Prostatite, sclerosi collo vescicale o altro in paziente 26enne?
Sono un ragazzo di 26 anni, celiaco, apparentemente sano in tutto.
Dico ciò perchè da circa un anno e mezzo a questa parte sono in una sorta di calvario.
Per la precisione, due estati fa, senza motivo apparente, ebbi un attacco acuto di sintomatologia simile a quella della cistite: bisogno irrepellente di urinare, bruciore, pesantezza sulla vescica. Sintomi che si attenuarono lo stesso giorno dopo l'episodio acuto e che sparirono in due-tre giorni e perciò etichettai il tutto come un avvenimento sporadico, magari dovuto alla giornata in spiaggia passata.
Da premettere che da bambino sono stato SEMPRE attanagliato da questi sintomi, collegati ai disturbi gastrointestinali (bruciore durante la minzione, dolori o fitte intorno all'ano dopo la minzione), sintomi spariti per oltre 10 e di più anni fino ad ora.
In ogni caso, dopo quell'evento si susseguì un anno di tranquillità quando l'estate scorsa ecco ricomparire nuovamente una fase acuta, al quale seguirono analisi delle urine (che non evidenziarono alcunchè) e due visite urologiche.
La prima mi ispezionò la prostata manualmente e il medico disse semplicemente che avevo una leggera prostatite probabilmente con un leggero ingrossamento della prostata e mi prescrisse un'ecografia insieme ad un decongestionante
Ecografia che effettuai da un urologo in privato, il quale non evidenziò alcunchè di anomalo, anzi, disse pure che avevo la prostata piccola, altro che ingrossata. Solo che non riuscì a verificare la presenza di residui dopo essermi svuotato la vescica in quanto avevo bevuto veramente tanto ed essa continuava a riempirsi.
In ogni caso, dopo la visita non mi prescrisse alcunchè tranne consigliarmi fibre e acqua, declassando il tutto come attacchi sporadici e di ripresentarmi da lui in caso fossero ricomparsi i sintomi, accennandomi ad una possibile sclerosi del collo vescicale congenita che si presenterebbe nella mia fascia di età.
Dopo la visita, fatta a novembre, vivo tra alti e bassi. Attacchi acuti non ne ho, ma ho una certa cronicizzazione della sintomatologia: sentore di vescica pesante, goccia di urina che vuole uscire sempre (incontinenza??), dolorini intorno all'ano a volte, minzioni frequenti con necessità di "spingere" per farla tutta (scusate la descrizione "terra terra"), fastidio nell'uretra. Ho notato però che al mattino la sintomatologia sembra attenuarsi, riuscendo a svuotare la vescica con senso davvero liberatorio durante la visita mattutina al bagno.
La vita sessuale non ne viene compromessa, almeno per ora. Solo che a volte capita che i sintomi si presentino dopo una fase di eccitazione prolungata che mi costringono a concludere il tutto per avere sollievo.
E ora inizio a preoccuparmi, soprattutto se dalle analisi effettuate per ora non viene rilevato niente di anomalo. Perciò vorrei chiedere a voi, gentilmente, qualche consiglio sul da farsi e se sia il caso di preoccuparmi o meno. Vale a dire, qualsiasi possa essere la diagnosi, potrebbe essere qualcosa di preoccupante?
Dico ciò perchè da circa un anno e mezzo a questa parte sono in una sorta di calvario.
Per la precisione, due estati fa, senza motivo apparente, ebbi un attacco acuto di sintomatologia simile a quella della cistite: bisogno irrepellente di urinare, bruciore, pesantezza sulla vescica. Sintomi che si attenuarono lo stesso giorno dopo l'episodio acuto e che sparirono in due-tre giorni e perciò etichettai il tutto come un avvenimento sporadico, magari dovuto alla giornata in spiaggia passata.
Da premettere che da bambino sono stato SEMPRE attanagliato da questi sintomi, collegati ai disturbi gastrointestinali (bruciore durante la minzione, dolori o fitte intorno all'ano dopo la minzione), sintomi spariti per oltre 10 e di più anni fino ad ora.
In ogni caso, dopo quell'evento si susseguì un anno di tranquillità quando l'estate scorsa ecco ricomparire nuovamente una fase acuta, al quale seguirono analisi delle urine (che non evidenziarono alcunchè) e due visite urologiche.
La prima mi ispezionò la prostata manualmente e il medico disse semplicemente che avevo una leggera prostatite probabilmente con un leggero ingrossamento della prostata e mi prescrisse un'ecografia insieme ad un decongestionante
Ecografia che effettuai da un urologo in privato, il quale non evidenziò alcunchè di anomalo, anzi, disse pure che avevo la prostata piccola, altro che ingrossata. Solo che non riuscì a verificare la presenza di residui dopo essermi svuotato la vescica in quanto avevo bevuto veramente tanto ed essa continuava a riempirsi.
In ogni caso, dopo la visita non mi prescrisse alcunchè tranne consigliarmi fibre e acqua, declassando il tutto come attacchi sporadici e di ripresentarmi da lui in caso fossero ricomparsi i sintomi, accennandomi ad una possibile sclerosi del collo vescicale congenita che si presenterebbe nella mia fascia di età.
Dopo la visita, fatta a novembre, vivo tra alti e bassi. Attacchi acuti non ne ho, ma ho una certa cronicizzazione della sintomatologia: sentore di vescica pesante, goccia di urina che vuole uscire sempre (incontinenza??), dolorini intorno all'ano a volte, minzioni frequenti con necessità di "spingere" per farla tutta (scusate la descrizione "terra terra"), fastidio nell'uretra. Ho notato però che al mattino la sintomatologia sembra attenuarsi, riuscendo a svuotare la vescica con senso davvero liberatorio durante la visita mattutina al bagno.
La vita sessuale non ne viene compromessa, almeno per ora. Solo che a volte capita che i sintomi si presentino dopo una fase di eccitazione prolungata che mi costringono a concludere il tutto per avere sollievo.
E ora inizio a preoccuparmi, soprattutto se dalle analisi effettuate per ora non viene rilevato niente di anomalo. Perciò vorrei chiedere a voi, gentilmente, qualche consiglio sul da farsi e se sia il caso di preoccuparmi o meno. Vale a dire, qualsiasi possa essere la diagnosi, potrebbe essere qualcosa di preoccupante?
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Il problema è da approfondire con serietà.
Consiglio senz'altro di eseguire alcune indagini strumentali da concordare con il Curante , dosare nel sangue emocromo, indici di flogosi analisi delle urine ed eseguire ecografia addominale, sull'esito delle analisi sieriche e strumentali il Curante consiglierà la visita specialistica più appropriata
Consiglio senz'altro di eseguire alcune indagini strumentali da concordare con il Curante , dosare nel sangue emocromo, indici di flogosi analisi delle urine ed eseguire ecografia addominale, sull'esito delle analisi sieriche e strumentali il Curante consiglierà la visita specialistica più appropriata
Dr. Andrea Fandella
Consultant Urologia Rizzola di San Donà di Piave Ve,Villa Berica Vicenza, Villa Maria Padova , Hesperia Modena
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4k visite dal 10/02/2018.
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