentato durante la fase finale delle coliche renali (ossia in fase di espulsione dei calcoli).
A vostro parere l'intervento al varicocele è necessario nonostante l'attenuazione dei sintomi?
Quali ulteriori esami diagnostici consigliereste per escludere un problema alla prostatata, di carattere erniario o renale?
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Patologie urologiche già note prima del verificarsi dei sintomi di seguito riportati: varicocele al testicolo sinistro (classificato di III grado nel 2011) e due episodi di coliche renali, il primo nel 2004 e il secondo nel 2016.
Ai primi di gennaio 2018 ho iniziato a sperimentare occasionali sensazioni di prurito e lieve bruciore nella zona perianale e scrotale, di tanto in tanto associate a lieve fastidio durante la minzione.
Pochi giorni dopo, sono insorti improvvisi dolori acuti e subacuti al testicolo sinistro in posizione seduta (al lavoro o durante la guida) e soprattutto durante la notte. I dolori si sono poi irradiati all’inguine e alla muscolatura posteriore della gamba sinistra.
Verso la fine di gennaio sono stato visitato da un urologo che, sulla base di una rapida ecografia, ha rilevato una “punta d’ernia bilaterale” e ha diagnosticato un’infiammazione della prostata prescrivendo serenoa repens per 60gg e Brufen per 10gg.
Dato che i sintomi si continuavano a ripresentare, il medico di base mi ha prescritto:
- esame del sangue che non ha rilevato anomalie (VES 4, PSA 0,42, PSA 0,22) ;
- ecografia dell’addome inferiore che ha non ha rilevato alterazioni della prostata (ha solo segnalato una incisura del profilo esterno del III inferiore del rene sinistro);
- ecocolordoppler che ha solo confermato la presenza del varicocele di III grado.
- ecografia transrettale che ha non ha rilevato anomalie della prostata.
Due settimane fa sono stato visitato da un radiologo che, tramite ecografia scrotale, ha invece constatato l’aggravamento del varicocele a carico del testicolo sinistro riclassificandolo di quarto grado e la formazione di un nuovo varicocele di II grado a carico del testicolo destro. Il radiologo mi ha consigliato l’intervento tramite scleroembolizzazione retrograda.
Il dolore al testicolo nel frattempo è quasi svanito. Permangono:
- un'occasionale sensazione di prurito/formicolio/bruciore ai testicoli e alla zona perianale;
- indolenzimento della muscolatura posteriore della gamba sinistra che sfocia in occasionali crampi al polpaccio;
- dolore moderato all’inguine sinistro che risale lungo il fianco fino al costato.
Mi è capitato di provare anche un dolore alla base del pene simile a quello sperimentato durante la fase finale delle coliche renali (ossia in fase di espulsione dei calcoli).
A vostro parere l'intervento al varicocele è necessario nonostante l'attenuazione dei sintomi?
Quali ulteriori esami diagnostici consigliereste per escludere un problema alla prostatata, di carattere erniario o renale?
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione.
[#1]
Gentile lettore,
alla sua età, un varicocele che non è sintomatico in modo continuo, cioè non da problemi, non ha una indicazione chiara verso una strategia chirurgica.
Senta ora il suo urologo di riferimento e si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
alla sua età, un varicocele che non è sintomatico in modo continuo, cioè non da problemi, non ha una indicazione chiara verso una strategia chirurgica.
Senta ora il suo urologo di riferimento e si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente una prospettiva terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Utente
Gentile dottore,
le sono grato per il tempo che mi ha dedicato. Avendo ricevuto indicazioni contrastanti da suoi colleghi, un ulteriore e autorevole parere (pur negli ovvi limiti di un consulto a distanza) mi sarà certamente d'aiuto.
Lei visita anche a Roma? Mi permetto di domandarglielo perché su questo sito il suo nome compare nell'elenco degli urologi di Roma ma on line è possibile prenotare solo presso gli studi di Firenze e Milano.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
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Lei visita anche a Roma? Mi permetto di domandarglielo perché su questo sito il suo nome compare nell'elenco degli urologi di Roma ma on line è possibile prenotare solo presso gli studi di Firenze e Milano.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
[#3]
Gentile lettore,
le sue informazioni sono corrette e al suo quesito, non di interesse generale, può trovare una risposta, precisa e senza problemi, in altre sezioni del nostro sito.
Ancora un cordiale saluto.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 12/03/2018.
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