Riecco la postatite
Circa un mese fa ho fatto una visita di controllo per monitorare lo stato della mia prostata, visto gli esiti trascorsi di prostatite.
L'esame obiettivo e la trans-rettale hanno permessi al medico di affermare che non ho alcun problema.
Invece da circa 5 giorni ho dei buoni fastidi (dolore all'eiaculazione, dolore all'uretra, tensione perineale, ecc...).
Contatto telefonicamente l'urologo e senza esitazione mi dice:
"tre cicli di 15 giorni/mese di tavanic e topster. Capita una riacutizzazione in questo periodo".
Ho iniziato da 4 giorni la terapia e oggi mi accorgo che a fine eiaculazione è uscito un pò di sangue.
Allora ritengo di essere stato fortunato ad anticipare la terapia, altrimenti avrei avuto un altro bell'episodio acuto (forse).
Vi chiedo:
- la strada praticata è corretta?
- come mai il sangue?
- possibile che mi reinfetto continuamente?
- ma quando ho fatto la eco, perchP la prostata non era dolente e non presentava segnali di infiammazione?
Ringrazio con calore
L'esame obiettivo e la trans-rettale hanno permessi al medico di affermare che non ho alcun problema.
Invece da circa 5 giorni ho dei buoni fastidi (dolore all'eiaculazione, dolore all'uretra, tensione perineale, ecc...).
Contatto telefonicamente l'urologo e senza esitazione mi dice:
"tre cicli di 15 giorni/mese di tavanic e topster. Capita una riacutizzazione in questo periodo".
Ho iniziato da 4 giorni la terapia e oggi mi accorgo che a fine eiaculazione è uscito un pò di sangue.
Allora ritengo di essere stato fortunato ad anticipare la terapia, altrimenti avrei avuto un altro bell'episodio acuto (forse).
Vi chiedo:
- la strada praticata è corretta?
- come mai il sangue?
- possibile che mi reinfetto continuamente?
- ma quando ho fatto la eco, perchP la prostata non era dolente e non presentava segnali di infiammazione?
Ringrazio con calore
[#1]
Caro lettore ,
purtroppo queste problematiche urologiche hanno questa caratteristica di recidivare con le fastidiose note a lei ormai note.
Se possono esserle utili ripeto pure a lei alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale a volte capaci di migliorare tutto il suo quadro clinico:
1)vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc ;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista andrologo che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
purtroppo queste problematiche urologiche hanno questa caratteristica di recidivare con le fastidiose note a lei ormai note.
Se possono esserle utili ripeto pure a lei alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale a volte capaci di migliorare tutto il suo quadro clinico:
1)vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza;
2)limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc ;
3)lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche;
4)altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5)combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6)spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7)tenere d'occhio la bilancia, spesso perdere peso migliora il quadro clinico, infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi;
8)infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista andrologo che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#2]
Ex utente
Ritengo di seguire quasi tutte le indicazioni da le descritte.
Non capisco però una cosa: perché smettere di bere tre ore prima di andare a letto? Cosa c'entra?
Pensi che io mi sveglio almeno 2 volte a notte e bevo!
Inoltre, una precisazione riguardo la emospermia di ieri: forse p stato un evento traumatico, in quanto dirante la corsa, avevo il testicolo dx in pò ritenuto causa freddo, e quando ho terminato mi faceva male. Oggi ho ancora del dolore. Forse è stata questa la causa, a maggior ragione che il sangue è uscito a fine eiaculazione e non all'inizio.
Concludo chiedendole: perché quando c'è freddo e lo scroto ri raggrinzisce, il testicolo viene ritenuto? Mi da davvero fastidio questa cosa.
La ringrazio per l'eventuale risposta e le auguro un Felice Anno nuovo.
Non capisco però una cosa: perché smettere di bere tre ore prima di andare a letto? Cosa c'entra?
Pensi che io mi sveglio almeno 2 volte a notte e bevo!
Inoltre, una precisazione riguardo la emospermia di ieri: forse p stato un evento traumatico, in quanto dirante la corsa, avevo il testicolo dx in pò ritenuto causa freddo, e quando ho terminato mi faceva male. Oggi ho ancora del dolore. Forse è stata questa la causa, a maggior ragione che il sangue è uscito a fine eiaculazione e non all'inizio.
Concludo chiedendole: perché quando c'è freddo e lo scroto ri raggrinzisce, il testicolo viene ritenuto? Mi da davvero fastidio questa cosa.
La ringrazio per l'eventuale risposta e le auguro un Felice Anno nuovo.
[#3]
caro lettore,
una emospermia (sangue commisto allo sperma) non è quasi mai di origine testicolare ma quasi sempre collegabile ad una infiammazione prostato-vescicolare.
segua i consigli del suo urologo che la conosce e saprà correttamente trattare la "antipatica" ma risolvibile prostatite
cari saluti
una emospermia (sangue commisto allo sperma) non è quasi mai di origine testicolare ma quasi sempre collegabile ad una infiammazione prostato-vescicolare.
segua i consigli del suo urologo che la conosce e saprà correttamente trattare la "antipatica" ma risolvibile prostatite
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#5]
Egergio signore,
un pò sangue nello sperma spaventa lei, ma non noi. Se la prostata non è dolente si tratta di fenomeno cosìdetto banale, per lo più legato a forte eccitazione sessuale Tranquillo su quello e non usi quel segno per monitorazzare il suo status.
un pò sangue nello sperma spaventa lei, ma non noi. Se la prostata non è dolente si tratta di fenomeno cosìdetto banale, per lo più legato a forte eccitazione sessuale Tranquillo su quello e non usi quel segno per monitorazzare il suo status.
[#6]
Ex utente
Caro dott. Cavallini,
mi scuso per la risposta tardiva, ma gli impegni di lavoro sono esagerati in quest periodo.
La rihgrazio per l'intervento e le assicuro che non mi ha impressionato poi così tanto l'evento "ematico". L'ho ritenuto assolutamente casuale, in quanto isolato.
Intanto continuo il ciclo che mi ha prescritto l'urologo, poichè in effetti qualche fastidio c'è. D'altronde se la prostatite è cronica ci devo convivere: e chi l'ha dura la vince, cioé io!
Vorrei porre, se mi è data falcoltà, a Lei ed ai Suoi Colleghi una domanda:
ma perché nelle prostatiti croniche ci sono continue infezioni e sempre da parte di batteri o altri microrganismi diversi?
Essendo sempre diversi tali "ospiti" non vi sembra una baggianata (peraltro mai dimostrata!) quella teoria per la quale i batteri si annidano nelle calcificazioni?
Vorrei un vostro parere, specialmente sull'eziopatogenesi delle reinfezioni (sarebbe una pella tesi: Prostatite cronica: eziopatogenesi delle reinfezioni).
Grazie mille
mi scuso per la risposta tardiva, ma gli impegni di lavoro sono esagerati in quest periodo.
La rihgrazio per l'intervento e le assicuro che non mi ha impressionato poi così tanto l'evento "ematico". L'ho ritenuto assolutamente casuale, in quanto isolato.
Intanto continuo il ciclo che mi ha prescritto l'urologo, poichè in effetti qualche fastidio c'è. D'altronde se la prostatite è cronica ci devo convivere: e chi l'ha dura la vince, cioé io!
Vorrei porre, se mi è data falcoltà, a Lei ed ai Suoi Colleghi una domanda:
ma perché nelle prostatiti croniche ci sono continue infezioni e sempre da parte di batteri o altri microrganismi diversi?
Essendo sempre diversi tali "ospiti" non vi sembra una baggianata (peraltro mai dimostrata!) quella teoria per la quale i batteri si annidano nelle calcificazioni?
Vorrei un vostro parere, specialmente sull'eziopatogenesi delle reinfezioni (sarebbe una pella tesi: Prostatite cronica: eziopatogenesi delle reinfezioni).
Grazie mille
[#7]
caro lettore,
la problematica delle "prostatiti" rappresenta uno dei temi ancor oggi in aperta discussione in campo uro-andrologico. Ugualmente discusso il ruolo dei germi che spesso cambiano in continuazione anche in seguito all'uso, spesso eccessivo e non mirato, di antibiotici che inducono lo sviluppo di ceppi batterici nuovi o resistenti.
Non mi risulta che i batteri si annidino nelle calcificazioni. Qualcuno ha sostenuto che "sulle" calcificazioni possano annidarsi batteri ma la cosa non cambia sostanzialmente il tipo di approccio terapeutico antibiotico.
Cari saluti
la problematica delle "prostatiti" rappresenta uno dei temi ancor oggi in aperta discussione in campo uro-andrologico. Ugualmente discusso il ruolo dei germi che spesso cambiano in continuazione anche in seguito all'uso, spesso eccessivo e non mirato, di antibiotici che inducono lo sviluppo di ceppi batterici nuovi o resistenti.
Non mi risulta che i batteri si annidino nelle calcificazioni. Qualcuno ha sostenuto che "sulle" calcificazioni possano annidarsi batteri ma la cosa non cambia sostanzialmente il tipo di approccio terapeutico antibiotico.
Cari saluti
[#9]
Caro lettore,
con il collega Pozza le confermo che la presenza di microrganismi "nelle calcificazioni" non è una notizia rilevante da un punto di vista clinico e, anche se fosse vera, non cambiano poi le indicazioni alle varie strategie terapeutiche che vengono normalmente consigliate.
Sul bere poi meno acqua prima di andare a letto la ragione è duplice : 1) non scatenare la sua necessità di svegliarsi ed alzarsi per urinare ; 2) evitare il rischio di una sovradistensione della vescica, con i colleterali fattori irritativi, se per caso lei si addormenta in modo "profondo" dopo avere appunto fatto cospicue libagioni.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
con il collega Pozza le confermo che la presenza di microrganismi "nelle calcificazioni" non è una notizia rilevante da un punto di vista clinico e, anche se fosse vera, non cambiano poi le indicazioni alle varie strategie terapeutiche che vengono normalmente consigliate.
Sul bere poi meno acqua prima di andare a letto la ragione è duplice : 1) non scatenare la sua necessità di svegliarsi ed alzarsi per urinare ; 2) evitare il rischio di una sovradistensione della vescica, con i colleterali fattori irritativi, se per caso lei si addormenta in modo "profondo" dopo avere appunto fatto cospicue libagioni.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.6k visite dal 30/12/2008.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.