Biopsia prostatica
Buonasera, scrivo per avere un vostro parere in merito a quanto accaduto a mio padre di 81 anni in buono stato di salute generale. Mio padre è da anni che controlla il PSA per la precisione:
PSA:
-3,81 ng/ml con 24% di ratio nov 2014
-3,05 ng/ml con 33% di ratio dic 2014 (prescritto antibioticoterapia)
-2,87 ng/ml con 30% di ratio aprile 2015
-2,88 ng/ml con 30% di ratio Ott 2015
-2,86 ng/ml con 40% di ratio Ott 2016
-OTT 2017 PSA 4,04 ng/ml con 25% di ratio +urino cultura positiva per enteroccus faecalis prescritta terapia antibiotica e richiesto controllo tra un mese:
-NOV 2017 PSA 4,36 ng/ml con 20% di ratio viene pertanto prescritta BIOPSIA PROSTATICA
La biopsia è stata effettuata ieri togliendo 9 frustoli l esame ha avuto una complicanza gli si è creato un coagulo di sangue nella vescica e non riusciva ad urinare spontaneamente perdendo tantissimo sangue ed è stato inserito un catetere per effettuare lavaggi con la fisiologica. Ovviamente mio padre ha subito un trauma dovuto ai fortissimi dolori e al catetete placati solo con antidolorifici e dovrà stare in ospedale fino a quando non risulti più tracce di sangue. Oggi aveva lo stimolo Di urinare e aveva forti dolori nel farlo. L esito della biopsia sarà a gennaio.
Io ora mi chiedo secondo voi :
-visto gli esami sopra riportati trattandosi di un paziente paucisintomatico era necessario fare questo esame così invasivo? Non si potevano prima fare delle risonanze o ecografie per capire meglio e solo dopo un eventuale biopsia???
- la complicanza avuta da mio padre è dovuta ad un errore del medico che magari ha tagliato una vena?
-che altre complicanze ci potrebbero essere?
- da non sottovalutare l aspetto psicologico su un uomo di 81 anni non vuole più fare nessun altro esame del genere visto il dolore che sta soffrendo!!!!!!
Attendo cortesemente un vostro riscontro e un vostro parere e consigli in merito.
Ringrazio della vostra disponibilità e professionalità.
PSA:
-3,81 ng/ml con 24% di ratio nov 2014
-3,05 ng/ml con 33% di ratio dic 2014 (prescritto antibioticoterapia)
-2,87 ng/ml con 30% di ratio aprile 2015
-2,88 ng/ml con 30% di ratio Ott 2015
-2,86 ng/ml con 40% di ratio Ott 2016
-OTT 2017 PSA 4,04 ng/ml con 25% di ratio +urino cultura positiva per enteroccus faecalis prescritta terapia antibiotica e richiesto controllo tra un mese:
-NOV 2017 PSA 4,36 ng/ml con 20% di ratio viene pertanto prescritta BIOPSIA PROSTATICA
La biopsia è stata effettuata ieri togliendo 9 frustoli l esame ha avuto una complicanza gli si è creato un coagulo di sangue nella vescica e non riusciva ad urinare spontaneamente perdendo tantissimo sangue ed è stato inserito un catetere per effettuare lavaggi con la fisiologica. Ovviamente mio padre ha subito un trauma dovuto ai fortissimi dolori e al catetete placati solo con antidolorifici e dovrà stare in ospedale fino a quando non risulti più tracce di sangue. Oggi aveva lo stimolo Di urinare e aveva forti dolori nel farlo. L esito della biopsia sarà a gennaio.
Io ora mi chiedo secondo voi :
-visto gli esami sopra riportati trattandosi di un paziente paucisintomatico era necessario fare questo esame così invasivo? Non si potevano prima fare delle risonanze o ecografie per capire meglio e solo dopo un eventuale biopsia???
- la complicanza avuta da mio padre è dovuta ad un errore del medico che magari ha tagliato una vena?
-che altre complicanze ci potrebbero essere?
- da non sottovalutare l aspetto psicologico su un uomo di 81 anni non vuole più fare nessun altro esame del genere visto il dolore che sta soffrendo!!!!!!
Attendo cortesemente un vostro riscontro e un vostro parere e consigli in merito.
Ringrazio della vostra disponibilità e professionalità.
[#1]
Gentile lettrice,
lasci perdere le "vene tagliate"; "del senno di poi son piene le fosse" diceva il mio povero nonno e purtroppo una biopsia prostatica può dare queste non piacevoli complicanze; cerchi con lui di non drammatizzare troppo la situazione!
Detto questo si può poi sempre discutere, a livello clinico, se la biopsia era veramente indispensabile; il PSA purtroppo non sempre ci guida, da solo, nel dare questa indicazione diagnostica di tipo invasivo; su questo tema si legga comunque anche questa interessante news del collega Piana:
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4947-scopre-il-psa-negli-anni-70-ed-oggi-pubblica-il-libro-il-grande-imbroglio-della-prostata.html
Un cordiale saluto.
lasci perdere le "vene tagliate"; "del senno di poi son piene le fosse" diceva il mio povero nonno e purtroppo una biopsia prostatica può dare queste non piacevoli complicanze; cerchi con lui di non drammatizzare troppo la situazione!
Detto questo si può poi sempre discutere, a livello clinico, se la biopsia era veramente indispensabile; il PSA purtroppo non sempre ci guida, da solo, nel dare questa indicazione diagnostica di tipo invasivo; su questo tema si legga comunque anche questa interessante news del collega Piana:
https://www.medicitalia.it/news/urologia/4947-scopre-il-psa-negli-anni-70-ed-oggi-pubblica-il-libro-il-grande-imbroglio-della-prostata.html
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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