I medicinali che sto prendendo
Buonasera.
Sono una persona di 34 anni.
Da circa 3 anni soffro di induratio penis. Ho avuta una prima lesione proprio in prossimità del glande che ho curato con Vitamina E e con Colchicina.il corpo estraneo è scomparso.
Appena guarito da questa prima lesione ho avuto un'altra lesione nella parte dx del corpo cavernoso dalla quale sembra stia guarendo soltanto adesso.
Per questa seconda lesione ho continuato ad usare Vitamina E e ho provato Potaba (inefficace oltre che costoso) e di nuovo colchicina.
Da qualche giorno però mi sono accorto di un altro nodulo alla base dell'asta del pene piuttosto consistente e come se non bastasse è apparso un restringimento a "collo di bottiglia" a metà dell'asta del pene.
Il mio urologo mi ha prescritto ancora Vitamina E (che in realtà non ho quasi mai smesso di prendere dal 2005) e di nuovo la colchicina 3 1/2 pasticche al dì.
Inoltre da Gennaio dovrei iniziare un ciclo di ionoforesi con Verapamil
Non ho problemi sessuali ma comincio un pò a preoccuparmi di questi ultime lesioni.
Vorrei cortesemente sapere se i medicinali che sto prendendo a lungo termine possono portare conseguenze fisiche gravi, e se sono vere le cure che girano su internet come esercizi fisici e massaggi.
Girando su internet ho notato inoltre un articolo che riporto qui di seguito, vorrei sapere se la notizia è vera! In caso dovessi operarmi.
(Primadinoi) Una innovativa tecnica chirurgica è stata presentata nel corso del Congresso del Centenario della Società Italiana di Urologia e di Chirurgia Genitale Maschile.
L’intervento è stato realizzato per la prima volta con un collegamento in diretta fra l’Università di Tor Vergata e l’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove si sono riuniti dal 22 al 28 settembre circa 1500 specialisti giunti a Roma da tutte le parti d’Italia e dall’estero.«Si tratta di una tecnica assolutamente innovativa ed inedita – spiega il suo inventore, il Professor Giovanni Alei, presidente SICGEM e Ordinario di Urologia alla “Sapienza di Roma – con notevoli benefici sui pazienti in termini di invasività dell’operazione e tempi di ripresa. E con un risparmio anche in termini di costi per il Sistema Sanitario nazionale».L’intervento risolve infatti in circa 1 ora tre diversi problemi mediante l’innesto di un dispositivo che andando a comprimere le vene dorsali peniene supplice alla mancata “tenuta” di dette vene, come solitamente avviene negli incurvamenti acquisiti del pene.
«Gli incurvamenti acquisiti del pene a seguito di Induratio Penis Plastica o di traumi, infatti, necessitano di terapia chirurgica per il raddrizzamento dell’asta, ma spesso il ripristino della corretta anatomia produce un accorciamento del pene. L’innovazione di questo intervento – spiega Alei – consiste quindi nell’ovviare alla perdita di lunghezza del pene e a migliorare l’erezione».
I tre principali risultati dell’intervento sono pertanto: raddrizzamento del pene (senza cicatrici visibili), riducendo l’accorciamento e con la massima tenuta nel tempo degli effetti conseguiti; allungamento del pene, a compensazione della perdita dovuta alla patologia; miglioramento dell’erezione, con la compressione delle vene dorsali del pene mediante posizionamento del cuneo di silicone (distanziatore pubo-cavernoso di Alei).
La ripresa dell’attività sessuale dopo l’intervento può avvenire dopo un mese.
«L’aver ospitato questa tecnica innovativa nell’ambito del nostro Congresso del Centenario – spiega il presidente di SIU Vincenzo Mirone – conferma l’eccezionalità dell’edizione del Centenario di un evento nel campo dell’urologia italiana che non ha confronti».
GRAZIE.
Sono una persona di 34 anni.
Da circa 3 anni soffro di induratio penis. Ho avuta una prima lesione proprio in prossimità del glande che ho curato con Vitamina E e con Colchicina.il corpo estraneo è scomparso.
Appena guarito da questa prima lesione ho avuto un'altra lesione nella parte dx del corpo cavernoso dalla quale sembra stia guarendo soltanto adesso.
Per questa seconda lesione ho continuato ad usare Vitamina E e ho provato Potaba (inefficace oltre che costoso) e di nuovo colchicina.
Da qualche giorno però mi sono accorto di un altro nodulo alla base dell'asta del pene piuttosto consistente e come se non bastasse è apparso un restringimento a "collo di bottiglia" a metà dell'asta del pene.
Il mio urologo mi ha prescritto ancora Vitamina E (che in realtà non ho quasi mai smesso di prendere dal 2005) e di nuovo la colchicina 3 1/2 pasticche al dì.
Inoltre da Gennaio dovrei iniziare un ciclo di ionoforesi con Verapamil
Non ho problemi sessuali ma comincio un pò a preoccuparmi di questi ultime lesioni.
Vorrei cortesemente sapere se i medicinali che sto prendendo a lungo termine possono portare conseguenze fisiche gravi, e se sono vere le cure che girano su internet come esercizi fisici e massaggi.
Girando su internet ho notato inoltre un articolo che riporto qui di seguito, vorrei sapere se la notizia è vera! In caso dovessi operarmi.
(Primadinoi) Una innovativa tecnica chirurgica è stata presentata nel corso del Congresso del Centenario della Società Italiana di Urologia e di Chirurgia Genitale Maschile.
L’intervento è stato realizzato per la prima volta con un collegamento in diretta fra l’Università di Tor Vergata e l’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove si sono riuniti dal 22 al 28 settembre circa 1500 specialisti giunti a Roma da tutte le parti d’Italia e dall’estero.«Si tratta di una tecnica assolutamente innovativa ed inedita – spiega il suo inventore, il Professor Giovanni Alei, presidente SICGEM e Ordinario di Urologia alla “Sapienza di Roma – con notevoli benefici sui pazienti in termini di invasività dell’operazione e tempi di ripresa. E con un risparmio anche in termini di costi per il Sistema Sanitario nazionale».L’intervento risolve infatti in circa 1 ora tre diversi problemi mediante l’innesto di un dispositivo che andando a comprimere le vene dorsali peniene supplice alla mancata “tenuta” di dette vene, come solitamente avviene negli incurvamenti acquisiti del pene.
«Gli incurvamenti acquisiti del pene a seguito di Induratio Penis Plastica o di traumi, infatti, necessitano di terapia chirurgica per il raddrizzamento dell’asta, ma spesso il ripristino della corretta anatomia produce un accorciamento del pene. L’innovazione di questo intervento – spiega Alei – consiste quindi nell’ovviare alla perdita di lunghezza del pene e a migliorare l’erezione».
I tre principali risultati dell’intervento sono pertanto: raddrizzamento del pene (senza cicatrici visibili), riducendo l’accorciamento e con la massima tenuta nel tempo degli effetti conseguiti; allungamento del pene, a compensazione della perdita dovuta alla patologia; miglioramento dell’erezione, con la compressione delle vene dorsali del pene mediante posizionamento del cuneo di silicone (distanziatore pubo-cavernoso di Alei).
La ripresa dell’attività sessuale dopo l’intervento può avvenire dopo un mese.
«L’aver ospitato questa tecnica innovativa nell’ambito del nostro Congresso del Centenario – spiega il presidente di SIU Vincenzo Mirone – conferma l’eccezionalità dell’edizione del Centenario di un evento nel campo dell’urologia italiana che non ha confronti».
GRAZIE.
[#1]
Egergio signore,
prima di andared a pensare a chirrugia veda come vanno le cose. Per quanto riguarda l' intervento chiruurgico da lei citato per induratio ne sono stati descritti oltre 150 e quindi va deciso col paziente presente in corso di visita con tutti gli accertamenti del caso, in altre parolo ci si regola sul campo. I farmaci che prende sono ok.
prima di andared a pensare a chirrugia veda come vanno le cose. Per quanto riguarda l' intervento chiruurgico da lei citato per induratio ne sono stati descritti oltre 150 e quindi va deciso col paziente presente in corso di visita con tutti gli accertamenti del caso, in altre parolo ci si regola sul campo. I farmaci che prende sono ok.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.2k visite dal 16/12/2008.
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