Esito tac dopo turv
Buongiorno,
vorrei un parere circa l'esito della Tac addome sup e inferiore con mdc di mio padre,
70 anni,k vescica, esito bioptico turv T2 G3, in lista per cistectomia radicale.
Tac sostanzialmente negativa tranne questo passaggio cui chiedo pareri:
"A livello della cupola e della parete laterale vescicale di sinistra si osserva estesa lesione eteroformativa con spessore
massimo di circa 15 mm,sospetta infiltrazione del tessuto adiposo periviscerale.non retrodilatazione uretrale d'ambo i lati.
Piccoli linfonodi con diametro corto massimo di 5 mm si evidenziano in sede perivescicale anche lungo il legamento inguinale di sinistra di sospetta natura secondaria."
Grazie
vorrei un parere circa l'esito della Tac addome sup e inferiore con mdc di mio padre,
70 anni,k vescica, esito bioptico turv T2 G3, in lista per cistectomia radicale.
Tac sostanzialmente negativa tranne questo passaggio cui chiedo pareri:
"A livello della cupola e della parete laterale vescicale di sinistra si osserva estesa lesione eteroformativa con spessore
massimo di circa 15 mm,sospetta infiltrazione del tessuto adiposo periviscerale.non retrodilatazione uretrale d'ambo i lati.
Piccoli linfonodi con diametro corto massimo di 5 mm si evidenziano in sede perivescicale anche lungo il legamento inguinale di sinistra di sospetta natura secondaria."
Grazie
[#1]
Alla luce della TAC e sulla scorta dell'esame istologico le linee guida Europee impongono una terapia chirurgica di cistectomia radicale come già indicatole dai colleghi salvo in caso di condizioni generali compromesse
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Utente
Buongiorno,
grazie della risposta,l'urologo che ci segue ci ha accennato per "dovere di cronaca" la possibilità di effettuare cicli di chemioterapia cosidetta Neoadiuvante che secondo lui potrebbero migliorare l'outcome del paziente candidato alla cistectomia di un 5-10%.
Francamente non capisco il razionale che starebbe dietro a questa terapia considerato il fatto che l'intervento sarebbe differito a questo punto di quattro mesi e verrebbe effettuato poi su di un paziente provato da mesi di chemio.
Voi cosa ne pensate?
grazie della risposta,l'urologo che ci segue ci ha accennato per "dovere di cronaca" la possibilità di effettuare cicli di chemioterapia cosidetta Neoadiuvante che secondo lui potrebbero migliorare l'outcome del paziente candidato alla cistectomia di un 5-10%.
Francamente non capisco il razionale che starebbe dietro a questa terapia considerato il fatto che l'intervento sarebbe differito a questo punto di quattro mesi e verrebbe effettuato poi su di un paziente provato da mesi di chemio.
Voi cosa ne pensate?
[#3]
In genere sono decisioni prese nell'ambito di una equipe multidisciplinare che coinvolge anche il parere dell'oncologo. Se questa è la decisione presa è una soluzione altrettanto valida considerando che esiste uno sconfinamento extravescicale. E' ovvio che la chemio nelle prime fasi è debilitante però poi in genere si adotta un periodo "finestra" di recupero fisico adottato subito prima dell'intervento chirurgico.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.5k visite dal 05/01/2018.
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