Integrazione vitamina d e calcoli di ossalato di calcio
Buona sera,
da un anno circa mi sono ritrovato all'improvviso, per la prima volta in 67 anni, ad avere a che fare con una calcolosi renale.
Dopo due operazioni di litotrissia endoscopica, ureteroscopica e vescicale per eliminare i calcoli dalle rispettive collocazioni, mi trovo col problema di un livello di vitamina D molto basso (=5) e la nozione che una supplementazione nella dieta favorirebbe la formazione di ulteriori calcoli.
Per minimizzare questa possibilità avrei pensato ad un escamotage: invece di assumere una dose quotidiana di vitamina D e creare così un arricchimento continuo di escrezione del calcio, che potrebbe portare alla fine ad accumuli, potrei usare una singola dose da 25.000 UI al mese, curando magari nei giorni immediatamente precedenti e successivi di minimizzare l'assunzione di alimenti contenenti calcio.
Che ne pensate ?
da un anno circa mi sono ritrovato all'improvviso, per la prima volta in 67 anni, ad avere a che fare con una calcolosi renale.
Dopo due operazioni di litotrissia endoscopica, ureteroscopica e vescicale per eliminare i calcoli dalle rispettive collocazioni, mi trovo col problema di un livello di vitamina D molto basso (=5) e la nozione che una supplementazione nella dieta favorirebbe la formazione di ulteriori calcoli.
Per minimizzare questa possibilità avrei pensato ad un escamotage: invece di assumere una dose quotidiana di vitamina D e creare così un arricchimento continuo di escrezione del calcio, che potrebbe portare alla fine ad accumuli, potrei usare una singola dose da 25.000 UI al mese, curando magari nei giorni immediatamente precedenti e successivi di minimizzare l'assunzione di alimenti contenenti calcio.
Che ne pensate ?
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E' stato dimostrato che vi è una maggiore incidenza di calcolosi in soggetti che presentano bassi livelli di vitamina D. In quanto alla somministrazione terapeutica, non è ancora definito quale ruolo possa avere nella formazione di nuovi calcoli. Noi riteniamo che il condizionamento possa essere tutto sommato marginale e che una buona idratazione sia ampiamente sufficiente a mantenere le urine diluite quel tanto che basta ad evitare la nucleazione e l'accrescimento dei calcoli.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio
sentitamente, dottor Piana, per la cortese e velocissima risposta al mio quesito.
Vorrei da Lei una indicazione quantitativa di massima, tratta dalla Sua personale esperienza professionale, sulla idratazione che possa essere sufficiente ad evitare una nuova produzione di calcoli di ossalato di calcio.
Di solito leggo di 2 litri/die, ma non Le nascondo che in inverno raggiungere questa quantità mi è problematico, e non per mia cattiva volontà: si manifesta tendenza a disturbi intestinali tipo diarrea etc.
Sono aperto a suoi consigli in merito.
Cordialmente...
sentitamente, dottor Piana, per la cortese e velocissima risposta al mio quesito.
Vorrei da Lei una indicazione quantitativa di massima, tratta dalla Sua personale esperienza professionale, sulla idratazione che possa essere sufficiente ad evitare una nuova produzione di calcoli di ossalato di calcio.
Di solito leggo di 2 litri/die, ma non Le nascondo che in inverno raggiungere questa quantità mi è problematico, e non per mia cattiva volontà: si manifesta tendenza a disturbi intestinali tipo diarrea etc.
Sono aperto a suoi consigli in merito.
Cordialmente...
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Può fare riferimento a questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 17.9k visite dal 05/11/2017.
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