Il mese scorso mi è riacutizzata la prostatite
Egregi dottori,
4 anni fa ho avuto una prostatite acuta de enterococco fecale risolta in un anno e purtroppo si è cronicizzata.Preciso che adesso ho 20 anni.Dopo quell'episodio è rimasta una fbrocalcificazione di 3 mm in sede periuretrale.Dopo un paio di anni in buona salute il mese scorso mi è riacutizzata la prostatite con disturbi dell'erezione e bruciori della minzione.
il mio medico mi ha fatto rifare la trans-rettale eha trovato la solita la calcificazione più piccole aree ipoecogene. La terapia da Lui consigliatami è stata: terapia antibiotica per 6 settimane tra Zitromax e Bassado, daflon compresse 4 volte al giorno per 3 settimane e ferprost una capsula al giorno per 3 mesi.
Oggi ho finito le 6 settimane di antibiotico ma purtroppo da 4-5 giorni soffro di disbiosi intestinale ( stipsi alt.ernata a diarrea) nonostante prendo dicoflor capsule 3 volte al dì.Ho effettuato anche l'esame citologico Su EPS ed è risultato nn flogistico...difatti non ho più sintomi.
HO 2 DOMANDE FONDAMENTALI:ORA HO FINITO L'ANTIBIOTICO E SPERO CHE IL MIO INTESTINO TORNI REGOLARE MA DOPO QUESTO BREVE PERIODO DI DISBIOSI (PERALTRO SOTTO ANTIBIOTICO) DOVREI TEMERE UN PASSAGGIO DI GERMI PER VIA LINFATICA DALL'INTESTINO ALLA PROSTATA?? iN TAL CASO COSA POSSO FARE?
L'ALTRA DOMANDA è QUESTA:HO CAPITO CHE L'UNICO MODO DI RISOLVERE LA PROSTATITE E' ELIMINARE LA CALCIFICAZIONE:HO SAPUTO CHE NEGLI STATI UNITI USANO LA TERAPIA CHELANTE EHO TROVATO UN MEDICO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA TERAPIA CHELANTE CHE MI FAREBBE LE INIEZIONI DI EDTA PER SCIOGLIERE LA CALCIFICAZIONE E HA DETTO CHE POTREBBE FUNZIONARE. SECONDO VOI LA TERAPIA CHELANTE POTREBBE RISOLVERE LA CALCIFICAZIONE?
GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILITA'
4 anni fa ho avuto una prostatite acuta de enterococco fecale risolta in un anno e purtroppo si è cronicizzata.Preciso che adesso ho 20 anni.Dopo quell'episodio è rimasta una fbrocalcificazione di 3 mm in sede periuretrale.Dopo un paio di anni in buona salute il mese scorso mi è riacutizzata la prostatite con disturbi dell'erezione e bruciori della minzione.
il mio medico mi ha fatto rifare la trans-rettale eha trovato la solita la calcificazione più piccole aree ipoecogene. La terapia da Lui consigliatami è stata: terapia antibiotica per 6 settimane tra Zitromax e Bassado, daflon compresse 4 volte al giorno per 3 settimane e ferprost una capsula al giorno per 3 mesi.
Oggi ho finito le 6 settimane di antibiotico ma purtroppo da 4-5 giorni soffro di disbiosi intestinale ( stipsi alt.ernata a diarrea) nonostante prendo dicoflor capsule 3 volte al dì.Ho effettuato anche l'esame citologico Su EPS ed è risultato nn flogistico...difatti non ho più sintomi.
HO 2 DOMANDE FONDAMENTALI:ORA HO FINITO L'ANTIBIOTICO E SPERO CHE IL MIO INTESTINO TORNI REGOLARE MA DOPO QUESTO BREVE PERIODO DI DISBIOSI (PERALTRO SOTTO ANTIBIOTICO) DOVREI TEMERE UN PASSAGGIO DI GERMI PER VIA LINFATICA DALL'INTESTINO ALLA PROSTATA?? iN TAL CASO COSA POSSO FARE?
L'ALTRA DOMANDA è QUESTA:HO CAPITO CHE L'UNICO MODO DI RISOLVERE LA PROSTATITE E' ELIMINARE LA CALCIFICAZIONE:HO SAPUTO CHE NEGLI STATI UNITI USANO LA TERAPIA CHELANTE EHO TROVATO UN MEDICO DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA TERAPIA CHELANTE CHE MI FAREBBE LE INIEZIONI DI EDTA PER SCIOGLIERE LA CALCIFICAZIONE E HA DETTO CHE POTREBBE FUNZIONARE. SECONDO VOI LA TERAPIA CHELANTE POTREBBE RISOLVERE LA CALCIFICAZIONE?
GRAZIE PER LA VOSTRA DISPONIBILITA'
[#1]
Caro lettore,
alla prima domanda le rispondo che i suoi timori sono eccessivi e privi di senso clinico , vista la terapia antibiotica appena fatta.
Al secondo quesito non sò da dove ha preso queste informazioni ma le calcificazioni prostatiche post-infiammatorie sono il segno di una risposta fisiologica della ghiandola ad un attacco da parte di diversi microrganismi e non rappresentano la causa del problema e non indicano il rischio per futuri e successivi problemi infiammatori in questo distretto.
Quindi la loro eliminazione non costituisce un "segno di risoluzione" definitiva del suo problema infiammatorio a livello prostatico.
A questo punto risenta il suo medico curante ed il suo urologo od andrologo e non rincorra inutilmente informazioni che non hanno, al momento attuale, alcuna conferma di validità scientifica universalmente accettata e che sono per di più potenzialmente "rischiose".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
alla prima domanda le rispondo che i suoi timori sono eccessivi e privi di senso clinico , vista la terapia antibiotica appena fatta.
Al secondo quesito non sò da dove ha preso queste informazioni ma le calcificazioni prostatiche post-infiammatorie sono il segno di una risposta fisiologica della ghiandola ad un attacco da parte di diversi microrganismi e non rappresentano la causa del problema e non indicano il rischio per futuri e successivi problemi infiammatori in questo distretto.
Quindi la loro eliminazione non costituisce un "segno di risoluzione" definitiva del suo problema infiammatorio a livello prostatico.
A questo punto risenta il suo medico curante ed il suo urologo od andrologo e non rincorra inutilmente informazioni che non hanno, al momento attuale, alcuna conferma di validità scientifica universalmente accettata e che sono per di più potenzialmente "rischiose".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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www.centrodemetra.com
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
Caro lettore,
oltre alle indicazioni farmacologiche antinfiammatorie ,decongestionanti che il suo andrologo od urologo le potrà, senza alcun problema, prescriverle, si ricordi che sempre, in presenza di queste "problematiche urologiche”, possono essere utili alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale.
Vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza, limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati.
Lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche. Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto.
Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica.
Spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica.
Tenere d'occhio la bilancia, spesso perdere peso migliora il quadro clinico. Infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi.
Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
www.centromedicocerva.it
www.centrodemetra.com
oltre alle indicazioni farmacologiche antinfiammatorie ,decongestionanti che il suo andrologo od urologo le potrà, senza alcun problema, prescriverle, si ricordi che sempre, in presenza di queste "problematiche urologiche”, possono essere utili alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale.
Vita sessuale regolare , non lunghi periodi di astinenza, limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati.
Lo stesso vale per le bevande come il caffé, il tè,le bibite gassate od alcoliche. Altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2–3 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto.
Combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica.
Spegnere la sigaretta perchè la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica.
Tenere d'occhio la bilancia, spesso perdere peso migliora il quadro clinico. Infatti il grasso accumulato sul giro vita può aumentare la "pressione" sulle vie urinarie e peggiorare i sintomi.
Infine ultimo consiglio ma non meno importante quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista che la stanno seguendo.
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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[#4]
Ex utente
egregio dott. beretta,
sto seguendo tutte le indicazioni comportamentali che lei mi ha descritto ormai da tempo, ma i risultati sono quelli appena descritti. Vorrei avere una visita urologica il prima possibile ma a Milano prima del 10 gennaio non si trova nulla.Lei potrebbe ricere privatamente in questi giorni?
grazie
sto seguendo tutte le indicazioni comportamentali che lei mi ha descritto ormai da tempo, ma i risultati sono quelli appena descritti. Vorrei avere una visita urologica il prima possibile ma a Milano prima del 10 gennaio non si trova nulla.Lei potrebbe ricere privatamente in questi giorni?
grazie
[#5]
Caro lettore ,
queste comunicazioni ed informazioni purtroppo non interessano la comunità costituita dagli altri utenti del sito .
Per le eventuali comunicazioni "non pubbliche" utilizzi gli altri canali "privati" che anche il nostro sito le fornisce.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.7k visite dal 29/12/2008.
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