Prostatite cronica batterica, difficoltà/dubbi...
Salve dottori, soffro di prostatite cronica batterica da alcuni anni, con annessa prostata congesta, difficoltà ad urinare e bruciore: infezioni da Escherichia, Streptococco e Mycoplasma.
In passato feci una terapia antibiotica che però non bastò ad eliminare l’infezione.
Ora ci sono un paio di problemi, l’urologo mi ha prescritto una terapia ma io mi devo operare a metà Novembre (per altri motivi), e devo stare in riabilitazione 15/20 giorni, quindi ho deciso di iniziare la terapia dopo l’intervento, così mi sento più sicuro.
Il problema è che negli ultimi giorni sento particolarmente forte il cattivo odore al pene (causato dall’infezione, visto che la mia igiene è ottima), inoltre ho il glande molto secco, arrossato, biancastro e deturpato (probabile sia colpa dell’infezione no?).
La terapia dell’urologo consiste in: Ciproxen 500mg, 1 a sera per 6 settimane. E Bromiser compresse 2 volte al giorno (Serenoa e altre erbe ad alto dosaggio) sempre per 6 settimane.
Ora vi faccio delle domande secche per facilitarvi la risposta:
1) Considerando gli odori e il rossore al glande, devo necessariamente iniziare la terapia adesso per non incorrere in rischi, oppure non fa niente se inizio a fine anno?
2) La terapia che mi ha dato l’urologo è la migliore in assoluto? Perché so che se si assume un antibiotico e non si riesce a sconfiggere l’infezione, i batteri diventano resistenti, perciò preferirei fare una cura il più forte possibile proprio per andare sul sicuro. Se mi dite che la terapia è forte allora ok, altrimenti provo ad andare da un altro urologo e vedere se mi propone qualcosa di meglio!
3) Dopo l’intervento dovrò prendere per alcuni giorni l’antibiotico standard che si prende dopo gli interventi (Augmentin), conviene aspettare dei giorni per prendere il Ciproxen o è meglio iniziare a prenderlo subito dopo il vecchio antibiotico?
4) Pensate che i problemi di rossore, secchezza, e biancoccio al glande siano causati dall’infezione?
Grazie mille!!
In passato feci una terapia antibiotica che però non bastò ad eliminare l’infezione.
Ora ci sono un paio di problemi, l’urologo mi ha prescritto una terapia ma io mi devo operare a metà Novembre (per altri motivi), e devo stare in riabilitazione 15/20 giorni, quindi ho deciso di iniziare la terapia dopo l’intervento, così mi sento più sicuro.
Il problema è che negli ultimi giorni sento particolarmente forte il cattivo odore al pene (causato dall’infezione, visto che la mia igiene è ottima), inoltre ho il glande molto secco, arrossato, biancastro e deturpato (probabile sia colpa dell’infezione no?).
La terapia dell’urologo consiste in: Ciproxen 500mg, 1 a sera per 6 settimane. E Bromiser compresse 2 volte al giorno (Serenoa e altre erbe ad alto dosaggio) sempre per 6 settimane.
Ora vi faccio delle domande secche per facilitarvi la risposta:
1) Considerando gli odori e il rossore al glande, devo necessariamente iniziare la terapia adesso per non incorrere in rischi, oppure non fa niente se inizio a fine anno?
2) La terapia che mi ha dato l’urologo è la migliore in assoluto? Perché so che se si assume un antibiotico e non si riesce a sconfiggere l’infezione, i batteri diventano resistenti, perciò preferirei fare una cura il più forte possibile proprio per andare sul sicuro. Se mi dite che la terapia è forte allora ok, altrimenti provo ad andare da un altro urologo e vedere se mi propone qualcosa di meglio!
3) Dopo l’intervento dovrò prendere per alcuni giorni l’antibiotico standard che si prende dopo gli interventi (Augmentin), conviene aspettare dei giorni per prendere il Ciproxen o è meglio iniziare a prenderlo subito dopo il vecchio antibiotico?
4) Pensate che i problemi di rossore, secchezza, e biancoccio al glande siano causati dall’infezione?
Grazie mille!!
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Caro utente,
1) potrebbe trattarsi di una sovrainfezione fungina.
2)non si può entrare nel merito della terapia prescritta dal collega, sia per mancanza di elementi clinici sia per deontologia professionale.
3) Credo che la soluzione migliore sia chiedere all'urologo di riferimento e al chirurgo che eseguirà l'intervento.
4)credo possa essere un quadro compatibile con una micosi.
Cordialità
1) potrebbe trattarsi di una sovrainfezione fungina.
2)non si può entrare nel merito della terapia prescritta dal collega, sia per mancanza di elementi clinici sia per deontologia professionale.
3) Credo che la soluzione migliore sia chiedere all'urologo di riferimento e al chirurgo che eseguirà l'intervento.
4)credo possa essere un quadro compatibile con una micosi.
Cordialità
Dr. Alessandro Izzo
www.studiomedicoizzo.it
dott.alessandro.izzo@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 13/10/2017.
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