Uretoprostatite

A novembre 2008, dopo due anni di infezioni recidivanti trattate sempre dal mio medico di famiglia con antibiotici, mi sono recato dall'urologo che mi ha diagnosticato una uretroprostatite. Mi ha prescritto la seguente cura:
1) TAVANIC 500 mg: 1 compressa al giorno per 10 giorni
2) DANZEN 5 mg: 2 compresse al giorno (mattina e sera) per 10 giorni
3) IPERTROFAN: dopo i 10 gg di tavanic e danzen effettuare la cura con ipertrofan 1 compressa al giorno per 40 giorni
4) IPERTROFAN: ad aprile fare un altro ciclo di 1 compressa al giorno per 40 giorni.
Dopo la cura tavanic+danzen e qualche giorno dopo aver intrapreso la cura con ipertrofan mi è comparsa la goccia dopo minzione con irritazione e bruciore sulla punta del glande proprio come accadeva prima. Cosa faccio? Vado appena posso dal mio urologo o termino il primo ciclo di ipertrofan oppure il secondo ciclo (quello dei 40 gg ad aprile)?
grazie
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

i medici non sono stregoni e non fanno miracoli!!
Una volta diagnosticata una patologia e prescritto un trattamento bisognerebbe avere la pazienza di aspettare la conclusione della terapia prima di tirare delle conclusioni specifiche.
Se ha dei dubbi, senta il suo specialista che, sicuramente, sarà in grado di darle le risposte adeguate
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
grazie, finirò la cura prescritta ..... ma ho una curiosità: la mepartricina (principio attivo dell'ipertrofan) cos'è?
saluti
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,

la Mepartricina è il derivato semisintetico di un antibiotico, isolato dai terreni di coltura di un ceppo di batteri, chiamato Streptomyces Aureofaciens.

Indipendentemente dalle sue note caratteristiche antimicotiche ed antiprotozoarie, la Mepartricina per via orale si è rivelata anche utile particolarmente nel migliorare i sintomi fastidiosi che caratterizzano le persone affette da un'iperplasia prostatica benigna e anche da un'infiammazione delle vie uro-seminali.

Il meccanismo d'azione è dovuto alla capacità del composto di legarsi in forma irreversibile con il colesterolo, gli estrogeni e gli androgeni a livello del circolo intestinale ed epatico .

Queste "sostanze" rappresentano una delle concause capaci a "scatenare" un aumento della ghiandola prostatica, e quindi una loro riduzione in circolo può portare anche ad una diminuzione dell'aumento della ghiandola e quindi ad un "sollievo" dei sintomi che si hanno in presenza di queste particolari patologie della prostata.

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
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