Stenosi del meato

Buongiorno, vi scrivo per parlare del mio problema che inizia circa 10 anni fa. Soffrivo continuamente di cistiti (continuo stimolo ad urinare, dolore e bruciore nella minzione) ma tutti gli esami che facevo risultavano negativi. Nel 2015 ho fatto una cistoscopia dove mi venne diagnosticato il meato stenotico e una leucoplachia in vescica. Il ginecologo che mi seguiva all epoca mi disse che andava tutto bene e che soffrivo di una cistite interstiziale. Per un anno e mezzo non ho più avuto problemi ma a gennaio 2017 mi si è ripresentata e da allora sto male tutti i giorni. Andai da un medico internista che rimase allibito dal referto della cistoscopia e mi disse che la leucoplachia non era da sottovalutare. Cosi egli stesso contattò il direttore del reparto di urologia di un ospedale universitario e a giugno cominciai i controlli li. Il 3 ottobre feci l esame urodinamico e l uroflussometria: tutto perfetto ma il meato stenotico (si sono rifiutati di farmi il tampone uretrale). Dopo due settimane scoprii di essere incinta e mi fecero sospendere la cistoscopia con biopsia e calibrazione del meato che avrei avuto il 24 ottobre.
Il 30 ottobre ho raggiunto il limite....un bruciore vescicale insopportabile, urlavo... sono corsa nell ospedale più vicino e l urologo mi dilatano con il beccuccio del nefluan e riescono a mettermi un catetere da 14, che viene poi rimosso perche non ho ristagni... mi hanno messa in lista per fare la dilatazione in sedazione totale quando sarò alla 14 settimana di gravidanza. Adesso però il meato si è ristretto e ho un male e bruciore insopportabile come una settimana fa.... la dilatazione mi aiuterà a passare "bene" i prossimi sei mesi della gravidanza? Sono veramente amareggiata... non so coss fare
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.6k 1.9k
Nella maggioranza dei casi la "leucoplachia" del trigono vescicale nella donna è semplicemente una metaplasia pavimentosa, in genere correlata a carenza di progesterone. Nulla di pericoloso comunque, ma può in parte giustificare i suoi fastidi. Per il resto, a distanza è impossibile giudicare, in particlare sull'entità di codesto restringimento del meato uretrale. Le auguruamo che la dialtazione le porti vantaggio, talora accade.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Ma le dilatazioni non peggiorano la situazione a lungo andare? La ringrazio per la risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.6k 1.9k
La dilatazione è una procedura da effettuare occasionalmente, dopo qualche tempo è normale che vi sia nuovamente un restringimento relativo, ma si auspica di grado inferiore al precedente, tale da non causare ostacolo. Ovviamente, se il risultato non è soddisfacente dopo 2-3 terntativi, vi sono le indicazioni ad una rriparazione chirurgica (uretroplastica). Nella femmina è però una circostanza molto rara.
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Utente
Utente
E se tutto il mio bruciore e dolore fosse collegato alla leucoplachia?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.6k 1.9k
Può essere, ma non c'è modo per esserne certi.
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