Prostatite batterica o abatterica?
Buongiorno vorrei sottoporvi il mio caso: ho avuto una macroematuria a metà luglio, si è presentata con mitto iniziale rosso e nei due giorni seguenti con coaguli di sangue. Da quel momento ho iniziato una sequenza di esami: ecografia ( normale non transerattale ) con esito negativo, citologico urine su tre campioni con esito negativo ( hanno trovato residui di granulociti ), ho fatto per due volte urinocultura e spermocultura con esito negati, tampone uretrale con esito negativo, cistoscopia con esito negativo sulla vescica e con piccolo tessuto edemoso al collo della prostata, in seguito ho anche fatto una RM con contrasto in tutta la zona pelvica che ha evidenziato una ipertrofia benigna ( secondo il mio urologo di dimensioni tollerabili per la mia età ), a metà agosto ho fatto esame delle urine con leucociti 4. Continuo però ad avere bruciore in fase di eiaculazione, dolore perianale da seduto e saltuariamente dolore pelvico. Sono anche in cura per una sospetta infiammazione del pudendo. La mia domanda è : cosa dovrei fare per capire se si tratta di prostatite batterica o non batterica?
grazie mille
grazie mille
[#1]
Gentile lettore,
già le valutazioni colturali negative, da lei postate, possono orientarci verso una infiammazione abatterica; altri dubbi allora, in alcuni casi, si procede ad una complessa indagine, chiamata test di Meares e Stamey, dove in contemporanea vengono fatte diverse valutazioni colturali delle urine, prima e dopo un massaggio prostatico sempre per ottenere del secreto dalla prostata e quindi fare un più mirato esame colturale dello stesso.
Detto questo però ora è bene risentire in diretta il suo urologo od andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
già le valutazioni colturali negative, da lei postate, possono orientarci verso una infiammazione abatterica; altri dubbi allora, in alcuni casi, si procede ad una complessa indagine, chiamata test di Meares e Stamey, dove in contemporanea vengono fatte diverse valutazioni colturali delle urine, prima e dopo un massaggio prostatico sempre per ottenere del secreto dalla prostata e quindi fare un più mirato esame colturale dello stesso.
Detto questo però ora è bene risentire in diretta il suo urologo od andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
Gentile lettore,
il massaggio prostatico richiede una adeguata esplorazione rettale la cui durata può variare da pochi minuti fino al massimo di 10; sul fattore dolore le situazioni che si riscontrano sono le più varie e dipendono soprattutto dalle "caratteristiche psicofisiche" del paziente e dall'esperienza dell'urologo.
Ancora un cordiale saluto.
il massaggio prostatico richiede una adeguata esplorazione rettale la cui durata può variare da pochi minuti fino al massimo di 10; sul fattore dolore le situazioni che si riscontrano sono le più varie e dipendono soprattutto dalle "caratteristiche psicofisiche" del paziente e dall'esperienza dell'urologo.
Ancora un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 10/11/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.